Cerco di rappresentare con linee e colori il tempo che mi circonda, esso fa parte di me ed è costituito di memoria. Ogni volta che mi appresto a dipingere una superficie qualsiasi sono guidato dalle sensazioni di quel periodo, che a loro volta attingono dal mio personale patrimonio di ricordi, anche quando si tratta di raffigurazione da modelli.

Sovente avviene che i visitatori della mostra mi chiedano particolari inerenti ai contenuti della pittura che stanno osservando, non sempre riesco ad essere dettagliato e preciso nelle risposte, dal momento che sono tanti e intersecati tra loro i fattori che incidono sul mio modo di lavorare, lo scopo principale non è la compiutezza assoluta, intesa come perfezione stilistica, bensì una “realizzazione” pittorica dettata dal numero e la densità di sensazioni che il dipinto di volta in volta mi rimanda. I soggetti i temi possono assumere significati diversi da quelli iniziali, dipende dal gesto oppure dal pensiero più o meno controllato in itinere.

Non avendo committenti mi sento abbastanza libero di impostare il mio lavoro, ne consegue che in ogni mia azione o riflessione pittorica transitano suggestioni di varia natura, anche quelle scaturite dal caso.

A volte mi trovo a rimeditare su dei lavori che credevo già ultimati, e molto spesso riprendo a lavorarci sopra per curiosità o forse alla ricerca di nuovi stimoli, e allora quello che appariva ben delineato con la rivisitazione a distanza di tempo giungo a nuove e diverse ipotesi risolutive, talvolta contrastanti, che non esito a mettere in atto e cioè: togliere, ammorbidire, aggiungere o rafforzare il segno, la forma, il colore, con il risultato di variare il rapporto tra il tema originario e il soggetto, dando vita in questo modo a una sorta di cammino a tappe dentro il tempo che mi appartiene.

Con una certa frequenza il visitatore mi esprime spontaneamente le sensazioni in merito a quello che ha osservato e su cui si è maggiormente soffermato. Per me significa aver colto nel segno, mi fa estremamente piacere, e poiché le riflessioni dello spettatore mi rendono partecipe di alcuni frammenti del “suo” tempo tutto ciò mi arricchisce.

Io non appartengo al tempo, ma se il mio lavoro risulterà efficace chiunque potrà accedere al mio tempo.