Luciana Cicogna è nata a Venezia dove vive e lavora.
Coltiva precocemente una vocazione artistica che maturerà nella “bottega” del padre, noto laccatore e restauratore veneziano; segue gli studi artistici, prima all’Istituto d’Arte e poi all’Accademia, diplomandosi con il Maestro Giuseppe Santomaso nel 1970.
Prende coscienza del dibattito sulla pittura grazie soprattutto al Maestro Mario De Luigi che conosce frequentando i corsi all’Accademia estiva di Salisburgo nel 1975.
Nello stesso anno concorre alla rassegna annuale della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e in seguito sarà presente alle collettive organizzate da questa istituzione nel 1977 e 1978 ottenedo premi acquisto nel 1979, 1982, 1983 e vincendo una borsa di studio nel 1984.
Nel 1978 la Galleria il Traghetto di Venezia la invita a tenere una mostra personale dove espone una nuova serie di lavori nei quali la struttura spaziale si avvale di grandi piani cromatici, con intenti di riduzione formale assai vicina alle coeve proposte della “nuova pittura”.
Nel 1981 il critico Giuseppe Marchiori scriverà l’introduzione al catalogo della sua mostra, tenuta alla Galleria Fumagalli di Milano.
Verso la metà degli anni ’80, la sua pittura si decanta in un libero svolgimento di vaste frequenze cromatiche, simbolicamente riferibili al regno della terra e del cielo. Si tratta di “paesaggi” puramente immaginativi, ma di intensa forza evocativa. Presenta i risultati di queste ricerche nel 1984 alla 2° Biennale città di Bibione (VE), alla mostra “I prossimi venturi”.
Nel 1985 realizza la scenografia per lo spettacolo dedicato al poeta Ferdinando Palmieri, a cura del Teatro 7 di Venezia presso il Teatro Ridotto.
Nello stesso anno per la Fondazione Bevilacqua La Masa partecipa alle mostre scambio organizzate a S.Antonio (Texas) e a New Orleans (Louisiana); nel 1986 a Groningen (Olanda) e all’Istituto italiano di cultura di Amsterdam.
Nel decennio successivo è presente in varie esposizioni di gruppo in diverse città italiane.
Il filosofo Massimo Donà, nel 1996, la presenta in una mostra confronto con il pittore Silvestro Lodi, presso la Galleria Riviere di Mirano (VE). L’esposizione intitolata “Sguardi incrociati” forniva una particolare occasione per un approccio interpretativo dell’opera dei due artisti.
Nel 2000, l’Istituto Italiano di cultura di Vienna la invita alla rassegna di pittura che presenta protagonisti delle nuove tendenze in Italia. Espone nel 2002/2003 alle mostre itineranti “La donna e l’Arte in Alpe Adria”, ospitate in vari centri dell’Ungheria, Slovenia, Croazia e Austria.
Nel 2002 tiene la personale “Nell’infinito il colore”, presentata da Diego Collovini alla Galleria Multigraphic di Venezia.
Nel 2005 è rappresentata, con una personale a cura di Toni Toniato, alla Galleria Incontri d’Arte di Bassano del Grappa e nello stesso anno alla Galleria Arkè di Venezia.
Aderisce all’iniziativa promossa da Philip Daverio per la mostra “13x17 www, padiglione Italia”, presso la Chiesa di Sangallo a Venezia; la rassegna avrà successive edizioni in altre sedi italiane.
Presso la Fiera di Padova nel 2005 e 2006, le viene dedicato uno stand personale dove presenterà le sue ultime ricerche.
Dal 2008 il suo tipico linguaggio, nell’ambito di una originale declinazione di astrazione lirica, si verrà a caricare di nuovi significati in relazione a un processo di motivazioni fantastiche dense di sottili allusioni naturalistiche e poetiche che si avvalgono dell’uso della foglia d’oro.
Del 2009 e’ la mostra personale “Sacre consonanze” alla Galleria Perl’A Art Gallery di Venezia, presentata dal filosofo Massimo Donà, dove il motivo della materia del colore dell’oro riveste richiami ed evocazioni di natura trascendente. Nel 2010 partecipa alla mostra “Pinocchiando con…”, Parco di Pinocchio, Fondazione Nazionale Carlo Collodi, Collodi (PT).