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Lucy Jochamowitz – Contraviento
L’opera scultorea si confronta e aderisce ad uno spazio monumentale costituito da una grande scala che non a caso è un simbolo spesso usato dall’artista in opere precedenti e che adesso si trova ad utilizzare come elemento preesistente
Comunicato stampa
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Il lavoro principale di Lucy Jochamowitz, a partire dal 24 ottobre fino al 5 dicembre, sarà esposto nella hall dello spazio di Patrizia Pepe in modo da creare attraverso l’interazione tra ambiente esistente e opera d’arte una nuova suggestione.
L’opera scultorea si confronta e aderisce ad uno spazio monumentale costituito da una grande scala che non a caso è un simbolo spesso usato dall’artista in opere precedenti e che adesso si trova ad utilizzare come elemento preesistente.
La scultura a prima vista sembra una sorta di scafo di barca adagiata e arenata sul pavimento; si tratta di una Polena, figura statuaria sacra che anticamente veniva scolpita per ornamento alla prua di un’imbarcazione.
La Polena posta sull’estremità dello scafo, vista frontalmente, ha la forma di una veste rigonfia, decisamente la forma di una gonna che accentua l’antropomorfismo dell’intero oggetto. Come sottolinea Gianfranco Greco in uno scritto, per l’artista la Polena diventa anche “un rostro, un aculeo, uno sprone vendicatore”, chiara immagine di una lotta CONTRAVIENTO di questa figura bizzarra composta da fragile carta, terracotta e rami insanguinati di biancospino: infatti una corona irregolare di spine dipinta di rosso acceso circonda l’intera scultura accentuando l’aspetto drammatico della lotta.
L’oggetto scultoreo come avviene per le altre opere in mostra si pone come chiaro richiamo al remoto, come possibilità di mescolare simboli e segni per offrire attraverso il mito nuove possibilità interpretative. Come scrive Roberto Carifi : “Si tratta di un linguaggio che custodisce il sacro e il santo, che dice il miracolo delle cose e le salva da qualunque riduzione strumentale restituendole alla loro originaria magia”.
L’opera scultorea si confronta e aderisce ad uno spazio monumentale costituito da una grande scala che non a caso è un simbolo spesso usato dall’artista in opere precedenti e che adesso si trova ad utilizzare come elemento preesistente.
La scultura a prima vista sembra una sorta di scafo di barca adagiata e arenata sul pavimento; si tratta di una Polena, figura statuaria sacra che anticamente veniva scolpita per ornamento alla prua di un’imbarcazione.
La Polena posta sull’estremità dello scafo, vista frontalmente, ha la forma di una veste rigonfia, decisamente la forma di una gonna che accentua l’antropomorfismo dell’intero oggetto. Come sottolinea Gianfranco Greco in uno scritto, per l’artista la Polena diventa anche “un rostro, un aculeo, uno sprone vendicatore”, chiara immagine di una lotta CONTRAVIENTO di questa figura bizzarra composta da fragile carta, terracotta e rami insanguinati di biancospino: infatti una corona irregolare di spine dipinta di rosso acceso circonda l’intera scultura accentuando l’aspetto drammatico della lotta.
L’oggetto scultoreo come avviene per le altre opere in mostra si pone come chiaro richiamo al remoto, come possibilità di mescolare simboli e segni per offrire attraverso il mito nuove possibilità interpretative. Come scrive Roberto Carifi : “Si tratta di un linguaggio che custodisce il sacro e il santo, che dice il miracolo delle cose e le salva da qualunque riduzione strumentale restituendole alla loro originaria magia”.
24
ottobre 2005
Lucy Jochamowitz – Contraviento
Dal 24 ottobre al 05 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
PATRIZIA PEPE
Campi Bisenzio, Via Piero Gobetti, 7/9, (Firenze)
Campi Bisenzio, Via Piero Gobetti, 7/9, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9,30-12,30 e 14,30-18,30
Vernissage
24 Ottobre 2005, ore 17-18,30
Autore
Curatore