Aprirà ad Arco di Trento il giorno 31 luglio 2009 alle 19.00, presso la Galleria “il Transito “ in via Segantini, 81, la mostra delle creazioni dell’Architetto Luca Valentini. La mostra chiuderà il giorno 23 agosto 2009.

Il programma dell’inaugurazione prevede un momento musicale con Joe Pezzin (voce), Cesare Vignato (percussioni) ed un’introduzione letteraria di Anna Tava.

Il catalogo della mostra è sponsorizzato dalla Provincia Autonoma di Trento ”Assesorato alla Cultura, Rapporti Europei e Cooperazione”




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Dopo aver indagato a Castel Ivano con il Gruppo Quota Zero il tema paesaggistico, nell'opera Radura, realizzando una sala ipostila all' aperto e, dopo aver allestito la propria mostra personale alla Distilleria Marzadro creando uno spazio cruciforme e labirintico, l'Architetto Luca Valentini, titolare dello Studio X, nell’appuntamento arcense pizzica e fa vibrare una nuova corda del personale strumento “pensiero”.

Che si tratti di una maniglia o di un paesaggio, quando un'architettura é nel mondo, tra terra e cielo trafitta e radunante, si sente; diventa portatrice di significati; é li per emanare e per accogliere, accogliere, inspirare il mondo, in un unico e profondo anelito di fiato:

la trasfigurazione della materia avviene attraverso la meraviglia ed il sentire.

“Nell'Esposizione, afferma Valentini, vorrei non soltanto confessare la mia anima di “architetto”, ma far ascoltare, nelle cose che parlano, nelle mie cose (Case), la confessione dell'anima del mondo”.

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La Mostra di Arco intende indagare il tema fondante del foro.

In Architettura il foro è la qualità che ci fa percepire l'interno e l'esterno, il dentro ed il fuori (fori), attraversa, perforando le masse.

Amo definire i miei progetti, continua l'architetto, più che edifici

edifficili” in quanto contengono elementi critici, buchi neri, che si trasformano sempre in elementi a sviluppo futuro, tendendo a diventare delle lettere per nuovi alfabeti.

Meraviglia e Sentire saranno “tradotti” con un'atmosfera rarefatta, avvolti in un ambiente ancestrale, in una sorta di paesaggio originario con acqua dove, i progetti, affioreranno come il Castello dalla rupe.