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Maria Cristina Chiusa – Gli affreschi di Correggio
Per la collana “in primo piano”, edita da Electa, è in libreria il volume Gli affreschi di Correggio. Attraverso la campagna fotografica realizzata per apprezzare da vicino l’opera dell’artista, Correggio si rivela in tutta la sua forza espressiva che nulla ha da invidiare ai grandi maestri del Rinascimento fiorentino e romano.
Comunicato stampa
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Per la collana “in primo piano”, edita da Electa, è in libreria il volume Gli affreschi di Correggio. Attraverso la campagna fotografica realizzata per apprezzare da vicino l’opera dell’artista, Correggio si rivela in tutta la sua forza espressiva che nulla ha da invidiare ai grandi maestri del Rinascimento fiorentino e romano.
I tre cicli di affreschi che Correggio dipinge a Parma nella seconda parte della sua vita rappresentano un crescendo nella capacità di organizzare la composizione nello spazio; intrecciare le figure in un sapiente gioco di gesti e sguardi; cogliere la naturalezza nelle pose; rappresentare la nuditas con una forza paragonabile forse solo a Michelangelo.
Sulla fine del secondo decennio del Cinquecento, una colta badessa, Giovanna Piacenza, commissionò a Correggio la decorazione della volta di una stanza nei suoi appartamenti privati. L’iconografia della cosiddetta “Camera della Badessa” – ispirata alla figura di Diana cacciatrice che troneggia sul camino – è tutta compresa in un pergolato che intreccia fra il rigoglioso fogliame festoni di fiori e frutti, ovati abitati da putti giocherelloni e figure monocrome. La composizione, di rara freschezza e vivacità, concorre a celebrare il tema della caccia metaforica. Pochi anni dopo, tra il 1520 e il 1524, Correggio affronta uno spazio ben più complesso: la cupola della chiesa benedettina di San Giovanni Evangelista. Cristo scende dall’alto verso la cerchia degli apostoli tra nubi popolate di amorini, sotto lo sguardo di san Giovanni Battista. Osservata dal basso, la scena risulta impressionante per la forza del trattamento anatomico dei corpi. Visti nei dettagli ravvicinati i volti hanno un’espressione e una forza psicologica tali da conferire a ogni personaggio una sua inconfondibile identità. Ma è con la cupola dell’Assunta nel Duomo di Parma (1526-1530) che Correggio giunge al culmine del suo virtuosismo. Proprio lì si trovano “dodici figure prodigiose, tratteggiate con un'audacia inaudita, le quali si librano in modo talmente veridico, talmente prospettico, che di sicuro non è mai stato fatto niente di simile in quest'ambito”. Avvolto dalla luce, Cristo accoglie la Vergine circondata da beati e putti in un turbinio di nuvole. La dimensione spirituale dell’Assunzione si raccorda a quella terrena attraverso una balconata dipinta, nella quale Correggio colloca apostoli ed efebi.
La documentazione fotografica sistematica, appositamente realizzata per il libro in occasione del restauro della cupola, mette a fuoco dettagli che la visione diretta dell’opera non consente, come, fra il resto, la fitta trama di testine di cherubini che animano lo spazio dorato intorno a Gesù.
Guidati da Maria Cristina Chiusa, esperta del Cinquecento, che commenta ogni tavola, si coglie appieno il genio di Correggio nella verosimiglianza dei personaggi che, nell’azzardo delle posture e negli scorci da sotto in su, sembrano osservati dal vero.
Sommario
Correggio: da Paul Ponce Antoine Robert de Sery al Président de Brosses
Pierre Rosenberg
I cieli del Correggio: le cupole di Parma
La Camera di San Paolo
Il nudo e la mitologia fra paganesimo e cristianesimo
Parete nord
Parete est
Parete sud
Parete ovest
San Giovanni Evangelista
Dagli specimini benedettini alla nuditas ideale
La cupola, prima sezione
La cupola, seconda sezione
Il fregio del tamburo
I pennacchi
Il Duomo
Nel cielo più alto: verso il sublime
La cerchia dei beati, prima sezione
La cerchia dei beati, seconda sezione
La balconata
Ipennacchi
BIOGRAFIA
MARIA CRISTINA CHIUSA
Studiosa del Rinascimento italiano, Maria Cristina Chiusa ha reso importanti contributi sulla pittura italiana del Quattro e del Cinquecento, grazie ai quali si colloca come specialista nel quadro della critica internazionale. Ha svolto attività di ricerca e di insegnamento presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze. Attualmente è impegnata presso alcuni atenei statunitensi e canadesi per ricerche e conferenze sulle collezioni dei dipinti italiani nel Nord America e sulla pittura italiana del Quattro e Cinquecento (Binghamton State University of New York; Bowling Green University, Ohio; University of Toronto; Brock University, St. Catharines, Ontario). Ha partecipato a numerosi Symposium: tra gli interventi più recenti si ricordano Parmigianino The culture of the Difference (Binghamton University, 2004), e Re-Discovery of the Ancient Past in the 16th Century Art and from the northern plain: Nudity, Vagueness and realistic comical touches (Brock University, 2008). Fra i convegni internazionali da lei curati sono da ricordare Studi parmigianineschi (Parma, 2003), e Bertoja, un artista al servizio dei Farnese (Parma, 2005). Come presidente dell’Associazione per le Arti Francesco Mazzola - Gli Amici del Parmigianino, ha fondato la rivista internazionale “Belle Arti. Saggi di Storia e di Stile”. Ha pubblicato numerosi contributi monografici ed antologici su riviste nazionali ed internazionali, e i volumi Sant’Angelo in Milano. I cicli pittorici dei Procaccini (Milano, 1990) e Parmigianino (Milano 2001, ried. 2002)
I tre cicli di affreschi che Correggio dipinge a Parma nella seconda parte della sua vita rappresentano un crescendo nella capacità di organizzare la composizione nello spazio; intrecciare le figure in un sapiente gioco di gesti e sguardi; cogliere la naturalezza nelle pose; rappresentare la nuditas con una forza paragonabile forse solo a Michelangelo.
