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Luciano Ori – Visita al Museo Pecci Opere della donazione Boccaccini
Il nuovo lascito degli eredi di Luciano Ori, composto da 4 dipinti ad olio, 60 collages originali e 16 litografie che caratterizza già da solo il percorso creativo dell’artista, sarà presentato presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Il cospicuo nucleo di opere donate da parte della famiglia Boccaccini costituirà il maggiore “fondo” dedicato ad un singolo artista all’interno della collezione permanente del museo pratese.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il nuovo lascito degli eredi di Luciano Ori, composto da 4 dipinti ad olio, 60 collages originali e 16 litografie che caratterizza già da solo il percorso creativo dell'artista, sarà presentato sabato 4 aprile alle ore 18 presso il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci. Il cospicuo nucleo di opere donate da parte della famiglia Boccaccini costituirà il maggiore "fondo" dedicato ad un singolo artista all'interno della collezione permanente del museo pratese.
Il nucleo si unisce ad altre opere dell’artista ricevute in deposito da Carlo Palli, in cui figurano undici lavori di Ori del periodo 1963-1973 e che si aggiungono alle opere degli altri protagonisti delle ricerche verbo-visive e musicali.
L’artista
La produzione artistica di Ori ha inizio nei primi anni Cinquanta nel contesto di pittura figurativa di stampo postmetafisico successivamente tramutata in "realismo geometrico" di matrice astratta, ma si evidenzia soprattutto nell'ambito della "pittura tecnologica" e della Poesia visiva a partire dal 1963-1964. L'artista è stato infatti tra i fondatori e teorici del secondo Gruppo '70 fiorentino (1964) e del Gruppo internazionale della Poesia visiva (1972). In questo contesto ha promosso una "poetica tecnologica" basata sull'utilizzo di materiali logo-iconici prelevati da pubblicità di quotidiani e periodici, elaborati con il mezzo spesso esclusivo del collage.
A questi ha affiancato interessi letterari che lo conducono a produrre "poesia lineare" e testi teatrali, a cui fanno seguito la realizzazione di una serie di tavole di "teatro visivo" (1966), la pubblicazione del primo "racconto visivo" a livello internazionale (1967) e del primo "romanzo visivo" (1970).
Dal 1972 Ori realizza "musica visiva" ovvero, come l'ha definita Daniele Lombardi, "arte del rumore semantico inteso come un corpus di rimandi che tra visivo e verbale si tessono con i segni della musica, convenzioni grafiche che in sé slittano semanticamente, essendo prevedibile solo in parte il senso, l'emozione sonora che provocheranno". Il lavoro di Ori si è sviluppato fino ai nostri giorni con estrema coerenza, caratterizzandosi per la sua rigorosità e organicità, nonchè per il virtuosismo compositivo, la scansione ritmica, l'ironia graffiante e l'inesauribile vena poetica. L'esposizione delle opere donate al Centro Pecci sarà accompagnata da una pubblicazione monografica specifica che conterrà un testo introduttivo di Lucilla Saccà, professore associato di Storia dell'arte contemporanea presso l'Università di Firenze.
Il nucleo si unisce ad altre opere dell’artista ricevute in deposito da Carlo Palli, in cui figurano undici lavori di Ori del periodo 1963-1973 e che si aggiungono alle opere degli altri protagonisti delle ricerche verbo-visive e musicali.
L’artista
La produzione artistica di Ori ha inizio nei primi anni Cinquanta nel contesto di pittura figurativa di stampo postmetafisico successivamente tramutata in "realismo geometrico" di matrice astratta, ma si evidenzia soprattutto nell'ambito della "pittura tecnologica" e della Poesia visiva a partire dal 1963-1964. L'artista è stato infatti tra i fondatori e teorici del secondo Gruppo '70 fiorentino (1964) e del Gruppo internazionale della Poesia visiva (1972). In questo contesto ha promosso una "poetica tecnologica" basata sull'utilizzo di materiali logo-iconici prelevati da pubblicità di quotidiani e periodici, elaborati con il mezzo spesso esclusivo del collage.
A questi ha affiancato interessi letterari che lo conducono a produrre "poesia lineare" e testi teatrali, a cui fanno seguito la realizzazione di una serie di tavole di "teatro visivo" (1966), la pubblicazione del primo "racconto visivo" a livello internazionale (1967) e del primo "romanzo visivo" (1970).
Dal 1972 Ori realizza "musica visiva" ovvero, come l'ha definita Daniele Lombardi, "arte del rumore semantico inteso come un corpus di rimandi che tra visivo e verbale si tessono con i segni della musica, convenzioni grafiche che in sé slittano semanticamente, essendo prevedibile solo in parte il senso, l'emozione sonora che provocheranno". Il lavoro di Ori si è sviluppato fino ai nostri giorni con estrema coerenza, caratterizzandosi per la sua rigorosità e organicità, nonchè per il virtuosismo compositivo, la scansione ritmica, l'ironia graffiante e l'inesauribile vena poetica. L'esposizione delle opere donate al Centro Pecci sarà accompagnata da una pubblicazione monografica specifica che conterrà un testo introduttivo di Lucilla Saccà, professore associato di Storia dell'arte contemporanea presso l'Università di Firenze.
04
aprile 2009
Luciano Ori – Visita al Museo Pecci Opere della donazione Boccaccini
Dal 04 aprile al 07 giugno 2009
arte contemporanea
Location
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Orario di apertura
ore 10-19, chiuso martedì e venerdì 1 maggio.
Vernissage
4 Aprile 2009, ore 18-22
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore