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Magic Gilda Magic Winter
Gilda Contemporary Art presenta una mostra dedicata alla dimensione magica della fiaba in relazione con l’atmosfera malinconica e sospesa che connota questo periodo dell’anno.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Artisti in mostra: Luna Berlusconi, Marco Bettio, Antonio Di Falco, Cristina Fiorenza, Nicola Gobbetto, Francesca Manetta, Margherita Martinelli, Florencia Martinez, Luciano Mello Witkowski Pinto, Elena Monzo, Silvia Trappa.
Confermando la volontà di proporre progetti che seguono la ciclicità della natura, nel periodo che porta dall’autunno all’inverno Gilda Contemporary Art presenta una mostra dedicata alla dimensione magica della fiaba in relazione con l’atmosfera malinconica e sospesa che connota questo periodo dell’anno.
Magic Gilda Magic Winter unisce le opere di undici artisti che operano con formati e media differenti, in un allestimento che mette in relazione pittura, scultura, video, fotografia e installazione. La mostra è progettata per essere come un organismo vivente che muta nel tempo, con ulteriori opere che si aggiungeranno durante lo svolgimento dell’esposizione in concomitanza con gli eventi speciali che verranno ospitati dalla galleria, dando ai visitatori la possibilità di scoprire ogni volta nuovi stimoli visivi e simbolici.
Come in una fiaba raccontata intorno al focolare, lo spazio espositivo diviene luogo magico in cui emergono narrazioni e figure che nascono da artisti con approcci differenti, unendo immagini tormentate e spigolose, visioni più liriche e ricerche che reinterpretano l’immaginario tradizionale attraverso la cultura popolare contemporanea.
Dal mito alla fiaba, il racconto fantastico nelle sue molteplici declinazioni è sempre stato il veicolo con cui l’umanità esprime la complessità interiore, dando vita a figure bizzarre e al contempo familiari perché parte del nostro inconscio. Comunemente associata all’infanzia, fin dalle sue origini la fiaba esprime invece anche l’interiorità degli adulti, rielaborata attraverso storie e immagini che, come simboli di stati d’animo e di pulsioni inconsce, assumono una doppia valenza, insieme ludica e drammatica.
Gli archetipi dell’immaginario fantastico esprimono il processo di trasformazione dell’io verso una maggiore consapevolezza, assumendo forme sempre diverse pur nel ripetersi della struttura narrativa. Nell’arte come nella fiaba, l’immaginazione ha un ruolo cognitivo, mostrandoci il nostro fanciullo interiore nella sua fragilità e nella sua energia creativa.
Nella prima sala della galleria ad accogliere il pubblico ci sono i nudi di donna di Luna Berlusconi, sinuosi e conturbanti, circondati da delicate farfalle azzurre, simbolo di mutazione ma anche di fragilità. Il ricordo di uno stato infantile aleggia con candore sul corpo delle donne di Luna.
"Luna utilizza una tecnica istintiva, che le ha consentito di approdare a risultati formali sorprendenti. La sua personalità, le tensioni e gli slanci che sono parte della sua sensibilità si riflettono nelle sue tavole. La sua opera è in questo senso una maniera di parlare di sé, rivelando aspetti che sino a oggi aveva tenuto sottotraccia. " (Andrea Dusio)
Elena Monzo è presente con una serie di disegni ritagliati e montati tra due vetri in cornici vintage oro e con una scultura a ceramica e oro che pare un elemento apotropaico di un tempio mediterraneo, dal titolo enigmatico Ghost. Le sue figure, a metà tra grotteschi personaggi da circo e improbabili comparse di fiabe, riconducono a un mondo di fantasie oniriche, di apparizioni e simboli a metà tra il contemporaneo e la memoria ancestrale.
Dalla vetrina della galleria, osservano curiosi e A caccia di giaguari due ragazzini ad altezza naturale, realizzati in composito e pigmento blu, dello scultore brasiliano Luciano Mello Witkowski Pinto. L’artista, che si è laureato all’Accademia di Brera e da qualche anno è tornato in Italia, da sempre dedica la propria ricerca ai temi del mito e della natura selvaggia.
