Se l’artista ha la capacità di svelarci ciò che ci sta davanti e noi guardiamo ma magari non ‘vediamo’, i gatti che Luccia Danesin ci fa ‘vedere’, ci rivela – ora teneri, buffi, ora fieri, o giocosamente pazzi, ma anche aggressivi, inquieti/inquietanti, enigmatici e severi – sono una galleria straordinaria, un’indagine per immagini, finemente psicologica, che mostra il gatto che è in noi e l’umano che è in loro.
Anche questa particolare prova – apparentemente eccentrica rispetto al complesso della sua produzione fotografica – conferma la valenza artistica e lo spessore umano con il quale la fotografa padovana sa relazionarsi ai temi protagonisti delle sue immagini. In questo caso il titolo gattiRITRATTI ben rappresenta il suo approccio fotografico al mondo felino poiché in uno scatto riesce a fermare e condensare non solo esteticamente nella posa e nelle movenze il gatto, ma anche la sua anima. L’obiettivo, amico e amoroso di Luccia, li ha accostati con delicatezza, senza disturbare, e li fa vivere per sempre porgendo al nostro sguardo la loro personalità, quotidianità, sensibilità, fascino e mistero.
“…non esistono gatti comuni….”: disse Colette, scrittrice francese che ha dato vita ad alcune delle pagine più belle sui piccoli felini.
Le foto di Luccia lo confermano.