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MAD Donna 7a edizione – Rassegna d’arte contemporanea al femminile
MAD Donna, la più grande rassegna d’arte contemporanea al femminile del territorio, è giunta alla settima edizione. Venti artiste, provenienti da diverse parti d’Italia, si confronteranno con oltre cinquanta opere sul significato che assume fare arte per una donna, attraverso diversi linguaggi.
Comunicato stampa
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MAD Donna, la più grande rassegna d’arte contemporanea al femminile del territorio, che ricorre nel mese di celebrazione della festa della Donna, è giunta alla settima edizione. Anche quest’anno l’evento sarà ospitato nella sala espositiva del Museo Emilio Greco di Sabaudia. Venti artiste, provenienti da diverse parti d’Italia, si confronteranno con oltre cinquanta opere sul significato che assume fare arte per una donna, attraverso linguaggi che spaziano dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’installazione, dall’arte digitale all’incisione, dalla performance alla letteratura. Le artiste partecipanti sono: Paola Acciarino (fotografia, Latina), Angela Maria Antuono (scultura e fotografia, Caianello (CE), Ornella Boccuzzi (scultura, Sermoneta), Amalia Caratozzolo (incisione, Roma), Antonella Catini (pittura, Roma), Claudia Chittano (fotografia, Latina), Eleonora D’Erme (pittura digitale, Latina), Cecilia De Paolis (installazioni, Lavinio (RM), Francesca Fini (performance, Roma), Marianna Galati (pittura digitale, Latina), Aldamaria Gnaccarini (installazioni, Latina), Onelia Greco (installazioni, Lecce), Lucia Hesselink (installazioni, Olanda), Alessandra Iannarelli (pittura digitale, Latina), Antonella Mamone (pittura, Latina), Serena Manfrè (scrittura, Messina), Carola Masini (scultura, Pomezia (RM), Marella Montemurro (fotografia, Latina), Nicoletta Piazza (scultura, Latina), Maria Antonietta Scarpari (pittura digitale, Ancona).
Il vernissage avrà luogo domenica 9 marzo alle 16,30 e vedrà gli interventi critici del Curatore di MAD Museo d’Arte Diffusa Fabio D’Achille e del Direttore della Raccolta Manzù/GNAM di Ardea Dott.ssa Marcella Cossu. Alle 17,00 l’attrice e scrittrice Rossana Carturan presenterà i libri dell’autrice messinese Serena Manfrè “Salvami l’anima” e “Regine della Scienza”, illustrati da Amalia Caratozzolo con incisioni presenti anche in mostra, mentre alle 18,00 Francesca Fini si esibirà nella performance “With an Helmet”.
La manifestazione prevede inoltre l’evento collaterale “Arte in Vetrina”: sabato 8 marzo a partire dalle 19,00 presso il negozio di via Oberdan “Le Morgane” sarà esposta un’installazione di Carola Masini.
L’evento, che quest’anno conta sull’autofinanziamento delle artiste, è realizzato in collaborazione con la Raccolta Manzù/GNAM di Ardea e Daniela Picciolo, referente della FIDAPA Sezione di Sabaudia, e gode del Patrocinio gratuito del Consiglio Regionale del Lazio, della Provincia di Latina e del Comune di Sabaudia.
I testi critici sono di Marcella Cossu, Laura Cianfarani, Marilena Di Prospero e Valeria Conticiani e il coordinamento è di Anna Maria Acquafredda.
TESTI CRITICI
MAD Donna 2014 offre, nella molteplicità delle artiste selezionate, una coerenza contenutistica alquanto più sostenuta che per il passato; come a dire che “quando il gioco si fa duro i duri - le dure in questo caso - giocano”; ovvero che, in corrispondenza di tempi particolarmente difficili come il presente, il femminile dell’arte serra le fila, stringe i denti, pesa opere e parole.
Di conseguenza, un “bravo” al sempre più bravo curatore Fabio D’Achille e un vivo ringraziamento al Comune di Sabaudia per aver consentito lo svolgersi dell’iniziativa del 2014, cui mi onoro di poter in minima parte contribuire.