Francesca Manetta prende spunto dalla fiaba Scarpette rosse e, partendo da un suo video del 2010 realizzato con la tecnica dello stop motion, ha selezionato degli still sui quali è intervenuta manualmente. Un magico carillon con figure tratte dalla sua serie fotografica dedicata sempre a Scarpette rosse, si muove ipnotico nella finestra di Gilda. E nell’arco del Magic Winter di Gilda altri carillon potrebbero apparire a creare nuove citazioni fiabesche in galleria.
Una natura innevata e sospesa, metafora di un paesaggio interiore, è quella di Margherita Martinelli. I suoi sono paesaggi dell’anima, colmi di melanconia e nostalgia per un tempo che non vi è più. Il suo è un narrare senza descrivere; gli avvenimenti e i fatti sono taciuti per alludere solo alle emozioni.
Antonio Di Falco sceglie preziose carte giapponesi, trasparenti e che lasciano passare la luce, per ambientare le sue donne e i suoi magici alberi simbolo della vita. Atmosfere nostalgiche e romantiche dove il sogno riporta in vita attimi sospesi. Per Di Falco l’istante dilatato nel tempo è eternità del sentire e la natura e le figure umane si fondono osmoticamente.
Ossi di seppia è il titolo dell’installazione di ceramiche da muro di Silvia Trappa che prende spunto dall’omonima raccolta di poesie di Eugenio Montale. Nostalgia per un luogo, l’immagine della città di Napoli, con i suoi balconi, le sue individualità, le tante storie di piccola vita quotidiana, i tanti volti di una complessa comunità. La poesia corale di un mondo di modeste ma paradigmatiche esistenze.
Florencia Martinez è presente con l’installazione di opere su seta Piccola enciclopedia delle tenerezze. Un abecedario degli archetipi dell’infanzia di rara e delicata poesia, con un retrogusto melanconico e di dolce rimpianto per un tempo che ci ha segnato per sempre. Il lavoro della Martinez non si presta mai a un’unica chiave di lettura e la dimensione della leggerezza del gioco spesso si contrappongono alla fatica del vivere. Gli stessi materiali che l’artista utilizza, le differenti stoffe, i ricicli, sono ogni volta la citazione di un momento specifico dell’esistenza e portano con sé un elemento allegorico. In questo caso la scelta è ricaduta sulla seta, nel suo candore e nella valenza simbolica di purezza e candore, quale è il momento dell’infanzia.
Sviluppata con modalità espressive che uniscono diversi riferimenti e materiali con un approccio sperimentale, la ricerca di Nicola Gobbetto si sviluppa intorno al rapporto tra stati emotivi e immaginazione. Le fiabe sono per Gobbetto una miniera d'immagini del profondo che personificano diversi aspetti della vita interiore e passaggi evolutivi della personalità. Durante Magic Gilda, Gobbetto presenta un’opera ispirata alla figura di Pinocchio e micro installazioni che si rifanno ai tesori dei pirati di Capitan Uncino, trasformati in detriti accumulati in una vita sempre agitata da obbiettivi prefissati e trofei da conquistare.
I personaggi di Cristina Fiorenza sembrano usciti da una fiaba fauve, dove magiche odalische e ballerine con animali esotici, appaiono in pattern floreali e colorati sulla texture morbida del lino. Strani incontri, interni che sembrano scenografie teatrali animano le tele dell’artista. Per l’occasione l’artista presenta anche enigmatiche sculture realizzate in terracotta e pigmenti naturali, che paiono ampolle di filtri magici e pozioni.
Animali da circo stranamente agghindati e in atteggiamenti inconsueti, ma non solo, Marco Bettio sembra voler cambiare la carte in tavola e creare nuove ma nascoste chiavi di lettura all’intero delle sue tele. Dietro un’immediata visione di tenerezza si cela qualcosa di conturbante, qualcosa di strano avviene e stravolge i codici. Forse una fiaba proprio a questo ci vuole condurre: a un lieto fine che rimane sospeso nel suo “per sempre” e un lato oscuro che in fondo ci attrae.
