Il Progetto ultracorpi è una rassegna di mostre di giovani artisti intorno al tema del corpo contemporaneo, ideata e organizzata da Fiorella Nicosia per gli spazi fiorentini del Centro giovani Java/Infoshop. Tra il Maggio 2004 e il Maggio 2005 sono state inaugurate quattro mostre personali (Francesco Ciampi, Manuela Mancioppi, Massimiliano Cardone e Marco Michelini) e una collettiva del gruppo Prima-Vera-Arte del Liceo artistico L. B. Alberti di Firenze. Oltre alla presentazione ed esposizione delle proprie opere (pittura, scultura, installazioni, fotografia, video) gli artisti coinvolti hanno creato delle performances dal vivo, collaborato con giovani professionisti di altri linguaggi espressivi (dalla danza al teatro) e proposto e realizzato dei workshops didattici sul proprio lavoro.
Lo scopo del Progetto era proprio quello di offrire un’occasione espositiva ma anche una possibilità di crescita, confronto e dibattito più ampio in un luogo e in un contesto adatto ad esigenze di visibilità e credibilità per l’esposizione, la produzione artistica ma anche per la crescita intellettuale e relazionale.

L’ultimo appuntamento di ultracorpi si arricchisce della collaborazione di Stefano Luca (dell’agenzia di mediazione culturale SUONIFRESCHI) e dell’Associazione Culturale CONTROVENTO i quali, grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze e dello stesso Centro Java/Infoshop, hanno concepito insieme l’idea della produzione di un’opera artistica, da presentarsi come evento finale di tutto il progetto. L’opera prodotta è stata ideata e realizzata da MANUELA MANCIOPPI, giovane artista, formatasi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, che da anni lavora creando installazioni attraverso l’utilizzo di oggetti, di calchi sul corpo e di materiali da manipolare (da quelli tradizionali a quelli di recupero, dal lattice fino alle recenti tecnologie come la foto e il video digitali). La sua ricerca profonda, autentica ma anche ironica e ambigua intorno al senso formale e concettuale del corpo le aveva permesso un primo coinvolgimento nel progetto ultracorpi con una mostra personale inauguratasi, con molta partecipazione, nel Novembre 2004 (insieme ad una propria performance di interazione con il pubblico).
L’opera qui proposta come evento speciale del progetto ultracorpi, chiamata M’Mporta, è un progetto a cui Manuela Mancioppi pensava già da alcuni anni come idea di sviluppo “architettonico” e spaziale del tema affrontato e ampiamente esplorato in altre sue opere. I due frammenti del corpo: il capezzolo e l’ombelico, intesi come organismo unico e bipolare, maschile/femminile, pieno/vuoto dell’esistenza, trovano qui uno spazio vero di relazione. Il dialogo ideale tra i due elementi della porta, posti l’uno di fronte all’altro, diventa un rapporto di forme complementari che si attraggono tra loro ma che creano anche uno stretto passaggio a contatto con il pubblico. Le persone invitate a passare attraverso lo spazio dei due pannelli con le grandi forme in lattice (di 2 metri x 1), proveranno un senso di coinvolgimento e di divertimento nel sentirsi avvolti dalla morbidezza e dal senso quasi materno del materiale, ma potrebbero anche percepire disturbo, imbarazzo o indifferenza, come le reazioni emotive indagate con la famosa opera “vivente” Imponderabilia di Marina Abramovic e Ulay realizzata alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna nel 1977. Si prega, dunque, di passare, come il Prière de toucher di Marcel Duchamp, si prega di toccare, di sentire, di percepire e di ascoltare la sensazione del corpo, secondo il suggerimento dell’artista, che invita alla riflessione e all’esperimento del gioco dell’arte. Si prega anche di osservare i progetti e le immagini che accompagneranno l’esposizione dell’opera e che documentano il progetto durante la sua elaborazione intellettuale e materiale.
Nello spazio costretto e obbligato dell’attraversamento “dentro” la porta, che con uno dei consueti giochi di parole di Manuela Mancioppi (MM) diventa M’Mporta, ossia IN PORTA, o anche MI IMPORTA (alludendo al ruolo di quest’opera coinvolgente, emozionale e sensuale, all’interno della propria produzione) “passeranno” anche i suoni elaborati da Stefano Luca di SUONIFRESCHI nell’intenzione di personalizzare l’esperienza del pubblico in un senso suggestivo e interattivo tra il corpo (e i corpi) e il suono. Il corpo sarà anche quello della danzatrice e coreografa Alessandra Palma di Cesnola dell’Associazione CONTROVENTO, che in una performance di improvvisazione sperimenterà le varie possibilità del passaggio, del contatto, del movimento armonico in sintonia o in contrasto con le forme e con lo spazio tra esse.
Il gesto dell’attraversamento della porta da parte del visitatore così come quello coreografico della performer saranno ripresi da una videocamera a circuito chiuso e proiettati sulla parete di fronte (come in uno specchio) ma anche dislocati altrove nello spazio su un monitor lontano, pertanto, dall’azione reale. La sensazione sarà ancora quella di essere trasportati in un’altra dimensione, quella immaginata, giocata, costruita dalla straordinaria fantasia di Manuela Mancioppi.