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Manuela Menici – Non voglio consumare
TUMExchange è un progetto espositivo fondato sullo scambio e sull’ospitalità: gli artisti non solo hanno collaborato insieme alla preparazione dell’evento, ma ne hanno resa possibile la realizzazione mettendo a disposizione, l’uno dell’altro, un proprio spazio di riferimento
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il progetto prosegue con la mostra di Manuela Menici Non voglio consumare, giovedì 14 giugno h.19.30 presso LATO.
In continuità con il primo appuntamento TumExchange Due ma non due - in cui Virginia Zanetti partendo dalla Visitazione del Pontormo a Carmignano indagava sui temi dell'interdipendenza e dello scambio - Manuela Menici mette in relazione lo spazio espositivo e l'adiacente Santuario della Madonna del Giglio di Prato con un'installazione che, attraverso il ricorso alla luce e alla ritualità, si pone come esperienza d'interpretazione del sacro.
L'accensione di un lume e la sua contemplazione sono azioni originarie nello sviluppo dell'umanità, e come tali congiungono su uno stesso livello il reale e il simbolico. Per esempio illuminare è disperdere il buio, cioè rendere possibile la vista ma anche progredire in coscienza. Oppure la verticalità della fiamma, fenomeno fisico noto e insieme immagine d'elevazione verso un'entità superiore.
L'artista, che ha tra le sue costanti l'attenzione verso la materia e le sue trasformazioni, in questo caso sceglie come elemento fondamentale la cera: le candele che per millenni hanno rappresentato la soluzione contro l'oscurità, oltre che uno strumento rituale di culture distanti.
Appunto un'installazione di candele accese e da accendere, nello spazio espositivo e nel luogo religioso – è prevista l'azione diretta del pubblico – con la sua forza estetica diviene stimolo a interrogarsi sulle possibilità espressive del sacro, sui luoghi eletti dell'arte e sulle tipologie di rapporto che possiamo instaurare con essa.
Si tratta insieme di un'analisi e di una celebrazione della spiritualità e dell'opera d'arte: elementi diversi ma accomunati dalla facoltà di avvicinare l'uomo a un'essenza divina.
In continuità con il primo appuntamento TumExchange Due ma non due - in cui Virginia Zanetti partendo dalla Visitazione del Pontormo a Carmignano indagava sui temi dell'interdipendenza e dello scambio - Manuela Menici mette in relazione lo spazio espositivo e l'adiacente Santuario della Madonna del Giglio di Prato con un'installazione che, attraverso il ricorso alla luce e alla ritualità, si pone come esperienza d'interpretazione del sacro.
L'accensione di un lume e la sua contemplazione sono azioni originarie nello sviluppo dell'umanità, e come tali congiungono su uno stesso livello il reale e il simbolico. Per esempio illuminare è disperdere il buio, cioè rendere possibile la vista ma anche progredire in coscienza. Oppure la verticalità della fiamma, fenomeno fisico noto e insieme immagine d'elevazione verso un'entità superiore.
L'artista, che ha tra le sue costanti l'attenzione verso la materia e le sue trasformazioni, in questo caso sceglie come elemento fondamentale la cera: le candele che per millenni hanno rappresentato la soluzione contro l'oscurità, oltre che uno strumento rituale di culture distanti.
Appunto un'installazione di candele accese e da accendere, nello spazio espositivo e nel luogo religioso – è prevista l'azione diretta del pubblico – con la sua forza estetica diviene stimolo a interrogarsi sulle possibilità espressive del sacro, sui luoghi eletti dell'arte e sulle tipologie di rapporto che possiamo instaurare con essa.
Si tratta insieme di un'analisi e di una celebrazione della spiritualità e dell'opera d'arte: elementi diversi ma accomunati dalla facoltà di avvicinare l'uomo a un'essenza divina.
14
giugno 2012
Manuela Menici – Non voglio consumare
Dal 14 giugno al 05 luglio 2012
arte contemporanea
Location
LATO
Prato, Piazza San Marco, 13, (Prato)
Prato, Piazza San Marco, 13, (Prato)
Orario di apertura
lunedì/venerdì 9-13:00 - 15-19:00
Vernissage
14 Giugno 2012, h. 19.30
Autore
Curatore