Angela Maria Antuono, con Nefertiti-Nefertari, Shiva, Ipazia, con particolare riferimento all’impiego della ceramica smaltata fa rivivere il calligrafico estetismo del “barocchetto” estenuato ed estremo di certo Leoncillo Leonardi prebellico, così come all’epoca indagato dal grande Roberto Longhi. Marianna Galati e Paola Acciarino stridono apparentemente, al confronto, nel loro più che contemporaneo duplice omaggio “Scarpe Rosse- Invidia”, forti allegorie dei nostri tempi relative a splendori e miserie del femminile colto nell’essenza del qui-ora. Ornella Boccuzzi , con Lo scudo del guerriero, propone un rassicurante aureo connubio legno-ceramica; Amalia Caratazzolo, di grande impatto, propone una Virginia Woolf a metà tra le xilografie della Secessione viennese e la citazione colta della Scuola di Piazza del Popolo . Claudia Chittano ci propone un angelo femminile new age sullo sfondo di una periferia metropolitana in bianco e nero che fortunatamente sa di campagna; grande lo straniamento pittorico tutto al femminile di Eleonora D’Erme; ironicamente neodada il trasformismo di Cecilia De Paoli in Stregosaurus, costume femminile di scena a metà, per l’appunto, tra la strega e il dinosauro, le cui squame vengono discretamente evocate dal “seghettato” del motivo sulle spalle. Francesca Fini nella performance With an helmet coniuga suggestioni della body art con elettro e psicomeccanicismi indotti da rituali più o meno comuni all’intero universo femminile; Redimere relitti è la riflessione “marina” ed estetizzante di Aldamaria Gnaccarini; Giardino di Onelia Greco si presenta come un’accattivante e misteriosa foresta in ferro e legno, in cui è viva reminiscenza delle sculture sonore di artisti come Giacinto Scelsi dei primi anni sessanta. E poi ancora, la rarefazione-astrazione totale e “classica” di Fixed and Focus, composizione nero-rossa di un’insolita essenziale Lucia Hesselink; Illusione di primavera, intenso primo-piano digital - impressionista di Alessandra Iannarelli; l’eleganza di Astrazione Spaziale.. di Antonella Mamone, in una più o meno consapevole citazione delle “Impronte” di Toti Scialoja; l’allegria del patchwork (apparente) di Come un abito, carta di Carola Masini. Marella Montemurro in Pensieri Sospesi ci dà un secondo “angelo” fluttuante in un interno domestico; Nicoletta Piazza, un cuore rosso strappato e ricucito da donne al lavoro, Women at work, parabola dell’incessante lavorio di riparazione delle donne nella nostra distruttiva e selettiva società; Maria Antonietta Scarpari, infine, le rielaborazioni digitali , Gatto bianco e Gatto rosso, due “d’après” da Picasso, la cui pietas è rivendicata nella toccante nota critica di Duccio Trombadori.
Una molteplicità, una coralità di voci dell’arte – solo per caso femminili- che del femminile peraltro rivendicano sommessamente ma tanto più efficacemente l’etica insostituibile di un eroismo sommesso e quotidiano, di un understatement del ri-costruire microcosmi continuamente distrutti da questa nostra ferocemente trionfante contemporaneità… femminicidio, Rosa Luxembourg, le mondariso, le Kessler, Cicciolina, Madre Teresa, Lady Diana, Frida Kalho, Gianna Nannini, Anna Frank… l’elenco è lungo, lunghissimo, e pare operazione sterile il volersi fermare ai soliti irrigiditi stereotipi dell’otto marzo e del ruolo più o meno riconosciuto, più o meno esaltato o vilipeso, della donna: quel ch’è certo e tangibile, al di là di ogni altra considerazione, è l’inconfutabile e dilagante crescita di ora in ora, di anno in anno, della forza e dell’impatto mediatico artistico dell’universo femminile.
Auguriamoci allora sempre nuovi, e più esaltanti, appuntamenti in rosa.
Marcella Cossu – Direttore Raccolta Manzù – GNAM
L'opera d'arte, se degna del nome, dev'essere come la creatura che la donna ha nel corpo, la quale s'ha a metter fuori non per elezione, ma per necessità.
