Una suite di tracce ritmate di corpi femminili che quasi divengono scrittura cromatica è il motivo che ispira la nuova esposizione di Marcello Darbo a Casa Cini. Tra scatti informali e nuove ricerche figurative, il fondo rigorosamente bianco della tela si dilata sino a rendere le figure icone, “lune vuote” di un cielo inedito eppure concretamente presente.

Può la presenza di un modello suscitare la propria simbologia senza perdere il senso della densità corporale che le appartiene? Non sembrano modelli quelli che Marcello Darbo recepisce, ma una sorta di urgenza di un altro da sé che li liberi dai contorni della pura immaginazione. La densità, malinconica, permane ben oltre gli immediati significati che Marcello intende attribuirle. Ed è feconda questa dissociazione tra l’immediata intenzionalità dell’autore e l’opera compiuta che invece reclama la propira autonomia.

Don Franco Patruno