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Margherita Michelazzo – Pomography. Il tratto inciso che fa la differenza
La mostra presenta lavori di grafica su cartamela ed incisioni, tra le quali, quella donata dalla Città
di Vicenza allo scienziato T. Colin Campbell ed un enigmatico “ quadrato magico”.
L’arte è spesso utilizzata come mezzo metalinguistico per dire qualcosa facendo apparire
qualcos’altro. Vale per i soggetti allegorici, le vanitas, i doppi ritratti, le anamorfosi, i quadrati
magici, numerici o palindromi, come per particolari “nature morte” attraverso le quali i pittori
enunciano alcuni principi universali o per descrivere metaforicamente il trascorrere ineluttabile del
tempo. Misteri ed ambiguità, nascondimenti e metafore.
Comunicato stampa
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La mostra presenta lavori di grafica su cartamela ed incisioni, tra le quali, quella donata dalla Città
di Vicenza allo scienziato T. Colin Campbell ed un enigmatico “ quadrato magico”.
L’arte è spesso utilizzata come mezzo metalinguistico per dire qualcosa facendo apparire
qualcos’altro. Vale per i soggetti allegorici, le vanitas, i doppi ritratti, le anamorfosi, i quadrati
magici, numerici o palindromi, come per particolari “nature morte” attraverso le quali i pittori
enunciano alcuni principi universali o per descrivere metaforicamente il trascorrere ineluttabile del
tempo. Misteri ed ambiguità, nascondimenti e metafore.
Giochi di parole e calembour vivono nell’arte altrettanto efficacemente che nella poesia e nella
letteratura.
E’ dunque con un linguaggio contemporaneo ma anche con lo sguardo rivolto alla storia dell’arte
che si inseriscono in questa attitudine all’intrigo le opere di Margherita Michelazzo. L’artista,
elaborando l’idea e la forma della mela, sia con la pittura, sia con l’incisione, sia con la scultura,
si diverte a creare un gioco visivo. Al tempo stesso propone però letture parallele della realtà
attraverso simboli. E ci fa anche riflettere sul concetto di alterità, che è un enorme paniere cui
attingere. Fin dal titolo di questa mostra, Pomography: il tratto inciso che fa la differenza, ci si rende
conto che un piccolo segno grafico mancante può mutare radicalmente il senso di una proposta
visiva e concettuale.
Segno è, nel mondo dell’arte, essenzialmente ciò che traccia un disegno o viene inciso sulla
lastra calcografica. In questo caso un segno mancante, errore grafico o cedimento dell’inchiostro
sulla carta, assume anche un valore semantico: una piccola traccia, una linea interrotta, marca
la differenza tra la lettera “m” e la lettera “r”. E ne nasce un fantasioso, forse freudiano, intrigante
equivoco.
La complessità scientifica si alterna all’osservazione attenta e incantata della natura, da cui l’artista
trae visioni (apparentemente) semplici, ma a anche magiche e fantastiche, tanto nelle piccole
incisioni quanto nelle imponenti e suggestive installazioni in acciaio cor-ten, come “Le Lune di
Galileo” presso la Biblioteca Internazionale La Vigna di Vicenza.
Margherita Michelazzo vive e lavora a Dueville(VI) www.margheritamichelazzo.it
di Vicenza allo scienziato T. Colin Campbell ed un enigmatico “ quadrato magico”.
L’arte è spesso utilizzata come mezzo metalinguistico per dire qualcosa facendo apparire
qualcos’altro. Vale per i soggetti allegorici, le vanitas, i doppi ritratti, le anamorfosi, i quadrati
magici, numerici o palindromi, come per particolari “nature morte” attraverso le quali i pittori
enunciano alcuni principi universali o per descrivere metaforicamente il trascorrere ineluttabile del
tempo. Misteri ed ambiguità, nascondimenti e metafore.
Giochi di parole e calembour vivono nell’arte altrettanto efficacemente che nella poesia e nella
letteratura.
E’ dunque con un linguaggio contemporaneo ma anche con lo sguardo rivolto alla storia dell’arte
che si inseriscono in questa attitudine all’intrigo le opere di Margherita Michelazzo. L’artista,
elaborando l’idea e la forma della mela, sia con la pittura, sia con l’incisione, sia con la scultura,
si diverte a creare un gioco visivo. Al tempo stesso propone però letture parallele della realtà
attraverso simboli. E ci fa anche riflettere sul concetto di alterità, che è un enorme paniere cui
attingere. Fin dal titolo di questa mostra, Pomography: il tratto inciso che fa la differenza, ci si rende
conto che un piccolo segno grafico mancante può mutare radicalmente il senso di una proposta
visiva e concettuale.
Segno è, nel mondo dell’arte, essenzialmente ciò che traccia un disegno o viene inciso sulla
lastra calcografica. In questo caso un segno mancante, errore grafico o cedimento dell’inchiostro
sulla carta, assume anche un valore semantico: una piccola traccia, una linea interrotta, marca
la differenza tra la lettera “m” e la lettera “r”. E ne nasce un fantasioso, forse freudiano, intrigante
equivoco.
La complessità scientifica si alterna all’osservazione attenta e incantata della natura, da cui l’artista
trae visioni (apparentemente) semplici, ma a anche magiche e fantastiche, tanto nelle piccole
incisioni quanto nelle imponenti e suggestive installazioni in acciaio cor-ten, come “Le Lune di
Galileo” presso la Biblioteca Internazionale La Vigna di Vicenza.
Margherita Michelazzo vive e lavora a Dueville(VI) www.margheritamichelazzo.it
03
aprile 2013
Margherita Michelazzo – Pomography. Il tratto inciso che fa la differenza
Dal 03 al 28 aprile 2013
arte contemporanea
Location
GALLA CAFFE’
Vicenza, Piazza Castello, 2/a, (Vicenza)
Vicenza, Piazza Castello, 2/a, (Vicenza)
Vernissage
3 Aprile 2013, h 18.30
Autore
Curatore