“L’Arte rivela aspetti, a volte, poco visibili del nostro tempo e può essere d’ausilio per riconoscere una parte nascosta delle persone e delle cose”.

Appuntamento quindi con MADJOYCE rassegna d’arte contemporanea a cura di Fabio D’Achille, con l’artista Roberto Andreatini, mentre prosegue al MAD-FRIULI l’esposizione delle opere di Marzio Massaro fino al 19 giugno.

I precedenti appuntamenti con Sergio Ban, Ersilia Sarrecchia, Alessandro Reale, Nicoletta Piazza, Antonino Casarin, Paulina Slebodzinska hanno aperto ogni mese una serie di mostre personali, nei saloni della Villa dell’Associazione “James Joyce” di Via Nazario Sauro a Latina. Andrea Palombo e Sandra Capozzi ospitano MAD nel suggestivo edificio di Fondazione. L’Arte Contemporanea in questa originale cornice fa “assaggiare” l’atmosfera di questa rassegna d’arte entrando in questi spazi rinnovati e recuperati proprio nel centro storico della Città, ed ora con il sopraggiungere dell’estate si potranno iniziare a “gustare” anche gli spazi artistici all’aperto .

Venerdì 27 giugno ‘08 alle ore 18,30 incontro sul tema “La scultura… astratta” e presentazione dell’artista a cura di Vincenzo SCOZZARELLA storico dell’arte. Degustazione proposta dal Risto-Joyce alle ore 19,30 e musica a cura di “Nablium” con il sax di Roberto Guadagno e con il piano-jazz di Simone Scifoni, l’appuntamento con la musica realizza la formula di MAD: “fruire l’arte, degustando immersi nell’ascolto”.

Come afferma in un testo critico lo storico dell’arte Vincenzo Scozzarella: “La ricerca artistica di Roberto Andreatini (personale da VENERDI’27/06/’08 al 3/09/’O8) si svolge da sempre nell’ambito della scultura. Nei primi anni Settanta il suo interesse si orienta verso materiali come il legno, in cui l’intervento manuale “di levare”, si identifica come ineludibile essenza dell’opus creativa. Oggi, con le sue sculture in ferro non propone più forme modellate ed elegantemente plasmate. Forti direttrici e tensioni energetiche suggeriscono intense sensazioni di movimento, grazie all'itinerario che le curvature e la relazione armonica delle forme, talora aggettanti, impongono allo sguardo. I sottili fili, sottili fili di metallo, modellati e costretti fino ad ottenere plastiche superfici curve, modulano lo spazio e lo catturano come in una massa in costante evoluzione.”