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Marco Pezzoni – Velanidia
Muffe, campiture compatte, geometrismi e pittura informale, action painting e astrazione, simboli parascritturali e screpolate applicazioni terracee. Colori squillanti, tra pop ed espressionismo.
Comunicato stampa
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Di volta in volta, tutto su un’unica tela. Programmaticamente, per Marco Pezzoni lo stile è la sua assenza. O la tesa compresenza gomito a gomito di elementi di voluta contradditorietà.
Parma vuole dedicare ad una delle voci artistiche più originali degli ultimi decenni una significativa retrospettiva, dall’arcano titolo di “Velanidia”.
La mostra, che sarà ospitata presso la Galleria S. Ludovico dal 3 dicembre 2004 al 9 gennaio 2005, è stata organizzata dall’Area Cultura del Comune di Parma – Servizio Eventi e Mostre insieme con la Fondazione Monte di Parma.
Paradossalmente, Marco Pezzoni ha fatto della negazione di uno stile di appartenenza la sua più nota cifra stilistica.
Si tratta di una vera costante nella sua pluridecennale ricerca artistica, in cui ad autoritratti e xilografie “quasi” tradizionali si affiancano una molteplicità di opere “composite”, sia strutturalmente che tecnicamente. Tele in cui l’elemento materico fornito da muffe a vari gradi di decomposizione, debitamente “fissati” chimicamente, convivono con capiture compatte di colore, geometricamente e costruttivisticamente sezionato in settori, e con elementi autoironici di pittura figurativa, entrambi più o meno legati alla pop-art, con slavate aree genuinamente informali, dense di riferimenti precisi all’espressionismo astratto dell’action painting, e con la ricerca simbolica e l’astrazione, anche surrealista.
Se il suo stile è programmaticamente un non-stile, la tecnica ha invece valore programmatico, simbolico, polemico, tra ironia e citazione esplicita. Materiali diversi, spesso applicati in modo volutamente posticcio, a creare rughe, crepe, screpolature, si mescolano con la pittura più tradizionalmente intesa, in cui a sua volta ampie pennellate informali di alternano alla minuta tecnica del divisionismo, o alla precisione virtuosistica del geometrismo coloristico.
Se le tele sono spesso suddivise in aree “di competenza” materica, tecnica, stilistica, contrapposta ognuna alle altre, anche a livello verticale Pezzoni non risparmia questo affollato intersecarsi, litigarsi lo spazio da parte degli stili del ‘900, arrivando a costruire stesure pittoriche sovrapposte, in parte intellegibili, in parte solo intuibili.
La gamma di autori e stili del ‘900 cui si rimanda è sterminata. Praticamente ogni opera vive di questo citazionismo polemico preciso, di contrasti cercati ed esibiti. Soprattutto per questo Gloria Bianchino afferma che “dipingere per Pezzoni è anche ricordare”.
La mostra, che ospiterà 24 opere di Marco Pezzoni, è stata curata da Gloria Bianchino (Direttore del Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma), e realizzata grazie al contributo di Banca Monte Parma e della Fondazione Monte di Parma.
Parma vuole dedicare ad una delle voci artistiche più originali degli ultimi decenni una significativa retrospettiva, dall’arcano titolo di “Velanidia”.
La mostra, che sarà ospitata presso la Galleria S. Ludovico dal 3 dicembre 2004 al 9 gennaio 2005, è stata organizzata dall’Area Cultura del Comune di Parma – Servizio Eventi e Mostre insieme con la Fondazione Monte di Parma.
Paradossalmente, Marco Pezzoni ha fatto della negazione di uno stile di appartenenza la sua più nota cifra stilistica.
Si tratta di una vera costante nella sua pluridecennale ricerca artistica, in cui ad autoritratti e xilografie “quasi” tradizionali si affiancano una molteplicità di opere “composite”, sia strutturalmente che tecnicamente. Tele in cui l’elemento materico fornito da muffe a vari gradi di decomposizione, debitamente “fissati” chimicamente, convivono con capiture compatte di colore, geometricamente e costruttivisticamente sezionato in settori, e con elementi autoironici di pittura figurativa, entrambi più o meno legati alla pop-art, con slavate aree genuinamente informali, dense di riferimenti precisi all’espressionismo astratto dell’action painting, e con la ricerca simbolica e l’astrazione, anche surrealista.
Se il suo stile è programmaticamente un non-stile, la tecnica ha invece valore programmatico, simbolico, polemico, tra ironia e citazione esplicita. Materiali diversi, spesso applicati in modo volutamente posticcio, a creare rughe, crepe, screpolature, si mescolano con la pittura più tradizionalmente intesa, in cui a sua volta ampie pennellate informali di alternano alla minuta tecnica del divisionismo, o alla precisione virtuosistica del geometrismo coloristico.
Se le tele sono spesso suddivise in aree “di competenza” materica, tecnica, stilistica, contrapposta ognuna alle altre, anche a livello verticale Pezzoni non risparmia questo affollato intersecarsi, litigarsi lo spazio da parte degli stili del ‘900, arrivando a costruire stesure pittoriche sovrapposte, in parte intellegibili, in parte solo intuibili.
La gamma di autori e stili del ‘900 cui si rimanda è sterminata. Praticamente ogni opera vive di questo citazionismo polemico preciso, di contrasti cercati ed esibiti. Soprattutto per questo Gloria Bianchino afferma che “dipingere per Pezzoni è anche ricordare”.
La mostra, che ospiterà 24 opere di Marco Pezzoni, è stata curata da Gloria Bianchino (Direttore del Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma), e realizzata grazie al contributo di Banca Monte Parma e della Fondazione Monte di Parma.
03
dicembre 2004
Marco Pezzoni – Velanidia
Dal 03 dicembre 2004 al 09 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA SAN LUDOVICO
Parma, Borgo Del Parmigianino, 2/b, (Parma)
Parma, Borgo Del Parmigianino, 2/b, (Parma)
Orario di apertura
10-13 e 16-19 (24 e 31 dicembre solo 10-13) tutti i giorni tranne il martedì, Natale e Capodanno
Vernissage
3 Dicembre 2004, h. 18
Curatore