Manuel Felisi torna “a parlare” di Milano così come aveva fatto alla sua prima mostra personale allestita da Fabbrica Eos nel 2008.

La sede per questa occasione è il Visionnaire Design Gallery, poliedrico spazio di piazza Cavour che da tempo collabora con Fabbrica Eos nella promozione della giovane arte contemporanea italiana.

L’artista mette in atto una vera e propria indagine sulla città con le sue opere “stratificate”; sono infatti realizzate con una tecnica che si compone di fasi successive: dall’intervento pittorico sulla tela cui segue la stesura di colore mediante rulli dalle trame floreali ed inoltre l’aggiunta di altri materiali quali garze; ultimo passaggio quello della stampa fotografica che riporta immagini di architetture, monumenti e statue della città.

Con il mezzo fotografico Felisi, questa volta, si avvicina sempre più ai soggetti fino a catturarne i più piccoli dettagli; ciò che appare può non essere riconoscibile, può ingannare la visione, fino anche a sfiorare l’astrazione: è in realtà solo un punto di vista diverso, meno usuale all’occhio umano, uno zoom che non mostra altro che la realtà urbana così com’è, letteralmente.

Oltre alle tematiche più ricorrenti nella sua ricerca, come le architetture, le persone, le sculture, in mostra anche un’installazione di opere di piccolo formato raffiguranti alcune lettere; sono semplici segni grafici ma che possiamo immaginare come Close up sul testo di un libro, sulla scritta di un biglietto, sull’articolo di un quotidiano tra le mani di un passeggero metropolitano; sono testi alla cui interezza non ci è concesso risalire, ma che restano come memorie di un momento di vita vissuta; quella stessa che Felisi cerca di trasmettere come sensazione nelle sue opere.

E come la città invade le tele di Felisi unendosi alla pittura, così la decorazione sembra uscire dall’opera per invadere a sua volta lo spazio espositivo; il risultato è una mostra unica dove sono minimi i confini tra quadro, decoro, raffigurazione, fotografia e realtà.