Nell’agosto 2012 ci fu la presentazione pubblica del progetto. Da quel momento, ZONE Cultural Crossing, in collaborazione con la Proloco e il CISA – Centro iniziative sociali anziani di Magione, ha dato vita a uno straordinario sforzo culturale collettivo, i cui sorprendenti risultati sono ora in mostra alla Torre dei Lambardi dal 23 giugno al 29 settembre. Si è trattato di raccogliere e archiviare, organizzate per temi, le fotografie messe a disposizione dagli abitanti del comune. Il procedimento ha seguito un impianto didattico partecipativo e condiviso. Infatti, oltre alla scelta delle immagini e alla definizione dei temi, anche l’apprendimento delle tecniche di catalogazione e archiviazione sono state discusse e stabilite pubblicamente, nel corso dei numerosi incontri condotti da Mara Predicatori e Lorenzo Dogana, insieme a tutti i partecipanti ai seminari.
Dal vastissimo repertorio d’immagini storiche scaturite dai cassetti, oltre cento saranno stampate in grande formato ed esposte in un allestimento dal forte impatto visivo. La mostra sarà arricchita anche da una selezione di foto dal Fondo Focaia e dall’archivio del noto fotografo e viaggiatore Roberto Faidutti. A fare da sfondo sonoro, un intervento audio di Riccardo Dogana. Vi saranno poi altre due iniziative collaterali: un’opera pubblica di Giorgio Lupattelli, ispirata a M.A.G.I.CO, nei pressi del sottopasso ferroviario di Magione, e la mostra di foto dal Fondo Bartoccioni, presso la Biblioteca Comunale, che aprirà in occasione della Settimana Magionese.
Il progetto M.A.G.I.CO. – che avrà comunque una durata pluriennale – prosegue la ricerca di ZONE sui temi della cultura popolare e dei principi costitutivi le comunità territoriali. In questo caso si è concentrato sulle fotografie fornite dalla popolazione, nel tentativo di misurarne anche il grado di consapevolezza verso la “modernità”, concetto centrale per tutto il XX secolo. Tuttavia, ricostruire una personalità collettiva mediante l’autorappresentazione fotografica, costituisce un passo decisivo verso la definizione di un nuovo soggetto identitario, più idoneo a fronteggiare gli attuali pericoli d’instabilità sociale e sradicamento culturale, eredità (forse prematura ma inevitabile) del XXI.
Nelle edizioni successive, questo magmatico materiale sarà il prossimo oggetto di studio e approfondimento, sempre condiviso con gli abitanti, di ZONE e dei suoi partner locali.
In occasione della mostra sarà presentato anche il catalogo dei documenti esposti.