L’architettura si avvicina sempre più all’arte, ne diventa parte integrante, con forza, determinazione; comunica istinti, emozioni, necessità di maggiore attenzione a quanto ci circonda.
Troppo spesso siamo totalmente concentrati nella frenesia della vita che la contemporaneità ci impone, ritmi pressanti, eccessivi, giornate dense di impegni, ma sempre più prive di attimi di riflessione
Il mondo intero corre freneticamente alla ricerca della perfezione, del miglioramento, tralasciando irrimediabilmente il quotidiano delle singole vite, di coloro che ci circondano e della natura, Madre Terra che ci ospita
Micheletti, architetto capace di creare nuove realtà in ogni regione del mondo, con imponenti building, teatri, musei sottomarini, yatch, consapevole del percorso che l’umanità ed il progresso stanno scrivendo, con Blue Forest lancia un monito
Analizza ogni coordinata, ogni variabile della natura per stilare i grandi progetti architettonici… ecco che si scontra con la realtà della Nostra Natura…
L’uomo deve assolutamente prendere coscienza dei danni che sta arrecando all’equilibrio ormai sempre più precario del mondo
Si rifugia nel suo studio, riflette, disegna, progetta, sino a quando dalla sua mano non escono più grattacieli, quartieri avveniristici, bensì parchi, boschi, distese di vegetazione che hanno bisogno di essere guarite, salvate, protette… ecco che fascia con garze del colore principe della natura, del mare, del cielo, quel blu che persino le religioni hanno consacrato come pantone della purezza e della fragilità, distese di parchi… non nei rari angoli ancora vergini del pianeta, ma proprio nei viali, nei giardini delle città metropolitane
Un concetto assolutamente urbano, per lanciare un monito nella quotidianietà, per far soffermare l’uomo e le nuove generazioni… gli alberi sono fasciati, incerottati da garze di tessuto capace di sostenere i tronchi e i rami, di contenerli, di raddrizzarli e permettere che non si feriscano ulteriormente, rigenerandoli… garze evidenti ed impattanti ma che permettono alla vegetazione di respirare, di continuare a dialogare con l’aria che le circonda in un vero e proprio scambio chimico e di emozioni
Il concetto che Micheletti ci esprime è immediato; dai primissimi schizzi a matita, il passo per arrivare alla Biennale di Venezia e al Museo del Parco di Portofino è velocissimo… il mondo dell’arte chiama l’architetto e quasi a sua insaputa lo acclama e consacra come artista… New York, Buenos Aires, Parigi, Dubai… il mondo intero chiede un suo intervento…


Serena Mormino
Curatrice e Critica d'Arte

Curatrice MUSEO DEL PARCO - Centro Internazionale di Scultura all'Aperto - Portofino

Presidente Associazione Culturale AMARTE
Vercelli Città d'Arte