Guizzi di blu e trasparenze

...Le vaste chiazze di azzurro solcate da guizzi di luce di Palingenesi, interrotte di quando in quando da isole di verde e da escrescenze gialle e rossastre di magma, richiamano una volta di più la natura in divenire: o se si vuole, alludono a una sua rinascita.
Giuriato è artista che, avendo studiato architettura e insegnato per molti anni storia dell’arte, è anche profonda conoscitrice delle correnti artistiche contemporanee.
D’après Fontana. La natura ritrovata 1, del 2011, rappresenta infatti una scommessa, o meglio, un interrogativo: possono coesistere le suggestioni della natura e le delicate trasparenze manetiane che consente il DNA proprio del rame smaltato con un gigante della sperimentazione artistica come Lucio Fontana? La risposta è sì: naturalmente i “tagli” qui vengono evocati dai segni neri che separano i moduli cromatici, lasciando immaginare che sotto la superficie vi siano altri spazi per agire plasticamente. Hanno cioè un valore sperimentale. E non è quanto osservava Argan a proposito delle tavolette di Fontana, archetipi anni Trenta dei “tagli” anni Cinquanta, che erano a suo dire sondaggi per determinare “una nuova dimensione indefinibile con le categorie consuete della profondità e del piano?” Se si aggiunge anche il postulato della trasparenza, abbiamo le opere di Luciana Giuriato.
Indefinibili, lo si ribadisce una volta di più, come pura pittura o pura scultura.

Da: Sileno Salvagnini, Luciana Giuriato: un polline di colore, 2016