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MADE IN ITALY (volevo un titolo Pop)
Vengono complessivamente presentati quattordici artisti italiani: Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Mario Ceroli, Lucio del Pezzo, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Gino Marotta, Aldo Mondino, Concetto Pozzati, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Giangiacomo Spadari, Emilio Tadini.
Comunicato stampa
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Venerdì 11 aprile alle ore 18.00 verrà inaugurata negli spazi di maco arte a Padova la mostra MADE IN ITALY (volevo un titolo Pop). Attraverso una trentina di lavori, in larga parte pittorici, realizzati tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta del Novecento, l’esposizione intende offrire un racconto possibile dell’esperienza pop degli artisti italiani, dando risalto ai suoi aspetti peculiari rispetto alle coeve tendenze d’oltreoceano avvenute sotto la stessa denominazione.
Fenomeno di vastissima diffusione e notorietà, che ha le sue radici nel lavoro di artisti anglosassoni quali Richard Hamilton e Allen Jones, la Pop Art americana, a partire dai primi anni Sessanta, conduce nel campo delle arti maggiori l’estetica della comunicazione di massa.
I principali esponenti della corrente realizzano sul corpo vivo dell’attualità una registrazione volutamente acritica delle sue icone, pervenendo a comporre un paesaggio espressivo coloratissimo ove oggetti d’uso comune, prodotti dell’industria alimentare e volti di persone note – a qualsiasi titolo –sono chiamati a celebrare all’unisono il moderno culto dell’immagine.
Se è proprio il nostro Paese a decretare, con la Biennale veneziana del 1964 e la vittoria di Rauschenberg, la definitiva affermazione internazionale della tendenza, alcuni artisti italiani avevano già mostrato in precedenza una ricettività verso i suoi codici espressivi, riferibili alla immediata leggibilità delle immagini pubblicitarie e connotati dall’uso timbrico del colore.
Se dunque il lavoro degli autori statunitensi viene sostanzialmente accolto nei suoi stilemi e nel suo approccio ai temi del presente, molto diversa è la profondità storica e culturale della società che i protagonisti della Pop italiana si trovano a dover interpretare e restituire con le loro opere.
In quelle di Mario Schifano affiorano così, oltre a proiezioni delle tensioni ideologiche che attraversano la realtà italiana, citazioni delle ricerche artistiche d’avanguardia (Senza titolo appartenente al ciclo A Balla, primi anni Settanta), mentre Tano Festa ridisegna, nel contesto di nuovi ambiti cromatici e spaziali, il profilo delle figure michelangiolesche della Cappella Sistina (Michelangelo according to Tano Festa n. 29, 1967).
Nel lavoro allo stesso tempo scultoreo e plastico di Enrico Baj (Punching General, 1969) materiali d’ogni tipo, recuperati nella dimensione extra artistica, vengono piegati alle necessità di una figurazione dai tratti esasperati e grotteschi, tesa a esprimere una posizione ideologica di tipo anarchico e antimilitarista.
Le trame segniche e cromatiche di Valerio Adami scaturiscono da una frammentazione e ricomposizione di scene della quotidianità, e generano un repertorio di luoghi pubblici e privati esemplificativi dell’ambiente di vita contemporaneo (Interno con ombrellone. Modern Living, 1967).
Se Emilio Tadini porta sulla superficie della tela elementi sparsi del nuovo “paesaggio” italiano, giustapponendo liberamente immagini di elementi di design con quelle della segnaletica stradale (Viaggio in Italia, 1971), Concetto Pozzati dirige la sua vena sarcastica verso i meccanismi speculativi dell’economia dei consumi, moltiplicando vertiginosamente le immagini commerciali degli ortaggi (Di più per rialzarne il prezzo, 1967).
Tali illuminazioni iconiche, che offrono un riflesso della società italiana tra il boom economico e i cosiddetti anni di piombo, rappresentano alcuni dei momenti salienti dell’esposizione, che comprende anche i lavori di altri importanti artisti.
Vengono complessivamente presentati quattordici artisti italiani: Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Mario Ceroli, Lucio del Pezzo, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Gino Marotta, Aldo Mondino, Concetto Pozzati, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Giangiacomo Spadari, Emilio Tadini.
Curato da Mattia Munari e Nicola Galvan, MADE IN ITALY (volevo un titolo Pop) è un progetto espositivo completato dalla realizzazione di un catalogo, che verrà presentato in occasione del finissage della mostra.
