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Marcello Morandini – Fiere forme silenti
Nelle sue opere l’artista indaga diversi tipi di temi e di movimento nello spazio, come la torsione, la tensione, l’espansione, la sovrapposizione, e traduce le sue indagini nel mondo della geometria, servendosi del linguaggio bidimensionale e tridimensionale.
Comunicato stampa
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Marcello Morandini nasce a Mantova nel 1940, abita a Varese dal 1947. È uno dei maggiori rappresentanti dell’Arte Concreta e del Design in Europa. Dal 1964 si occupa di ARTE come conoscenza e arricchimento culturale, ARCHITETTURA come habitat e utopia, DESIGN come ergonomia, funzione e rispetto.
È stato docente di arte e design in Germania, Austria e Svizzera ed è membro onorario della Royal Society of Arts di Londra. Allestisce 152 esposizioni personali di arte, architettura e design in musei e gallerie internazionali, tra cui la “IX Biennale” di San Paolo in Brasile, la “XXXIV Biennale Internazionale” di Venezia, “documenta 6” di Kassel e la grande retrospettiva alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Dopo l’elaborazione dell’idea base, Morandini affida lo sviluppo dell’opera alla certezza della matematica, all’equilibrio di rapporti formali scientificamente controllabili. Ritmi e volumi, una geniale alternanza di bianco e nero, propongono una moltiplicazione senza limiti di opere, con al proprio interno la chiave stessa della loro estensione.
Nelle sue opere l’artista indaga diversi tipi di temi e di movimento nello spazio, come la torsione, la tensione, l’espansione, la sovrapposizione, e traduce le sue indagini nel mondo della geometria, servendosi del linguaggio bidimensionale e tridimensionale.
La natura poliedrica di Morandini conduce la sua maestria tecnica e formale in diversi campi delle arti visive: la sua è un’opera di pittura e scultura in grado di diventare opera spaziale di architettura, opera oggettuale di design, arte applicata e opera di comunicazione visiva.
La base concettuale imprescindibile per Morandini è che tutto ciò che ci circonda possa essere inteso come “vivibile”. Ogni progetto, anche il più piccolo, è teso costantemente a capire e conoscere quello che non sempre si vede.
Il suo metodo sistematico fa di lui l’artefice di spazi architettonici ed urbani: usa l’illusione prospettica per creare effetti spaziali nella realizzazione di facciate bidimensionali, disegna piazze e cortili interni a gradini che invitano alla comunicazione ispirandosi alle proprie sculture. La sua idea di uno spazio vitale e razionale per l’uomo si può leggere in tutti i suoi progetti.
Questa triplice realtà di artista, designer e “architetto” è una condizione logica per la natura della sua ricerca artistica legata alla conoscenza e allo studio delle forme, in relazione alla loro possibilità di evolversi, mutare ed essere abitabili.
In arte utilizza semplicemente i colori bianco e nero, come una grafia su di un foglio, dove per leggere e capire non è necessario nessun altro valore cromatico aggiunto e la forma ha modo di raccontare unicamente la sua bellezza. Utilizza eccezionalmente il colore grigio come mezzo di dialogo tra il bianco e il nero.
È stato docente di arte e design in Germania, Austria e Svizzera ed è membro onorario della Royal Society of Arts di Londra. Allestisce 152 esposizioni personali di arte, architettura e design in musei e gallerie internazionali, tra cui la “IX Biennale” di San Paolo in Brasile, la “XXXIV Biennale Internazionale” di Venezia, “documenta 6” di Kassel e la grande retrospettiva alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Dopo l’elaborazione dell’idea base, Morandini affida lo sviluppo dell’opera alla certezza della matematica, all’equilibrio di rapporti formali scientificamente controllabili. Ritmi e volumi, una geniale alternanza di bianco e nero, propongono una moltiplicazione senza limiti di opere, con al proprio interno la chiave stessa della loro estensione.
Nelle sue opere l’artista indaga diversi tipi di temi e di movimento nello spazio, come la torsione, la tensione, l’espansione, la sovrapposizione, e traduce le sue indagini nel mondo della geometria, servendosi del linguaggio bidimensionale e tridimensionale.
La natura poliedrica di Morandini conduce la sua maestria tecnica e formale in diversi campi delle arti visive: la sua è un’opera di pittura e scultura in grado di diventare opera spaziale di architettura, opera oggettuale di design, arte applicata e opera di comunicazione visiva.
La base concettuale imprescindibile per Morandini è che tutto ciò che ci circonda possa essere inteso come “vivibile”. Ogni progetto, anche il più piccolo, è teso costantemente a capire e conoscere quello che non sempre si vede.
Il suo metodo sistematico fa di lui l’artefice di spazi architettonici ed urbani: usa l’illusione prospettica per creare effetti spaziali nella realizzazione di facciate bidimensionali, disegna piazze e cortili interni a gradini che invitano alla comunicazione ispirandosi alle proprie sculture. La sua idea di uno spazio vitale e razionale per l’uomo si può leggere in tutti i suoi progetti.
Questa triplice realtà di artista, designer e “architetto” è una condizione logica per la natura della sua ricerca artistica legata alla conoscenza e allo studio delle forme, in relazione alla loro possibilità di evolversi, mutare ed essere abitabili.
In arte utilizza semplicemente i colori bianco e nero, come una grafia su di un foglio, dove per leggere e capire non è necessario nessun altro valore cromatico aggiunto e la forma ha modo di raccontare unicamente la sua bellezza. Utilizza eccezionalmente il colore grigio come mezzo di dialogo tra il bianco e il nero.
10
dicembre 2016
Marcello Morandini – Fiere forme silenti
Dal 10 dicembre 2016 al 10 febbraio 2017
arte contemporanea
Location
ARENA STUDIO D’ARTE
Verona, Via Riccardo Felici, 9, (Verona)
Verona, Via Riccardo Felici, 9, (Verona)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10.30-12.30 e 16-19.30
Lunedì su appuntamento.
Vernissage
10 Dicembre 2016, ore 18.30
Autore
Curatore