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Marco Monti – Acqua. Viaggio verso la fine del mondo
Personale di fotografia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un luogo fiabesco e fuori dal tempo, il meno esplorato, il più indomabile ed imponente del pianeta, il più desolato e puro posto all’estremità del mondo, una terra di cupi nebbie e possenti montagne senza nome, di venti e piogge impetuose e di maestosi oceani,
ha acceso l’animo di un viaggiatore che attraverso la sua opera fotografica ora ci meraviglia e ci appassiona.
Vivono palpitanti, dalle immagini in bianco e nero, i boschi che si arrampicano sui fianchi delle montagne e che convivono con i grandi ghiacci continentali color cobalto, e gli alberi che si piegano e si sviluppano in forme contorte per via dei turbinosi venti.
Ciò che colpisce è il color cenere del cielo e le sfumature brune della terra. Essi respirano ardenti attraverso i toni grigi ed argentei impressi magicamente sulla carta.
L’ acqua scorre ovunque, cade dal cielo e senza sosta inonda ed esplora la terra proseguendo il suo corso fin dove alla luce non è più permesso entrare.
Nei pochi momenti di quiete, quando la pioggia cessa, la malinconia e l’inquietudine lasciano il passo all’intuizione ed all’ illuminazione e
nel grande silenzio che c’è, lunghe attese e pochi scatti rendono immortali e senza tempo queste distese e questi cieli immensi.
Chiarori e lampi guizzanti di luce, contrapposti ad ombre ed oscurità, fluttuano e fatalmente si rincorrono: è tutto un divenire, e d’incanto il nostro sguardo viene rapito così come le nostre emozioni.
La mostra ci fa rivivere il tempo e le vie di navigazioni leggendarie, attraverso grandi spazi vuoti sfiorati solo dal canto del vento e dalle piogge torrenziali.
Ci pervade una commozione profonda mentre entriamo in queste pianure sconfinate e permeate di un grigio assoluto, dove anche gli animali non compaiono che di rado.
La totale assenza di tutto, che affiora dalle foto, esalta in noi il senso di libertà e di sospensione e ci regala una percezione di pace infinita.
In questo modo un uomo partito per documentare l’impegno di una spedizione scientifica è divenuto il testimone di una parte di mondo così fantastica, così lontana, così difficile per noi da immaginare.
Marina Amori
ha acceso l’animo di un viaggiatore che attraverso la sua opera fotografica ora ci meraviglia e ci appassiona.
Vivono palpitanti, dalle immagini in bianco e nero, i boschi che si arrampicano sui fianchi delle montagne e che convivono con i grandi ghiacci continentali color cobalto, e gli alberi che si piegano e si sviluppano in forme contorte per via dei turbinosi venti.
Ciò che colpisce è il color cenere del cielo e le sfumature brune della terra. Essi respirano ardenti attraverso i toni grigi ed argentei impressi magicamente sulla carta.
L’ acqua scorre ovunque, cade dal cielo e senza sosta inonda ed esplora la terra proseguendo il suo corso fin dove alla luce non è più permesso entrare.
Nei pochi momenti di quiete, quando la pioggia cessa, la malinconia e l’inquietudine lasciano il passo all’intuizione ed all’ illuminazione e
nel grande silenzio che c’è, lunghe attese e pochi scatti rendono immortali e senza tempo queste distese e questi cieli immensi.
Chiarori e lampi guizzanti di luce, contrapposti ad ombre ed oscurità, fluttuano e fatalmente si rincorrono: è tutto un divenire, e d’incanto il nostro sguardo viene rapito così come le nostre emozioni.
La mostra ci fa rivivere il tempo e le vie di navigazioni leggendarie, attraverso grandi spazi vuoti sfiorati solo dal canto del vento e dalle piogge torrenziali.
Ci pervade una commozione profonda mentre entriamo in queste pianure sconfinate e permeate di un grigio assoluto, dove anche gli animali non compaiono che di rado.
La totale assenza di tutto, che affiora dalle foto, esalta in noi il senso di libertà e di sospensione e ci regala una percezione di pace infinita.
In questo modo un uomo partito per documentare l’impegno di una spedizione scientifica è divenuto il testimone di una parte di mondo così fantastica, così lontana, così difficile per noi da immaginare.
Marina Amori
20
giugno 2005
Marco Monti – Acqua. Viaggio verso la fine del mondo
Dal 20 giugno al 05 luglio 2005
fotografia
Location
ALICE LIBRI
Roma, Piazza Della Chiesa Nuova, 21A, (Roma)
Roma, Piazza Della Chiesa Nuova, 21A, (Roma)
Vernissage
20 Giugno 2005, ore 21
Autore