La mostra resterà aperta al pubblico da venerdì 11 aprile a sabato 14 giugno, da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30, oppure su appuntamento.
Fenomeno di vastissima diffusione e notorietà, che ha le sue radici nel lavoro di artisti anglosassoni quali Richard Hamilton e Allen Jones, la Pop Art americana, a partire dai primi anni Sessanta, conduce nel campo delle arti maggiori l’estetica della comunicazione di massa.
I principali esponenti della corrente realizzano sul corpo vivo dell’attualità una registrazione volutamente acritica delle sue icone, pervenendo a comporre un paesaggio espressivo coloratissimo ove oggetti d’uso comune, prodotti dell’industria alimentare e volti di persone note – a qualsiasi titolo –sono chiamati a celebrare all’unisono il moderno culto dell’immagine.
Se è proprio il nostro Paese a decretare, con la Biennale veneziana del 1964 e la vittoria di Rauschenberg, la definitiva affermazione internazionale della tendenza, alcuni artisti italiani avevano già mostrato in precedenza una ricettività verso i suoi codici espressivi, riferibili alla immediata leggibilità delle immagini pubblicitarie e connotati dall’uso timbrico del colore.
Se dunque il lavoro degli autori statunitensi viene sostanzialmente accolto nei suoi stilemi e nel suo approccio ai temi del presente, molto diversa è la profondità storica e culturale della società che i protagonisti della Pop italiana si trovano a dover interpretare e restituire con le loro opere.
In quelle di Mario Schifano affiorano così, oltre a proiezioni delle tensioni ideologiche che attraversano la realtà italiana, citazioni delle ricerche artistiche d’avanguardia (Senza titolo appartenente al ciclo A Balla, primi anni Settanta), mentre Tano Festa ridisegna, nel contesto di nuovi ambiti cromatici e spaziali, il profilo delle figure michelangiolesche della Cappella Sistina (Michelangelo according to Tano Festa n. 29, 1967).
Nel lavoro allo stesso tempo scultoreo e plastico di Enrico Baj (Punching General, 1969) materiali d’ogni tipo, recuperati nella dimensione extra artistica, vengono piegati alle necessità di una figurazione dai tratti esasperati e grotteschi, tesa a esprimere una posizione ideologica di tipo anarchico e antimilitarista.
Le trame segniche e cromatiche di Valerio Adami scaturiscono da una frammentazione e ricomposizione di scene della quotidianità, e generano un repertorio di luoghi pubblici e privati esemplificativi dell’ambiente di vita contemporaneo (Interno con ombrellone. Modern Living, 1967).
Se Emilio Tadini porta sulla superficie della tela elementi sparsi del nuovo “paesaggio” italiano, giustapponendo liberamente immagini di elementi di design con quelle della segnaletica stradale (Viaggio in Italia, 1971), Concetto Pozzati dirige la sua vena sarcastica verso i meccanismi speculativi dell’economia dei consumi, moltiplicando vertiginosamente le immagini commerciali degli ortaggi (Di più per rialzarne il prezzo, 1967).
Tali illuminazioni iconiche, che offrono un riflesso della società italiana tra il boom economico e i cosiddetti anni di piombo, rappresentano alcuni dei momenti salienti dell’esposizione, che comprende anche i lavori di altri importanti artisti.
Vengono complessivamente presentati quattordici artisti italiani: Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Mario Ceroli, Lucio del Pezzo, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Gino Marotta, Aldo Mondino, Concetto Pozzati, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Giangiacomo Spadari, Emilio Tadini.
Curato da Mattia Munari e Nicola Galvan, MADE IN ITALY (volevo un titolo Pop) è un progetto espositivo completato dalla realizzazione di un catalogo, che verrà presentato in occasione del finissage della mostra.
La mostra resterà aperta al pubblico da venerdì 11 aprile a sabato 14 giugno, da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30, oppure su appuntamento.
11
aprile 2025
MADE IN ITALY (volevo un titolo Pop)
Dall'undici aprile al 14 giugno 2025
arte contemporanea
arte moderna
arte moderna
Location
Maco Arte
Padova, Via Ognissanti, 33, (PD)
Padova, Via Ognissanti, 33, (PD)
Orario di apertura
da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30, oppure su appuntamento.
Vernissage
11 Aprile 2025, 18
Autore