Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Luisa Denti – La stanza amniotica
pitture
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La stanza amniotica
di Lucia Boni
L’acqua verde, l’umidità, l’aria densa. La vasca come una pancia gravida, nel liquido genera le forme. Isole viste di spalle, certi e definiti i loro occhi, fluttuanti e vaghe nel fondo - grave e dolce il peso dei corpi – indiscutibile la protezione.
Sospensione ed attesa quieta e stagnante. Assaporare l’infanzia ancora presente e traguardare a pelo d’acqua le proiezioni in un tempo futuro non è altro che guardare dentro di sé. Tutto accade in silenzio o in un lento ottundente sciacquio.
La donna nel liquido amniotico proietta se stessa e prima del distacco assapora il tutt’uno di due individualità. Il suo sguardo vede talmente chiaro, perché la lente liquida, pur deformante, ingigantisce i corpi.
E’ palese l’intento dell’artista, non occorre architettare costruzioni concettuali sul senso dell’autoritratto, anche se si potrebbe parlare a lungo della pozza d’acqua e di Narciso.
"Metteremo lo spettatore al centro del quadro", diceva Boccioni. Anche con queste opere di Luisa Denti, vorremmo azzardare, lo spettatore si trova invaso da vapori tiepidi, nella situazione di invadenza in uno spazio privato, a rubare la condivisione di un piacere rilassante che placa una giornata di giovane, esagerato e necessario dinamismo. Non si tratta di un invito al voyeurismo, anche se i soggetti lo darebbero a pensare ad una prima occhiata, sono i soggetti consueti della pittura, solo che "modella" ed "artista" qui sono la stessa figura. E’ sempre il tema dell’autoritratto - e del Narciso - a riecheggiare nella sonorità rimbombante della "piccola stanza", sufficientemente spoglia da rendere udibili anche i respiri, ma non c’è malizia, né esibizionismo.
C’è invece una malinconia che investe lo "spazio amniotico", è la vita che sta naturalmente modificandosi. Senza desiderarlo ma senza alcuna resistenza, forse avverrà il distacco da un mondo tranquillo e protetto, saturo delle certezze che, sole, interessano in questa fase del "qui ed ora", ma che lasceranno ordinatamente il posto a luce e dubbi e domande nuovi, sul "cosa accadrà" e sul senso dell’andare. Solo ancora per poco la vasca avrà il diritto di accoglierci ed il desiderio di Luisa Denti, di rendere in pittura lo stato di grazia momentaneo, sarà ancora plausibile. Forse sarà la pittura stessa a dar spazio a nuove figure, che nascono nelle mani e negli occhi di chi dipinge, prima ancora che nella mente.
Narciso si riflette e scopre altri sé, ogni volta vibranti, nelle nuove acque.
di Lucia Boni
L’acqua verde, l’umidità, l’aria densa. La vasca come una pancia gravida, nel liquido genera le forme. Isole viste di spalle, certi e definiti i loro occhi, fluttuanti e vaghe nel fondo - grave e dolce il peso dei corpi – indiscutibile la protezione.
Sospensione ed attesa quieta e stagnante. Assaporare l’infanzia ancora presente e traguardare a pelo d’acqua le proiezioni in un tempo futuro non è altro che guardare dentro di sé. Tutto accade in silenzio o in un lento ottundente sciacquio.
La donna nel liquido amniotico proietta se stessa e prima del distacco assapora il tutt’uno di due individualità. Il suo sguardo vede talmente chiaro, perché la lente liquida, pur deformante, ingigantisce i corpi.
E’ palese l’intento dell’artista, non occorre architettare costruzioni concettuali sul senso dell’autoritratto, anche se si potrebbe parlare a lungo della pozza d’acqua e di Narciso.
"Metteremo lo spettatore al centro del quadro", diceva Boccioni. Anche con queste opere di Luisa Denti, vorremmo azzardare, lo spettatore si trova invaso da vapori tiepidi, nella situazione di invadenza in uno spazio privato, a rubare la condivisione di un piacere rilassante che placa una giornata di giovane, esagerato e necessario dinamismo. Non si tratta di un invito al voyeurismo, anche se i soggetti lo darebbero a pensare ad una prima occhiata, sono i soggetti consueti della pittura, solo che "modella" ed "artista" qui sono la stessa figura. E’ sempre il tema dell’autoritratto - e del Narciso - a riecheggiare nella sonorità rimbombante della "piccola stanza", sufficientemente spoglia da rendere udibili anche i respiri, ma non c’è malizia, né esibizionismo.
C’è invece una malinconia che investe lo "spazio amniotico", è la vita che sta naturalmente modificandosi. Senza desiderarlo ma senza alcuna resistenza, forse avverrà il distacco da un mondo tranquillo e protetto, saturo delle certezze che, sole, interessano in questa fase del "qui ed ora", ma che lasceranno ordinatamente il posto a luce e dubbi e domande nuovi, sul "cosa accadrà" e sul senso dell’andare. Solo ancora per poco la vasca avrà il diritto di accoglierci ed il desiderio di Luisa Denti, di rendere in pittura lo stato di grazia momentaneo, sarà ancora plausibile. Forse sarà la pittura stessa a dar spazio a nuove figure, che nascono nelle mani e negli occhi di chi dipinge, prima ancora che nella mente.
Narciso si riflette e scopre altri sé, ogni volta vibranti, nelle nuove acque.
14
gennaio 2007
Luisa Denti – La stanza amniotica
Dal 14 al 28 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi 11.00-12.30 17.00-20.00 martedì chiuso
Vernissage
14 Gennaio 2007, ore 18
Autore