(A. Graf)
Pittura, fotografia, incisione, scultura, installazione, arte digitale, performance e letteratura si incontrano all’unisono in una polifonica armonia, in un insieme di forme materiche o evanescenti, di voci sussurrate o urlanti, di colori cupi o accesi che mostrano la policromia dell’universo femminile, così variegato e al contempo strettamente legato da un furor creativo impellente che nasce dal bisogno interiore di ogni donna di dar voce a sentimenti sopiti, a intime emozioni, alla propria passionalità. Una passionalità vera, autentica, senza orpelli decorativi, priva di fronzoli e di belletti, legata a una Natura ancestrale nascosta tanto a lungo fino a divenire informe, per poi essere ritrovata da mani delicate e forti che, dopo averla liberata e modellata, la consegnano a chi è assetato di una bellezza che ha in sé la possibilità di denuncia di tutto ciò che è degrado, la volontà di riscatto di un’umanità attonita, incerta, claudicante.
E qui entra in gioco la capacità di queste venti artiste di far recepire e di condividere sensazioni sublimate in immagini dai linguaggi espressivi vari e disparati che svelano la complessità dell’Essere donna, di trasmettere emozioni espresse in una poliedricità di costellazioni facenti parte di un unico universo, che si mostra al fruitore nella sua natura primigenia. E l’artificio lascia il posto all’Arte.
Laura Cianfarani e Marilena Di Prospero
La Natura vuole per la Donna “Passi scalzi” non scarpe rosse. Libertà di espressione e vita.
Perché una donna non sia ospite del mondo in cui è venuta alla luce bensì fertile protagonista.
Una donna è una vita da amare non da sopprimere.
L’urlo cromatico al femminile questo anno lo testimoniano ancora per MAD Donna 2014 ben 20 artiste oltre alle note d’inchiostro di una scrittrice.
Che la gioia femminile trionfi, sui sorrisi di ogni uomo. Perché l’uomo prende fuoco troppo in fretta e
troppo spesso prima di ricordare, invece, che prende vita dalla Donna.
La Donna sa perdonare ma questo non può più bastarci. La Donna sa amare ma vuole anche essere Amata.
E per farlo non occorre violenza ma intelligenza, sensibilità, sano istinto e passione umana, non animale.
Gli Uomini, accanto alla Donna, completano il senso della propria esistenza. Accendendo il buio nella vita di una Donna, spengono la luce su se stessi. I riflettori non servono, occorre solo riflettere. Dentro di sé. E poi rispettare, mantenere, con sana dedizione, una promessa di decenza, di dignità, di pura Essenza di Vita.
Quest’anno MAD Donna parla anche di questo. Per non dimenticare ma soprattutto per cambiare: lo sguardo, i gesti, le sensibilità.
Per comunicare che Insieme si può. E l’ARTE lo testimonia. Non solo per la Donna ma Oltre.
Valeria Conticiani
Il vernissage avrà luogo domenica 9 marzo alle 16,30 e vedrà gli interventi critici del Curatore di MAD Museo d’Arte Diffusa Fabio D’Achille e del Direttore della Raccolta Manzù/GNAM di Ardea Dott.ssa Marcella Cossu. Alle 17,00 l’attrice e scrittrice Rossana Carturan presenterà i libri dell’autrice messinese Serena Manfrè “Salvami l’anima” e “Regine della Scienza”, illustrati da Amalia Caratozzolo con incisioni presenti anche in mostra, mentre alle 18,00 Francesca Fini si esibirà nella performance “With an Helmet”.
La manifestazione prevede inoltre l’evento collaterale “Arte in Vetrina”: sabato 8 marzo a partire dalle 19,00 presso il negozio di via Oberdan “Le Morgane” sarà esposta un’installazione di Carola Masini.
L’evento, che quest’anno conta sull’autofinanziamento delle artiste, è realizzato in collaborazione con la Raccolta Manzù/GNAM di Ardea e Daniela Picciolo, referente della FIDAPA Sezione di Sabaudia, e gode del Patrocinio gratuito del Consiglio Regionale del Lazio, della Provincia di Latina e del Comune di Sabaudia.