Sulla fine del secondo decennio del Cinquecento, una colta badessa, Giovanna Piacenza, commissionò a Correggio la decorazione della volta di una stanza nei suoi appartamenti privati. L’iconografia della cosiddetta “Camera della Badessa” – ispirata alla figura di Diana cacciatrice che troneggia sul camino – è tutta compresa in un pergolato che intreccia fra il rigoglioso fogliame festoni di fiori e frutti, ovati abitati da putti giocherelloni e figure monocrome. La composizione, di rara freschezza e vivacità, concorre a celebrare il tema della caccia metaforica. Pochi anni dopo, tra il 1520 e il 1524, Correggio affronta uno spazio ben più complesso: la cupola della chiesa benedettina di San Giovanni Evangelista. Cristo scende dall’alto verso la cerchia degli apostoli tra nubi popolate di amorini, sotto lo sguardo di san Giovanni Battista. Osservata dal basso, la scena risulta impressionante per la forza del trattamento anatomico dei corpi. Visti nei dettagli ravvicinati i volti hanno un’espressione e una forza psicologica tali da conferire a ogni personaggio una sua inconfondibile identità. Ma è con la cupola dell’Assunta nel Duomo di Parma (1526-1530) che Correggio giunge al culmine del suo virtuosismo. Proprio lì si trovano “dodici figure prodigiose, tratteggiate con un'audacia inaudita, le quali si librano in modo talmente veridico, talmente prospettico, che di sicuro non è mai stato fatto niente di simile in quest'ambito”. Avvolto dalla luce, Cristo accoglie la Vergine circondata da beati e putti in un turbinio di nuvole. La dimensione spirituale dell’Assunzione si raccorda a quella terrena attraverso una balconata dipinta, nella quale Correggio colloca apostoli ed efebi.
La documentazione fotografica sistematica, appositamente realizzata per il libro in occasione del restauro della cupola, mette a fuoco dettagli che la visione diretta dell’opera non consente, come, fra il resto, la fitta trama di testine di cherubini che animano lo spazio dorato intorno a Gesù.
Guidati da Maria Cristina Chiusa, esperta del Cinquecento, che commenta ogni tavola, si coglie appieno il genio di Correggio nella verosimiglianza dei personaggi che, nell’azzardo delle posture e negli scorci da sotto in su, sembrano osservati dal vero.
Sommario
Correggio: da Paul Ponce Antoine Robert de Sery al Président de Brosses
Pierre Rosenberg
I cieli del Correggio: le cupole di Parma
La Camera di San Paolo
Il nudo e la mitologia fra paganesimo e cristianesimo
Parete nord
Parete est
Parete sud
Parete ovest
San Giovanni Evangelista
Dagli specimini benedettini alla nuditas ideale
La cupola, prima sezione
La cupola, seconda sezione
Il fregio del tamburo
I pennacchi
Il Duomo
Nel cielo più alto: verso il sublime
La cerchia dei beati, prima sezione
La cerchia dei beati, seconda sezione
La balconata
Ipennacchi
BIOGRAFIA
MARIA CRISTINA CHIUSA
Studiosa del Rinascimento italiano, Maria Cristina Chiusa ha reso importanti contributi sulla pittura italiana del Quattro e del Cinquecento, grazie ai quali si colloca come specialista nel quadro della critica internazionale. Ha svolto attività di ricerca e di insegnamento presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze. Attualmente è impegnata presso alcuni atenei statunitensi e canadesi per ricerche e conferenze sulle collezioni dei dipinti italiani nel Nord America e sulla pittura italiana del Quattro e Cinquecento (Binghamton State University of New York; Bowling Green University, Ohio; University of Toronto; Brock University, St. Catharines, Ontario). Ha partecipato a numerosi Symposium: tra gli interventi più recenti si ricordano Parmigianino The culture of the Difference (Binghamton University, 2004), e Re-Discovery of the Ancient Past in the 16th Century Art and from the northern plain: Nudity, Vagueness and realistic comical touches (Brock University, 2008). Fra i convegni internazionali da lei curati sono da ricordare Studi parmigianineschi (Parma, 2003), e Bertoja, un artista al servizio dei Farnese (Parma, 2005). Come presidente dell’Associazione per le Arti Francesco Mazzola - Gli Amici del Parmigianino, ha fondato la rivista internazionale “Belle Arti. Saggi di Storia e di Stile”. Ha pubblicato numerosi contributi monografici ed antologici su riviste nazionali ed internazionali, e i volumi Sant’Angelo in Milano. I cicli pittorici dei Procaccini (Milano, 1990) e Parmigianino (Milano 2001, ried. 2002)
27
settembre 2009
Maria Cristina Chiusa – Gli affreschi di Correggio
27 settembre 2009
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
SALA BORSA
Bologna, Piazza Del Nettuno, 3, (Bologna)
Bologna, Piazza Del Nettuno, 3, (Bologna)
Vernissage
27 Settembre 2009, ore 11.30-13 auditorium Biagi
Editore
ELECTA
Curatore