Inaugura il 12 giugno alle 18.30 presso la Galleria Biotos di via XII Gennaio, 2 la personale di Marck Art, a cura di Tanino Bonifacio.



La Galleria Biotos propone l’opera di un giovane ed interessante pittore siciliano dall’esperienza umana ed artistica del tutto singolare.

Si può ben dire che Marck Art è un uomo che ha vissuto due volte, ovvero rinato corporalmente e culturalmente, dopo una gravissima apnea cardiaca, con il dono creativo della pittura astratta.

A proposito di questa singolarità umana e creativa così scrive il curatore della mostra:

“Questo viaggio altero di Marck Art, tutto vissuto in una realtà singolare, inizia in una calda notte del ventitre luglio del 2006, quando una terribile apnea celebrale durata venticinque minuti apre le porte a Marco verso un’altra vita.

Dopo venticinque minuti di profonda claustrofobia del cuore, arriva il dono di un miracoloso risveglio sotto un nuovo cielo, nuove stelle e nuovi orizzonti, risveglio inaspettato in un altro mondo governato dal sogno e dall’immaginazione.

Marck Art è un pittore che attraversa una vita altera, vita segnata da un continuo divenire, da un perenne trapassare a dimensioni paradossali e contrapposte nelle quali si sono alternate e concretate la luce e l’ombra, la gioia e il dolore, l’assenza e la presenza, la vita e la morte. Una fare linguistico-creativo fortemente legato a quella classica dinamica psicologica di contrapporre all’inesorabile “perdita” delle cose della propria vita, la “nascita” di una esistenzialità gioiosa costruita mediante un processo empatico ed istintivo.”

“ La mia pittura nasce dopo la mia morte” – dichiara Marco - “non mi piace dire qualcosa di me, dopo che il mio cuore è stato fermo 25 minuti sono un altro e mi hanno chiamato MarckArt”



La mostra è promossa dall’Assessorato Regionale al Turismo e dalla Provincia Regionale di Agrigento, alla cerimonia inaugurale interverranno oltre all’artista e al curatore anche l’Assessore Regionale al Bilancio On. Michele Cimino e l’Assessore Regionale al Turismo On. Titti Bufardeci.