Confermando la volontà di proporre progetti che seguono la ciclicità della natura, nel periodo che porta dall’autunno all’inverno Gilda Contemporary Art presenta una mostra dedicata alla dimensione magica della fiaba in relazione con l’atmosfera malinconica e sospesa che connota questo periodo dell’anno.
Magic Gilda Magic Winter unisce le opere di undici artisti che operano con formati e media differenti, in un allestimento che mette in relazione pittura, scultura, video, fotografia e installazione. La mostra è progettata per essere come un organismo vivente che muta nel tempo, con ulteriori opere che si aggiungeranno durante lo svolgimento dell’esposizione in concomitanza con gli eventi speciali che verranno ospitati dalla galleria, dando ai visitatori la possibilità di scoprire ogni volta nuovi stimoli visivi e simbolici.
Come in una fiaba raccontata intorno al focolare, lo spazio espositivo diviene luogo magico in cui emergono narrazioni e figure che nascono da artisti con approcci differenti, unendo immagini tormentate e spigolose, visioni più liriche e ricerche che reinterpretano l’immaginario tradizionale attraverso la cultura popolare contemporanea.
Dal mito alla fiaba, il racconto fantastico nelle sue molteplici declinazioni è sempre stato il veicolo con cui l’umanità esprime la complessità interiore, dando vita a figure bizzarre e al contempo familiari perché parte del nostro inconscio. Comunemente associata all’infanzia, fin dalle sue origini la fiaba esprime invece anche l’interiorità degli adulti, rielaborata attraverso storie e immagini che, come simboli di stati d’animo e di pulsioni inconsce, assumono una doppia valenza, insieme ludica e drammatica.
Gli archetipi dell’immaginario fantastico esprimono il processo di trasformazione dell’io verso una maggiore consapevolezza, assumendo forme sempre diverse pur nel ripetersi della struttura narrativa. Nell’arte come nella fiaba, l’immaginazione ha un ruolo cognitivo, mostrandoci il nostro fanciullo interiore nella sua fragilità e nella sua energia creativa.
Nella prima sala della galleria ad accogliere il pubblico ci sono i nudi di donna di Luna Berlusconi, sinuosi e conturbanti, circondati da delicate farfalle azzurre, simbolo di mutazione ma anche di fragilità. Il ricordo di uno stato infantile aleggia con candore sul corpo delle donne di Luna.
"Luna utilizza una tecnica istintiva, che le ha consentito di approdare a risultati formali sorprendenti. La sua personalità, le tensioni e gli slanci che sono parte della sua sensibilità si riflettono nelle sue tavole. La sua opera è in questo senso una maniera di parlare di sé, rivelando aspetti che sino a oggi aveva tenuto sottotraccia. " (Andrea Dusio)
Elena Monzo è presente con una serie di disegni ritagliati e montati tra due vetri in cornici vintage oro e con una scultura a ceramica e oro che pare un elemento apotropaico di un tempio mediterraneo, dal titolo enigmatico Ghost. Le sue figure, a metà tra grotteschi personaggi da circo e improbabili comparse di fiabe, riconducono a un mondo di fantasie oniriche, di apparizioni e simboli a metà tra il contemporaneo e la memoria ancestrale.
Dalla vetrina della galleria, osservano curiosi e A caccia di giaguari due ragazzini ad altezza naturale, realizzati in composito e pigmento blu, dello scultore brasiliano Luciano Mello Witkowski Pinto. L’artista, che si è laureato all’Accademia di Brera e da qualche anno è tornato in Italia, da sempre dedica la propria ricerca ai temi del mito e della natura selvaggia.
Francesca Manetta prende spunto dalla fiaba Scarpette rosse e, partendo da un suo video del 2010 realizzato con la tecnica dello stop motion, ha selezionato degli still sui quali è intervenuta manualmente. Un magico carillon con figure tratte dalla sua serie fotografica dedicata sempre a Scarpette rosse, si muove ipnotico nella finestra di Gilda. E nell’arco del Magic Winter di Gilda altri carillon potrebbero apparire a creare nuove citazioni fiabesche in galleria.
