Giovedì 16 febbraio 2006, alle ore 21, nello spazio della UnimediaModern si inaugura la mostra di Lucio Pozzi e di 9 giovani artisti newyorkesi da lui selezionati: Jennilie Brewster, Andrea Burgay, Satoru Eguchi, Peter Gregorio, Christian Happel, Hibis, Janine Iversen. Susan Landau, Catherine Merrick.

La mostra di Lucio Pozzi, con cui collaboriamo da alcuni anni, è in concomitanza con la sua personale "Paper Trail - Works on paper", al Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce; la mostra, a cura di Robert Knafo, celebra il prezioso lavoro su carta che l'artista ha portato avanti durante tutta la sua ormai lunga carriera e si inaugura lo stesso giorno alle ore 18.

Nel desiderio di portare questo omaggio anche nel nostro spazio privato, abbiamo invitato Pozzi che presenta una cinquantina dei suoi famosi acquarelli e insieme espongono 9 giovani artisti di New York da lui scelti su nostra richiesta.

A proposito di queste scelte Pozzi scrive:
"Ci sono centinaia di gallerie d'arte veramente di alta qualità a New York e ci sono migliaia di artisti che vi accorrono da tutti i paesi del mondo, ciascuno con grandi ambizioni e conoscenze approfondite per sostenerle.
Questo fenomeno multietnico e multinazionale mi ricorda l'esuberanza dell'arte visiva alla fine dell'impero romano o dell'impero asburgico e probabilmente fa eco ai periodi finali di molti imperi precedenti, dall'Egitto alla Cina a Babilonia a Timbuktu ai Maya.
Il ribollire di idee e pratiche che certamente non posso sperare né di seguire in dettaglio né di capire a fondo, somiglia ad un reticolo di filamenti in continua crescita. Non si tratta più di distinguere fra categorie come l'astratto o il figurativo, il teatrale o il cinematico. Le narrative presenti in questo momento sono infinite e ciascuna è portata avanti da dentro i termini entro i quali è stata iniziata.
Mentre vado in giro guardando, tento di sentire quando mi si presenta una situazione intellettuale ed emotiva che trascende i mezzi con i quali è composta.
Siccome non esiste nessuna misura sulla quale io possa fare affidamento per avvicinarmi all'arte, quando un'opera mi acchiappa l'attenzione la prima cosa che faccio è decifrarne le parti descrivibili, come le tecniche usate, i soggetti, i temi, i resti di tendenze storiche in essa sublimati. Se poi, dopo essermene enumerati gli ingredienti, sento che c'è qualcosa che mi sfugge e che non posso spiegare, allora insisto e ne ricevo l'esperienza che cerco. Le altre opere non mi interessano."