I testi critici sono di Marcella Cossu, Laura Cianfarani, Marilena Di Prospero e Valeria Conticiani e il coordinamento è di Anna Maria Acquafredda.
TESTI CRITICI
MAD Donna 2014 offre, nella molteplicità delle artiste selezionate, una coerenza contenutistica alquanto più sostenuta che per il passato; come a dire che “quando il gioco si fa duro i duri - le dure in questo caso - giocano”; ovvero che, in corrispondenza di tempi particolarmente difficili come il presente, il femminile dell’arte serra le fila, stringe i denti, pesa opere e parole.
Di conseguenza, un “bravo” al sempre più bravo curatore Fabio D’Achille e un vivo ringraziamento al Comune di Sabaudia per aver consentito lo svolgersi dell’iniziativa del 2014, cui mi onoro di poter in minima parte contribuire.
Angela Maria Antuono, con Nefertiti-Nefertari, Shiva, Ipazia, con particolare riferimento all’impiego della ceramica smaltata fa rivivere il calligrafico estetismo del “barocchetto” estenuato ed estremo di certo Leoncillo Leonardi prebellico, così come all’epoca indagato dal grande Roberto Longhi. Marianna Galati e Paola Acciarino stridono apparentemente, al confronto, nel loro più che contemporaneo duplice omaggio “Scarpe Rosse- Invidia”, forti allegorie dei nostri tempi relative a splendori e miserie del femminile colto nell’essenza del qui-ora. Ornella Boccuzzi , con Lo scudo del guerriero, propone un rassicurante aureo connubio legno-ceramica; Amalia Caratazzolo, di grande impatto, propone una Virginia Woolf a metà tra le xilografie della Secessione viennese e la citazione colta della Scuola di Piazza del Popolo . Claudia Chittano ci propone un angelo femminile new age sullo sfondo di una periferia metropolitana in bianco e nero che fortunatamente sa di campagna; grande lo straniamento pittorico tutto al femminile di Eleonora D’Erme; ironicamente neodada il trasformismo di Cecilia De Paoli in Stregosaurus, costume femminile di scena a metà, per l’appunto, tra la strega e il dinosauro, le cui squame vengono discretamente evocate dal “seghettato” del motivo sulle spalle. Francesca Fini nella performance With an helmet coniuga suggestioni della body art con elettro e psicomeccanicismi indotti da rituali più o meno comuni all’intero universo femminile; Redimere relitti è la riflessione “marina” ed estetizzante di Aldamaria Gnaccarini; Giardino di Onelia Greco si presenta come un’accattivante e misteriosa foresta in ferro e legno, in cui è viva reminiscenza delle sculture sonore di artisti come Giacinto Scelsi dei primi anni sessanta. E poi ancora, la rarefazione-astrazione totale e “classica” di Fixed and Focus, composizione nero-rossa di un’insolita essenziale Lucia Hesselink; Illusione di primavera, intenso primo-piano digital - impressionista di Alessandra Iannarelli; l’eleganza di Astrazione Spaziale.. di Antonella Mamone, in una più o meno consapevole citazione delle “Impronte” di Toti Scialoja; l’allegria del patchwork (apparente) di Come un abito, carta di Carola Masini. Marella Montemurro in Pensieri Sospesi ci dà un secondo “angelo” fluttuante in un interno domestico; Nicoletta Piazza, un cuore rosso strappato e ricucito da donne al lavoro, Women at work, parabola dell’incessante lavorio di riparazione delle donne nella nostra distruttiva e selettiva società; Maria Antonietta Scarpari, infine, le rielaborazioni digitali , Gatto bianco e Gatto rosso, due “d’après” da Picasso, la cui pietas è rivendicata nella toccante nota critica di Duccio Trombadori.
Una molteplicità, una coralità di voci dell’arte – solo per caso femminili- che del femminile peraltro rivendicano sommessamente ma tanto più efficacemente l’etica insostituibile di un eroismo sommesso e quotidiano, di un understatement del ri-costruire microcosmi continuamente distrutti da questa nostra ferocemente trionfante contemporaneità… femminicidio, Rosa Luxembourg, le mondariso, le Kessler, Cicciolina, Madre Teresa, Lady Diana, Frida Kalho, Gianna Nannini, Anna Frank… l’elenco è lungo, lunghissimo, e pare operazione sterile il volersi fermare ai soliti irrigiditi stereotipi dell’otto marzo e del ruolo più o meno riconosciuto, più o meno esaltato o vilipeso, della donna: quel ch’è certo e tangibile, al di là di ogni altra considerazione, è l’inconfutabile e dilagante crescita di ora in ora, di anno in anno, della forza e dell’impatto mediatico artistico dell’universo femminile.