Una natura innevata e sospesa, metafora di un paesaggio interiore, è quella di Margherita Martinelli. I suoi sono paesaggi dell’anima, colmi di melanconia e nostalgia per un tempo che non vi è più. Il suo è un narrare senza descrivere; gli avvenimenti e i fatti sono taciuti per alludere solo alle emozioni.
Antonio Di Falco sceglie preziose carte giapponesi, trasparenti e che lasciano passare la luce, per ambientare le sue donne e i suoi magici alberi simbolo della vita. Atmosfere nostalgiche e romantiche dove il sogno riporta in vita attimi sospesi. Per Di Falco l’istante dilatato nel tempo è eternità del sentire e la natura e le figure umane si fondono osmoticamente.
Ossi di seppia è il titolo dell’installazione di ceramiche da muro di Silvia Trappa che prende spunto dall’omonima raccolta di poesie di Eugenio Montale. Nostalgia per un luogo, l’immagine della città di Napoli, con i suoi balconi, le sue individualità, le tante storie di piccola vita quotidiana, i tanti volti di una complessa comunità. La poesia corale di un mondo di modeste ma paradigmatiche esistenze.
Florencia Martinez è presente con l’installazione di opere su seta Piccola enciclopedia delle tenerezze. Un abecedario degli archetipi dell’infanzia di rara e delicata poesia, con un retrogusto melanconico e di dolce rimpianto per un tempo che ci ha segnato per sempre. Il lavoro della Martinez non si presta mai a un’unica chiave di lettura e la dimensione della leggerezza del gioco spesso si contrappongono alla fatica del vivere. Gli stessi materiali che l’artista utilizza, le differenti stoffe, i ricicli, sono ogni volta la citazione di un momento specifico dell’esistenza e portano con sé un elemento allegorico. In questo caso la scelta è ricaduta sulla seta, nel suo candore e nella valenza simbolica di purezza e candore, quale è il momento dell’infanzia.
Sviluppata con modalità espressive che uniscono diversi riferimenti e materiali con un approccio sperimentale, la ricerca di Nicola Gobbetto si sviluppa intorno al rapporto tra stati emotivi e immaginazione. Le fiabe sono per Gobbetto una miniera d'immagini del profondo che personificano diversi aspetti della vita interiore e passaggi evolutivi della personalità. Durante Magic Gilda, Gobbetto presenta un’opera ispirata alla figura di Pinocchio e micro installazioni che si rifanno ai tesori dei pirati di Capitan Uncino, trasformati in detriti accumulati in una vita sempre agitata da obbiettivi prefissati e trofei da conquistare.
I personaggi di Cristina Fiorenza sembrano usciti da una fiaba fauve, dove magiche odalische e ballerine con animali esotici, appaiono in pattern floreali e colorati sulla texture morbida del lino. Strani incontri, interni che sembrano scenografie teatrali animano le tele dell’artista. Per l’occasione l’artista presenta anche enigmatiche sculture realizzate in terracotta e pigmenti naturali, che paiono ampolle di filtri magici e pozioni.
Animali da circo stranamente agghindati e in atteggiamenti inconsueti, ma non solo, Marco Bettio sembra voler cambiare la carte in tavola e creare nuove ma nascoste chiavi di lettura all’intero delle sue tele. Dietro un’immediata visione di tenerezza si cela qualcosa di conturbante, qualcosa di strano avviene e stravolge i codici. Forse una fiaba proprio a questo ci vuole condurre: a un lieto fine che rimane sospeso nel suo “per sempre” e un lato oscuro che in fondo ci attrae.
20
novembre 2019
Magic Gilda Magic Winter
Dal 20 novembre 2019 al 19 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
GILDA CONTEMPORARY ART
Milano, Via San Maurilio, 14, (Milano)
Milano, Via San Maurilio, 14, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì, martedì e giovedì 10.30 – 16.00 (pomeriggio su appuntamento);
mercoledì e venerdì, 10.30 – 19.00;
sabato 10.30 – 13.00 (pomeriggio su appuntamento).
Vernissage
20 Novembre 2019, h 18,00
Sito web
Ufficio stampa
Daniela Ambrosio
Autore
Curatore