Tubetti di colore, scatole di lucido da scarpe, bottiglie di acqua minerale ed altri beni di consumo reali e impossibili marcati con i nomi di Van Gogh, Rembrandt, Ligabue; oppure ritratti di questi ed altri auctores. Motivi dispiegati in una pittura –a volte maldestra, altre incline a preziosismi – al limite delle proprie possibilità, dove entrano in simbiosi il tragico, il comico, il nonsense.
Stagliate su fondali mnemonici, le vite spericolate degli artisti citati si intrecciano a pagine autobiografiche e si rimettono in moto per sottrarsi alle strane vicissitudini che hanno visto loro diventare prodotti di lusso o di serie, marchi di fabbrica di un mondo globalizzato che opprime ed impedisce di vivere pienamente le emozioni del quotidiano.

Luciano Perrotta è nato a Campobasso nel 1965. Si diploma all’Istituto d’Arte di Isernia e all’Accademia di Belle Arti di Roma. Vive e lavora a Roma.