PASSI IN TINELLO
Una mostra ironica e visionaria.

Immagini trasgressive e clandestine, divelte dalla strada e portate non solo in casa, ma addirittura esposte nel salotto buono.

Un modo inconsueto di sdoganare la Torino nascosta, che occhieggia dagli androni o che incombe dai muri delle periferie, e che pure, spesso, ci rifiutiamo di vedere.

Maddalena Merlino e Claudio Paletto utilizzano la fotografia attraverso il loro sguardo di videomaker. Abituati, da sempre, a raccontare storie in movimento, qui fissano realtà evanescenti direttamente sulle pareti domestiche. Le immagini urbane, stampate su carte da parati vintage, creano scenari sospesi in un tempo indeterminato.

Questo è “Passi in tinello”.

Un regalo per chi vuole davvero conoscere questa città, andando oltre gli stereotipi e i luoghi comuni.

Un regalo fatto sorridendo, ma che “lascia il segno”.


"In giro con una piccola fotocamera, come fosse la prima volta, come non fosse la nostra città.
Sopraluoghi per ipotetiche storie ancora da raccontare, per passione o per mestiere.
Torino “always on the move” pulita e asettica, che guarda al futuro senza saperselo immaginare,
le sue fabbriche dismesse, pronte ad essere trasformate in un ennesimo centro commerciale, i salotti buoni e quell’aria da vecchia nobildonna nostalgica.
Una manciata di scatti, dettagli che guardiamo quotidianamente senza mai realmente vedere.
Il vero cambiamento, il fermento che spinge Torino nel nuovo millennio è
qualcosa di impercettibile che giorno dopo giorno si è fatto spazio fra le vie della città,
dapprima inosservato, maltrattato, combattuto, oggi quasi amato.
La relazione fra l’ambiente urbano e l’arte in esso generata.
Scenari in continuo mutamento. Suggestioni e messaggi che si inseguono sugli stessi muri, regalando ogni volta nuova identità al medesimo paesaggio.
Non vogliamo documentare l’arte urbana a Torino, quello che ci interessa fare è restituire, attraverso le immagini, quella sensazione di straniamento che spesso si prova di fronte alla visioni di corpi sconosciuti che improvvisamente colonizzano gli spazi intorno a noi.

La fotografia si fonde al supporto e diventa un ulteriore mondo, uno spazio alieno che si compone di elementi familiari."

Maddalena Merlino