Il Verismo, fu un movimento pittorico che si sviluppò in Italia tra fine ottocento e inizio novecento. Caratteristica di questo movimento, fu lo studio rigoroso della realtà e l’osservazione analitica del vero. In stretto rapporto con il realismo e il naturalismo francese, anche i pittori italiani privilegiavano ambienti e personaggi degli strati piccoli-borghesi. Per questo fu collocata nel filone dell’Arte sociale e chiamata anche l’Arte degli umili poiché i soggetti rappresentati provenivano dalle classi meno abbienti e l’Arte assumeva anche lo scopo di denuncia delle loro condizioni. Sebbene un po’ in ritardo, rispetto al realismo francese e al verismo italiano, anche a Vigevano questo movimento fu molto ben rappresentato e conferma ne è la prestigiosa raccolta della Pinacoteca Civica. Il pittore Luigi Bocca fu uno dei maggiori rappresentanti del Verismo vigevanese ed a lui è dedicata la mostra curata da Giovanni Bragheri e Vincenzo Pellitta, allestita presso lo Spazio Rocco Scotellaro di Vigevano, dove si potranno ammirare ben diciotto dipinti provenienti da collezioni private. Figlio di un artigiano falegname, Luigi Bocca nasce alla frazione Piccolini di Vigevano nel 1872. Come tanti altri giovani pittori vigevanesi frequentò la Scuola di Disegno e Decorazione della Fondazione Roncalli ed ebbe come primo maestro il noto pittore e decoratore Giovan Battista Garberini. Il sostegno del maestro, attratto dalle qualità dell’allievo, gli permise di concorrere con successo alla Borsa di Studio, fondata dal Cav. Domenico Pisani che aveva lo scopo di permettere agli allievi meritevoli ma bisognosi, di accedere all’Accademia di Brera. Ebbe come docenti: Raffaele Casnedi per il disegno, Giuseppe Bertini per la pittura e Giuseppe Mentessi esponente di spicco della pittura a carattere sociale. Si ritirò dall’Accademia un anno prima, poiché la borsa di studio era per cinque anni mentre i corsi duravano sei, ma questo non influì particolarmente sulla sua formazione. Nel 1898 al ritorno del servizio militare, all’età di ventisei anni dipinge il suo capolavoro “Per tua dote” esposto ora presso la Pinacoteca Civica; un’opera che oltre alla notevole qualità tecnica, rispecchia in pieno le caratteristiche del verismo a sfondo sociale, rappresentando un ambiente domestico impregnato di fatiche e sacrifici. Nel 1899 si reca a Torino dove lavora per un breve periodo come decoratore e con l’amico pittore Emilio Galli esegue alcuni lavori a Roma e in Sicilia. Molte le ville private e le chiese di Vigevano e dei dintorni affrescate da Luigi Bocca. Tra i suoi lavori pittorici da segnalare: il “Ritratto del Vescovo Pietro Berruti” esposto nel Seminario Vescovile di Vigevano, le due versioni di “Ritratto di mia madre”, esposte una presso i Musei Civici di Pavia e l’altra nella raccolta del Quirinale a Roma e “Una figlia di Maria” che si trova presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino. Fu insegnante e direttore presso la scuola di disegno e decorazione dell’Istituto Roncalli. Nel 1913 si trasferisce a Chiavari, dove rimane per dieci anni, affrescando chiese e ville. Tra le maggiori esposizioni ricordiamo la sua partecipazione all’Esposizione Nazionale di Torino del 1898, alla IVª Esposizione Triennale di Milano del 1900 e nel 1927 alla Iª Mostra Provinciale di Belle Arti di Pavia. Muore a Vigevano nel 1930 all’età di 58 anni.