La mostra si propone come una rassegna di opere su carta realizzate in due differenti periodi della ricerca dell’artista, i quali si ricollegano tra di loro in una sorta di ideale “ricapitolazione”.
Sono infatti presentati lavori dei primi anni Ottanta (1982-1985) e degli ultimi quattro anni (2016-2019). Non si tratta dunque di un’antologica, ma di una ricognizione puntuale intorno a due precisi momenti espressivi che si ricollegano tra di loro per una comune sensibilità poetica e per lo stesso uso dei materiali artistici adoperati.
Buona parte delle opere provengono dalla personale che la Regione Valle d’Aosta ha dedicato nel 2017 all’artista e allestita, tra luglio e dicembre, nei tre piani espositivi predisposti per le mostre temporanee del Museo Castello Gamba di Châtillon (AO).
I lavori si presentano come delle serie di collages e tecniche miste su carta, concepiti in tre formati verticali: cm: 35x50, 50x70 e 70x100 e si offrono, in sostanza, come delle narrazioni minime fatte di segni, tracce, cifre che possono aprirsi (svelarsi) nel reciproco confronto, come pure possono richiudersi (celarsi) in un gioco di limiti fissati dal bianco dei fogli che costituiscono i supporti di una sorta di “schedario” immaginativo, di album memoriale e identitario.
Accompagnano le opere in mostra alcuni “libri d’artista” realizzati espressamente per l’esposizione al Museo Gamba.