Dopo le due esposizioni dedicate alla fotografia storica locale, con immagini selezionate dall’archivio della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e da collezioni private, Sala Celio torna a rivolgere lo sguardo alla contemporaneità e oltre i confini del proprio territorio, ospitando Grand Tour, un recente progetto di Marco Campanini (Parma, 1981), ritenuto dalla critica uno dei fotografi emergenti più interessanti del panorama nazionale.

Giovanissimo, in neppure tre anni ha collezionato molti riconoscimenti e mostre. Tra i primi val la pena ricordare il Premio Pagine Bianche per l’Emilia Romagna promosso da Seat Pagine Gialle s.p.a., che gli è valso la copertina del nuovo elenco telefonico della Regione. Tra le mostre, si è appena conclusa con successo a Francoforte la sua prima personale in Germania. Ed è proprio questo impegnativo progetto, presentato al pubblico tedesco, a trovare oggi la sua prima pubblicazione in Italia, nella città di Rovigo.

Grand Tour nasce dalla collaborazione tra l’artista e lo storico della fotografia Daniele De Luigi, che ne ha curato anche l’analisi concettuale e la traduzione critica.

Prendendo le mosse dalla pratica in uso presso l’aristocrazia del XVIII secolo, di compiere viaggi di studio e di piacere che avevano come meta privilegiata l’Italia ma anche altri paesi del continente, Campanini ha condotto una ricerca colta e sofisticata, suggestiva e concettualmente complessa sul mito del viaggio. I suoi riferimenti principali sono, da un lato, J. W. Goethe e Diderot, ma anche le teorie di Luigi Ghirri, un maestro della fotografia italiana.

La tecnica metalinguistica dell’artista procede selezionando e reinterpretando soggetti tratti dalle riproduzioni su libri illustrati di antichi dipinti e stampe. L’illuminazione, la messa a fuoco e la prospettiva delle riprese, sono gli strumenti attraverso i quali le immagini si animano di effetti tridimensionali e narrativi inediti e si caricano di un fascino arcano, capace di riallacciare un dialogo tra l’età contemporanea e la storia, tra presente e memoria.

L’inaugurazione della mostra “Grand Tour” di Sala Celio, presso la sede della Provincia di Rovigo, anticiperà la cerimonia di conferimento del Premio “Elio Botti – Come acqua saliente”, prevista a partire dalle ore 10.00 del giorno 10 giugno 2006 presso il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo.

Il Premio Elio Botti ”, istituito dalla Ditta Botti Elio – Impresa di Perforazione – Adria (RO) e da CO.ME.TRI.A. s.r.l. Adria (RO), è realizzato con il Patrocinio di Assindustria di Rovigo, per promuovere e diffondere una cultura delle acque, quale contributo alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio idrogeologico.

Per l’aggiudicazione del premio, nella sezione dedicata alla “Comunicazione”, concorre anche il progetto “Radici d’acqua” del curatore Daniele De Luigi, al quale Marco Campanini ha dato un importante contributo fotografico.