La galleria de’Bonis dal 23 maggio al 21 giugno presenterà una mostra personale di Lucia Conversi, giovane e promettente pittrice di Parma formatasi alla prestigiosa Accademia di Brera di Milano.
In mostra include dipinti di alcune importanti serie dalle tematiche particolarmente care alla pittrice: il gioco, la danza, le sirene.
I dipinti di Lucia Conversi sono colorati, freschi, leggeri e sereni, emanano risate cristalline e profumo di bucato, di erba e di cerotti per ginocchia graffiate. Ma sanno essere anche enigmatici e interrogativi, capaci di creare un dialogo fra chi li osserva e altri mondi.
La pittrice riesce nel difficile intento di fermare in immagini una sensazione specialissima, tipica dell’infanzia e dei suoi momenti più felici: la concentrazione di cui si è capaci nel gioco, la capacità di fissare l’intera vita in un solo singolo imprescindibile obiettivo che blocca il tempo in un attimo infinito di pura felicità. I suoi quadri riescono a replicare quella sensazione da batticuore: la testa vuota tutta impegnata a non farsi trovare nel nascondino o a unire perfettamente i pollici come se lì stesse l’unica cosa da sapere per un tuffo perfetto; trovare il coraggio di avvicinarti a un mostro che giornalmente incontri nel cortile, un mostro che inspiegabilmente la mamma lascia circolare e che sembra nascondere un segreto nel suo modo circospetto di muoversi.
Anche le sirene, come sempre in branco, si trovano in cerchio a gonfiare bolle rosse in una sorta di gioco inebriante, concentrate in un gioco misterioso che possiamo solo osservare meravigliati con gli occhi sbarrati assetati di scoperte, come i bambini.
Dice la Conversi: “Quel tipo di concentrazione torna nel momento creativo almeno nel mio caso ed è parte fondamentale del mio modo di essere, mi ha accompagnato sempre e mi consente di trovare non pochi momenti di assoluta cristallina gioia. L’essere investiti completamente da un fatto dopo l’altro dedicando ad ognuno l’interezza di sé”.
La particolare tecnica pittorica di Lucia Conversi contraddistingue il suo stile: l’uso di sabbia, sapientemente mischiata con gli acrilici solo in alcune parti del quadro, conferisce alle opere una tridimensionalità e una profondità tattili. Lo spazio è definito e reso più complesso dall’alternanza dei due tipi di textures, liscia o ruvida, che rendono la tela vibrante e sfaccettata.