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Marco Verrelli – Metaluogo
Corso440 apre il nuovo anno con una personale di Marco Verrelli dal titolo: METALUOGO.
Pensata come un breve viaggio attraverso i temi salienti della recente produzione dell’artista romano, la mostra presenta 15 opere su tela tra cui molti inediti.
Comunicato stampa
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Il Metaluogo è un luogo “altro”, un luogo al di là della realtà. Lo spazio circostante viene rielaborato dall’artista, viene “distillato” da tutto ciò che è superfluo, inutile, per diventare esso stesso strumento attraverso il quale si entra in un’altra dimensione. Ecco gli aerei a elica, icone della sua infanzia, che diventano oggetti significanti del viaggio. Aerei di diverse fogge e colori che volano “immobili”, sospesi tra le nuvole. Aerei che vengono raffigurati da Verrelli senza pilota perché non hanno storia né tempo. Ciò che interessa all’artista è l’aspetto simbolico ed evocativo di questi straordinari strumenti dell’ingegneria umana che sfidano l’ingegneria della natura, superano il limite. Aerei protagonisti, che l’artista trasforma in scintillanti cavalieri duellanti, in simboli salvifici, in metafore del destino e dell’ineluttabilità.
Allo stesso modo oggetti quali semafori ferroviari, piloni e respingenti diventano - attraverso il tocco magistrale di Verrelli - volumi assoluti che evocano le nitide colonne della Flagellazione dipinte da Piero della Francesca. E sono proprio i volumi di Piero, le lance di Paolo Uccello, le architetture rinascimentali utopiche di Urbino che tornano alla mente attenta di chi guarda.
Ancora, il viaggio inteso come esplorazione è alla base dei suoi straordinari fari, divenuti oramai segni distintivi della sua produzione. Anche in questo caso Verrelli parte da fari reali, nobili strumenti
di orientamento di un tempo passato. Fari rappresentati come invenzioni simboliche che richiamano di volta in volta l’iconica Torre di Babele, un minareto o un castello incantato.
Il processo di Verrelli è romantico e contagioso: la sua meta-realtà si insinua con forza nella nostra visione, la cattura e la trasforma in visione piena, pura, assoluta. I semplici piloni dell’autostrada diventano così solide colonne doriche così come i fari, inespugnabili torrioni, riportandoci magicamente al mondo delle fiabe, alla bellezza involontaria delle cose.
Una resa magistrale della luce quella di Verrelli che non è puro artificio, semplice virtuosismo, bensì rivelazione di un processo colto, complesso ed affascinante.
Gli aerei di Verrelli che sbucano dalle solide nuvole dalla resa mirabile sono essi stessi strani “esseri” inanimati. I suoi aerei non hanno pilota, le sue autostrade non hanno macchine, i suoi fari non sono mai abitati.
Nella visione di Verrelli non c’è spazio per l’uomo se non come artefice.
Forme assolute e luce sono i protagonisti che accompagnano lo spettatore lungo tutto il percorso della mostra.
Corso440, il nuovo spazio dedicato al design e all’arredamento d’autore. Situato nel cuore della capitale, nello storico Palazzo Vitelli, a due passi da Via Condotti, Corso440 ospita l’arte e la cultura.
Allo stesso modo oggetti quali semafori ferroviari, piloni e respingenti diventano - attraverso il tocco magistrale di Verrelli - volumi assoluti che evocano le nitide colonne della Flagellazione dipinte da Piero della Francesca. E sono proprio i volumi di Piero, le lance di Paolo Uccello, le architetture rinascimentali utopiche di Urbino che tornano alla mente attenta di chi guarda.
Ancora, il viaggio inteso come esplorazione è alla base dei suoi straordinari fari, divenuti oramai segni distintivi della sua produzione. Anche in questo caso Verrelli parte da fari reali, nobili strumenti
di orientamento di un tempo passato. Fari rappresentati come invenzioni simboliche che richiamano di volta in volta l’iconica Torre di Babele, un minareto o un castello incantato.
Il processo di Verrelli è romantico e contagioso: la sua meta-realtà si insinua con forza nella nostra visione, la cattura e la trasforma in visione piena, pura, assoluta. I semplici piloni dell’autostrada diventano così solide colonne doriche così come i fari, inespugnabili torrioni, riportandoci magicamente al mondo delle fiabe, alla bellezza involontaria delle cose.
Una resa magistrale della luce quella di Verrelli che non è puro artificio, semplice virtuosismo, bensì rivelazione di un processo colto, complesso ed affascinante.
Gli aerei di Verrelli che sbucano dalle solide nuvole dalla resa mirabile sono essi stessi strani “esseri” inanimati. I suoi aerei non hanno pilota, le sue autostrade non hanno macchine, i suoi fari non sono mai abitati.
Nella visione di Verrelli non c’è spazio per l’uomo se non come artefice.
Forme assolute e luce sono i protagonisti che accompagnano lo spettatore lungo tutto il percorso della mostra.
Corso440, il nuovo spazio dedicato al design e all’arredamento d’autore. Situato nel cuore della capitale, nello storico Palazzo Vitelli, a due passi da Via Condotti, Corso440 ospita l’arte e la cultura.
12
febbraio 2016
Marco Verrelli – Metaluogo
Dal 12 febbraio all'undici aprile 2016
arte contemporanea
Location
CORSO440
Roma, Via Del Corso, 440, (Roma)
Roma, Via Del Corso, 440, (Roma)
Orario di apertura
16 - 20 solo su appuntamento
Vernissage
12 Febbraio 2016, ore 18.30 su invito
Autore
Curatore