Il Circolo del Ministero degli Affari
Esteri e l'Ambasciata del Belgio presso la Santa Sede è lieta di
presentare À travers la prima personale a Roma dell’artista Marguerite
de Merode. Nell’ambito della Presidenza Belga dell'Unione Europea,
Marguerite De Merode espone una selezione di fotografie in forma
privata, il 17 novembre 2010, nella fascinosa Villa Barkley sede dell’
Ambasciata del Belgio presso la Santa Sede,.
Il giovedì 18 novembre
inaugura la mostra À travers nella sede del Circolo del Ministero degli
Affari Esteri, con una selezione di opere su carta e alcune fotografie
di grande formato dalla serie “Junk”, e “Témoignage impossible”.
Le
opere di Marguerite de Merode opere nascono dal quotidiano che rilegge
con sguardo rinnovato attraverso l’utilizzo di tecniche differenti:
spaziando dalla fotografia al disegno. Che siano grafiche o fotografie
le sue opere suggeriscono l’idea di un viaggio in senso figurato, un
viaggio all’interno di sé. Oggetti, situazioni e sensazioni diventano i
protagonisti di racconto personale, in cui la materia, che allarga
oltre i limiti dell’inquadratura, si contorce e si anima in danza
convulsa; altre volte il segno pastoso del carboncino concorre a creare
un’atmosfera di enigmatica attesa. “Rende soggetti profondamente
materici e reali, scrive Benedetta Carpi De Resmini nel catalogo …
immagini evanescenti e liriche... Non sono delle rappresentazioni per
immagini, sono delle forme che si sviluppano autonomamente e che
esaltano il processo del vivere. I ferri delle auto, la plastica
ammassata, spariscono e improvvisamente si rendono testimoni di un
senso inusitato di vita. Svela un potere nascosto negli oggetti
ritratti, ne rivela storie celate da anni di consumo. Collega la forma
obsoleta di un utensile, al soggetto vergine della natura, per quanto
potenzialmente minacciata nel nostro presente industriale. Le sue
fotografie smantellano i presupposti di un arte ritrattistica e facendo
parlare la voce anonima della natura, ne mostra, come fossero dei
disegni astratti, i colori, le vibrazioni, le luci”.



Vernissage /
Opening:

giovedì 18 Novembre 2010 ore 18,30
Circolo del Ministero
Affari Esteri
Lungotevere dell'Acqua Acetosa, 42
00194 Roma
Info: +
39068086130

Ufficio stampa / Press Office:


Carlotta Di Stasi

email: latitudo@tiscali.it
tel.:+393802451193


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English version


Press Release

The Circolo del Ministero degli
Affari Esteri and the Belgian Embassy to the Holy See are proud to
present À travers, the artist Marguerite de Merode’s first solo
exhibition in Rome.

In conjunction with Belgium’s current EU
presidency, Marguerite de Merode will privately show an exclusive
selection of photographs on November 17th, within the fascinating frame
of Villa Barkley – home to the Belgian Embassy to the Holy See.


Thursday 18th of November will see the public opening of À travers at
the Circolo del Ministero degli Affari Esteri, with a selection of
drawings and large-format photographs from her series “Junk” e
“Témoignage Impossible”.

Marguerite de Merode’s artwork is born from
her innovative interpretation of everyday life through the use of
different techniques: from photography to drawing. Whether through the
lens or on paper, her artwork suggests the idea of a figurative
journey, a travel within oneself. Objects, situations and sensations
become protagonists of a personal tale, where raw matter wriggles and
comes alive in a frantic dance – way beyond the boundary of the frame;
other times the pasty mark of charcoal helps to create an atmosphere of
enigmatic anticipation.

“(Marguerite de Merode) makes subjects
profoundly real and tangible,” says Benedetta Carpi De Resmini in the
catalogue “...images that are evanescent and lyrical...They are not
representations of images but shapes that develop autonomously and
enhance the living process. The cars’ metal, the mountains of plastic,
disappear, and suddenly become witnesses to an unusual way of life. It
reveals a hidden power that stems from found objects, revealing a
history concealed by years of wear. It links the obsolete shape of a
utensil, of the virgin subject of nature, potentially under threat by
our industrial present. Her photographs demolish the assumptions of
portraiture and give nature a new voice, showing its colours,
vibrations and lights as if they were abstract drawings”.