Fedele alla tradizione della sua terra, Tarquinia, Belli usa un
materiale antico come la ceramica, colorato e smagliante, declinandolo
con spirito contemporaneo. In mostra trecentocinquanta piccole scatole
da parete che definiscono lo spazio e all’interno forme archetipe e
simboliche, un gioco iterativo di piccoli oggetti, sagome, figure
geometriche o informali.
Fa da contraltare alla miniaturizzazione delle forme racchiuse nei
piccoli spazi una installazione di cilindri che si incastrano l’uno
nell’altro, svettanti fino a tre metri, una foresta policroma di alberi
stilizzati.