“Paradossalmente nel lavoro di Marc Giloux un elemento sempre presente è la parte mancante del lavoro stesso. Giloux produce lavori sul suono utilizzando elementi visivi e lavori visivi utilizzando elementi sonori per sottolineare che, in effetti, è l’altra metà del lavoro che gli interessa: la metà che non c’è. “
Nel suo intervento ad interno&dumdum, Giloux utilizza la galleria solo come riferimento fisico per un appuntamento. Nessun rapporto con l’ambiente. L’installazione non si confronta con lo spazio fisico. Nessuna interazione e nessuna suggestione derivata dai muri o dalle architetture. La galleria non è solo vuota. E’ un vuoto.
Pur utilizzando strumenti per la diffusione dei suoni, Marc Giloux non intende minimamente essere giudicato come musicista o sperimentatore di tecnologie. La sua ambizione non è artistica, non è un inventore. “Cerca piuttosto di fare il punto su questa realtà già disponibile che non protende da nessuna parte, talmente contraddittoria e complessa da non potersene fare alcuna idea. Marc Giloux, in effetti, non tenta alcuna interpretazione, nessuna idea personale, nessuna presa di posizione, Lui è lì e asseconda la resistenza che le cose gli fanno, le subisce persino, si limita a chiedersi pourquoi je suis assis là. Ma ciò che lo interessa, ancora una volta è altro.”
Marc Giloux è originario del sud della Francia.. Vive e lavora tra Lyon e Bologna. Ha al suo attivo mostre personali a Lyon, Montpellier, Annecy, Bordeaux, Grenoble e Marseille . Numerose collettive hanno distribuito i suoi interventi in tutta Europa.