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Maria Pizzi – Questa Divina Commedia
mostra personale di Maria Pizzi a cura di Achille Bonito Oliva.In mostra videoproiezioni
Comunicato stampa
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Dal 26 maggio al 7 giugno a Viterbo allo spazio Pensilina (P.zza Sacrario) sarà esposta “Questa Divina Commedia”(quando la fotografia si fa scrittura scenica),mostra personale di Maria Pizzi a cura di Achille Bonito Oliva.In mostra videoproiezioni: “Cartoni Inanimati”, video intorno ai canti dell’Inferno dantesco, su stoffa mossa da ventilatori,un’installazione versione “locandina” sulla facciata esterna di 16mt x 4mt con luce e voce in 34 variazioni sonore di uno stesso motivo come i 34 canti dell’inferno,un’installazione fotografica:“Fotoromanzo chiassoso” luci e sonoro sull’omicidio di Guy de Montfort avvenuto nella chiesa del Gesù a Viterbo canto XII Inferno e la critica sonoradi Achille Bonito Oliva.
Nell’opera di Maria Pizzi “Questa Divina Commedia” la morte è la prova che esiste l’al di qua,l’al di qua dell’arte!Per cui chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. Per l’artista e l’inclito pubblico è vietato guardare.Prevale il rumore del tempo che diventa suono e forma di preavviso.Tutti dovete morire.
In fede
Achille Bonito Oliva
Maria Pizzi spezza, frantuma e ricompone con la virulenza di chi non vuole lasciare dietro di sé una traccia lasca, incerta e incolore.Gratta il marciume e lo cristallizza per ostenderlo in sceneggiature macabre e ironiche fino al raggiungimento di un’estetica della comicità ribaltata e inversa: la pantomimica esaltazione dello sprofondare.
Salvatore Enrico Anselmi
Maria Pizzi
Laureata in architettura vive e lavora a Soriano nel Cimino e a Roma.Maria Pizzi utilizza la fotografia come una scrittura effimera ovvero la sequenza.Le riprese con obiettivo macro sottraggono spazio e prospettiva. “La bella figura”:l’uso esclusivo delle fotografie per le riprese filmiche azzera la differenza tra la vita e la morte ecco allora che il viaggio di Dante si raddoppia in un viaggio visivo visionario e sinistramente ironico,in un rapporto scenico “teatrale” dove la pellicola della fotografia “recita” al posto della pelle dell’attore.La drammaturgia sia nelle installazioni che nei filmati è affidata al sonoro che guida le piccole azioni e mai le commenta. Ecco Maria Pizzi taglia e fa a pezzi,seziona e stratifica,muove i brandelli delle immagini con la conoscenza arcaica dello stop motion,che è una delle tecniche originarie del cinema,che nacque proprio da lì,da una sequenza di scatti messi in fila.
In catalogo testo critico di
Achille Bonito Oliva
Salvatore Enrico Anselmi
e un decalogo flash di Maria Pizzi
Nell’opera di Maria Pizzi “Questa Divina Commedia” la morte è la prova che esiste l’al di qua,l’al di qua dell’arte!Per cui chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. Per l’artista e l’inclito pubblico è vietato guardare.Prevale il rumore del tempo che diventa suono e forma di preavviso.Tutti dovete morire.
In fede
Achille Bonito Oliva
Maria Pizzi spezza, frantuma e ricompone con la virulenza di chi non vuole lasciare dietro di sé una traccia lasca, incerta e incolore.Gratta il marciume e lo cristallizza per ostenderlo in sceneggiature macabre e ironiche fino al raggiungimento di un’estetica della comicità ribaltata e inversa: la pantomimica esaltazione dello sprofondare.
Salvatore Enrico Anselmi
Maria Pizzi
Laureata in architettura vive e lavora a Soriano nel Cimino e a Roma.Maria Pizzi utilizza la fotografia come una scrittura effimera ovvero la sequenza.Le riprese con obiettivo macro sottraggono spazio e prospettiva. “La bella figura”:l’uso esclusivo delle fotografie per le riprese filmiche azzera la differenza tra la vita e la morte ecco allora che il viaggio di Dante si raddoppia in un viaggio visivo visionario e sinistramente ironico,in un rapporto scenico “teatrale” dove la pellicola della fotografia “recita” al posto della pelle dell’attore.La drammaturgia sia nelle installazioni che nei filmati è affidata al sonoro che guida le piccole azioni e mai le commenta. Ecco Maria Pizzi taglia e fa a pezzi,seziona e stratifica,muove i brandelli delle immagini con la conoscenza arcaica dello stop motion,che è una delle tecniche originarie del cinema,che nacque proprio da lì,da una sequenza di scatti messi in fila.
In catalogo testo critico di
Achille Bonito Oliva
Salvatore Enrico Anselmi
e un decalogo flash di Maria Pizzi
26
maggio 2018
Maria Pizzi – Questa Divina Commedia
Dal 26 maggio al 05 giugno 2018
arte contemporanea
Location
SPAZIO PENSILINA
Viterbo, piazza Sacrario, (Viterbo)
Viterbo, piazza Sacrario, (Viterbo)
Orario di apertura
10-13 e 15-19
Vernissage
26 Maggio 2018, ore 18
Autore
Curatore