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Luigi Di Sarro
Luigi Di Sarro appartiene a quella generazione di artisti utopici che hanno attraversato con varia fortuna la metà degli anni Sessanta e tutti gli anni Settanta, convinti che l’arte dovesse farsi carico di un radicale progetto di cambiamento dei propri linguaggi e di tutto il mondo
Comunicato stampa
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Importante appuntamento culturale a Lamezia Terme dove sabato 7 gennaio a Palazzo Nicotera si è inaugurata la mostra retrospettiva di Luigi Di Sarro, artista di origine lametina ma vissuto a Roma, dove è morto venticinque anni fa ad appena trentasette anni. La mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e dall’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme è organizzata dal Centro per l’arte e la cultura “A. Capizzano” di Rende, che nel mese di ottobre scorso l’ha già presentata al MAON, Museo d’arte dell’Otto e Novecento.
La mostra è curata dai critici d’arte Angelo Capasso, docente dell’Università La Sapienza di Roma, e Tonino Sicoli, direttore artistico del Maon.
Luigi Di Sarro appartiene a quella generazione di artisti utopici che hanno attraversato con varia fortuna la metà degli anni Sessanta e tutti gli anni Settanta, convinti che l’arte dovesse farsi carico di un radicale progetto di cambiamento dei propri linguaggi e di tutto il mondo.
Un evidente nomadismo linguistico conduce Di Sarro a consumare saggi di creatività che vanno in varie direzioni, sia per i generi praticati (la pittura, la scultura, la fotografia, ecc.) che per le contaminazioni di diverse poetiche (surrealismo astratto, informale, poesia visiva, concettualismo, arte povera, body-art, minimalismo, arte psichedelica, ecc.). Operando fuori dalle convenzioni e dai circoli artistici esclusivi, Di Sarro è il protagonista solitario ed eroico di una battaglia per l’arte, di un’arte senza aggettivi e senza ipoteche.
Nato a Nicastro il 1941, si trasferisce a Roma. Nel 1967, si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Roma e nel 1968 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra i suoi maestri ha Franco Gentilini (pittura), Emilio Greco (scultura), Mino Maccari e Lino Bianchi Barriviera (incisione), Antonio Del Guercio e Enrico Crispolti (storia dell’arte).
Nel 1971 è a New York all’ “Art Students League”, dove perfeziona la tecnica litografica.
Si diploma nel 1972 e ne 1973 si iscrive al III anno della Facoltà di Matematica e Fisica, dove frequenta i corsi di Algebra astratta tenuti da Lucio Lombardo Radice. Nel 1974 ottiene la cattedra di Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Dal 1973 al 1978 esegue alcuni lavori di sperimentazione fotografica. Nel 1978 viene trasferito all’Accademia di Belle Arti di Roma.
La morte giunge improvvisa a soli trentasette anni, a causa di un tragico e fatale errore. Sono gli anni di piombo, recentissimo il delitto Moro. La notte del 24 febbraio 1979 agenti in borghese che piantonano l’abitazione di Andreotti uccidono Luigi Di Sarro che, alla guida della sua Porche, non si ferma all’alt (aveva scambiato gli agenti per rapinatori).
La mostra che si intitola “L’anatomia dell’arte” resterà aperta fino al 5 marzo prossimo ed è corredata da un elegante catalogo bilingue e a colori edito da Ar&s.
La mostra è curata dai critici d’arte Angelo Capasso, docente dell’Università La Sapienza di Roma, e Tonino Sicoli, direttore artistico del Maon.
Luigi Di Sarro appartiene a quella generazione di artisti utopici che hanno attraversato con varia fortuna la metà degli anni Sessanta e tutti gli anni Settanta, convinti che l’arte dovesse farsi carico di un radicale progetto di cambiamento dei propri linguaggi e di tutto il mondo.
Un evidente nomadismo linguistico conduce Di Sarro a consumare saggi di creatività che vanno in varie direzioni, sia per i generi praticati (la pittura, la scultura, la fotografia, ecc.) che per le contaminazioni di diverse poetiche (surrealismo astratto, informale, poesia visiva, concettualismo, arte povera, body-art, minimalismo, arte psichedelica, ecc.). Operando fuori dalle convenzioni e dai circoli artistici esclusivi, Di Sarro è il protagonista solitario ed eroico di una battaglia per l’arte, di un’arte senza aggettivi e senza ipoteche.
Nato a Nicastro il 1941, si trasferisce a Roma. Nel 1967, si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Roma e nel 1968 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra i suoi maestri ha Franco Gentilini (pittura), Emilio Greco (scultura), Mino Maccari e Lino Bianchi Barriviera (incisione), Antonio Del Guercio e Enrico Crispolti (storia dell’arte).
Nel 1971 è a New York all’ “Art Students League”, dove perfeziona la tecnica litografica.
Si diploma nel 1972 e ne 1973 si iscrive al III anno della Facoltà di Matematica e Fisica, dove frequenta i corsi di Algebra astratta tenuti da Lucio Lombardo Radice. Nel 1974 ottiene la cattedra di Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Dal 1973 al 1978 esegue alcuni lavori di sperimentazione fotografica. Nel 1978 viene trasferito all’Accademia di Belle Arti di Roma.
La morte giunge improvvisa a soli trentasette anni, a causa di un tragico e fatale errore. Sono gli anni di piombo, recentissimo il delitto Moro. La notte del 24 febbraio 1979 agenti in borghese che piantonano l’abitazione di Andreotti uccidono Luigi Di Sarro che, alla guida della sua Porche, non si ferma all’alt (aveva scambiato gli agenti per rapinatori).
La mostra che si intitola “L’anatomia dell’arte” resterà aperta fino al 5 marzo prossimo ed è corredata da un elegante catalogo bilingue e a colori edito da Ar&s.
07
gennaio 2006
Luigi Di Sarro
Dal 07 gennaio al 05 marzo 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO NICOTERA
Lamezia Terme, Via Tommaso Campanella, (Catanzaro)
Lamezia Terme, Via Tommaso Campanella, (Catanzaro)
Sito web
www.centrocapizzano.it
Autore
Curatore