Con il nuovo ciclo di opere, De Architectura (2008-2009), Lucio Del Pezzo rende omaggio a sette importanti architetti del passato: Leon Battista Alberti, il Bramante, Borromini, il Palladio, Melnikov, Boullée e Gaudì.
I nuovi lavori riflettono sulle idee architettoniche che hanno ispirato sia gli architetti del nostro tempo, in particolare Antoni Gaudì e Konstantin Stepanovic Melnikov, sia i grandi del passato, tra i quali Leon Battista Alberti, Andrea Palladio, Francesco Borromini e il Bramante, oltre al grande progettista Etienne-Louis Boullée. Questa ricerca prende avvio dall'amore e dalla passione che Del Pezzo ha sempre avuto nei confronti dell'architettura e delle leggi che la guidano. L'artista, infatti, è stato definito da André Pieyre de Mandiargues architetto insubordinato poiché, nonostante le sue opere richiamino il rigore e l'equilibrio propri dell'architettura, "al contrario degli architetti (...) mette il suo punto d’onore a non costruire nulla in cemento o pietra e soprattutto a non produrre nulla che possa servire a qualcosa".
Sin dagli anni ’60 Lucio Del Pezzo ha intrapreso una scelta risoluta di controllo geometrico della forma e del colore, negli ultimi lavori le sue figure geometriche astratte e simboliche trovano riferimento nelle forme della realtà, trasformando la funzionalità e la precisione di un progetto architettonico fine traducendo l’architettura in arte.

Opere esposte: Boullée, 2009, collage, acrilici smalto e foglia d'oro su legno, cm 130 x 160; Borromini, 2008, collage e acrilici, cm 130 x 160; Palladio, 2008, collage, acrilici e zinco su legno, cm 130 x 160; Quid tum. Leon Battista Alberti, 2008, collage, acrilici e foglia d'oro su legno, cm 130 x 160; Melnikoff, 2009, collage, acrilici, sabbia e smalto su legno, cm 130 x 160; Gaudì, 2009, collage e acrilici su legno, cm 130 x 160; Bramante, 2008, collage, acrilici e sabbia su legno, cm 130 x 160.