Auguriamoci allora sempre nuovi, e più esaltanti, appuntamenti in rosa.
Marcella Cossu – Direttore Raccolta Manzù – GNAM
L'opera d'arte, se degna del nome, dev'essere come la creatura che la donna ha nel corpo, la quale s'ha a metter fuori non per elezione, ma per necessità.
(A. Graf)
Pittura, fotografia, incisione, scultura, installazione, arte digitale, performance e letteratura si incontrano all’unisono in una polifonica armonia, in un insieme di forme materiche o evanescenti, di voci sussurrate o urlanti, di colori cupi o accesi che mostrano la policromia dell’universo femminile, così variegato e al contempo strettamente legato da un furor creativo impellente che nasce dal bisogno interiore di ogni donna di dar voce a sentimenti sopiti, a intime emozioni, alla propria passionalità. Una passionalità vera, autentica, senza orpelli decorativi, priva di fronzoli e di belletti, legata a una Natura ancestrale nascosta tanto a lungo fino a divenire informe, per poi essere ritrovata da mani delicate e forti che, dopo averla liberata e modellata, la consegnano a chi è assetato di una bellezza che ha in sé la possibilità di denuncia di tutto ciò che è degrado, la volontà di riscatto di un’umanità attonita, incerta, claudicante.
E qui entra in gioco la capacità di queste venti artiste di far recepire e di condividere sensazioni sublimate in immagini dai linguaggi espressivi vari e disparati che svelano la complessità dell’Essere donna, di trasmettere emozioni espresse in una poliedricità di costellazioni facenti parte di un unico universo, che si mostra al fruitore nella sua natura primigenia. E l’artificio lascia il posto all’Arte.
Laura Cianfarani e Marilena Di Prospero
La Natura vuole per la Donna “Passi scalzi” non scarpe rosse. Libertà di espressione e vita.
Perché una donna non sia ospite del mondo in cui è venuta alla luce bensì fertile protagonista.
Una donna è una vita da amare non da sopprimere.
L’urlo cromatico al femminile questo anno lo testimoniano ancora per MAD Donna 2014 ben 20 artiste oltre alle note d’inchiostro di una scrittrice.
Che la gioia femminile trionfi, sui sorrisi di ogni uomo. Perché l’uomo prende fuoco troppo in fretta e
troppo spesso prima di ricordare, invece, che prende vita dalla Donna.
La Donna sa perdonare ma questo non può più bastarci. La Donna sa amare ma vuole anche essere Amata.
E per farlo non occorre violenza ma intelligenza, sensibilità, sano istinto e passione umana, non animale.
Gli Uomini, accanto alla Donna, completano il senso della propria esistenza. Accendendo il buio nella vita di una Donna, spengono la luce su se stessi. I riflettori non servono, occorre solo riflettere. Dentro di sé. E poi rispettare, mantenere, con sana dedizione, una promessa di decenza, di dignità, di pura Essenza di Vita.
Quest’anno MAD Donna parla anche di questo. Per non dimenticare ma soprattutto per cambiare: lo sguardo, i gesti, le sensibilità.
Per comunicare che Insieme si può. E l’ARTE lo testimonia. Non solo per la Donna ma Oltre.
Valeria Conticiani
09
marzo 2014
MAD Donna 7a edizione – Rassegna d’arte contemporanea al femminile
Dal 09 al 30 marzo 2014
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
MUSEO EMILIO GRECO
Sabaudia, Piazza del Municipio, (Latina)
Sabaudia, Piazza del Municipio, (Latina)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì 16,00/19,00
Sabato e domenica 10,00/13,00 – 16,00/19,00
Vernissage
9 Marzo 2014, ore 16,30
Autore
Curatore