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Maria Rita De Giorgio – Macchine imperfette
… “Umanizzare” le macchine piuttosto che lasciarsi “meccanizzare” fino a degradare noi stessi ad anelli di una catena di montaggio. … (Maria Rita De Giorgio)
Il Centro Di Sarro presenta la personale di Maria Rita De Giorgio che espone un nucleo di nuove opere lignee, installazioni e tele a olio.
Comunicato stampa
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… “Umanizzare” le macchine piuttosto che lasciarsi “meccanizzare” fino a degradare noi stessi ad anelli di una catena di montaggio. … (Maria Rita De Giorgio)
Il “Centro di Documentazione della Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro” presenta dal 4 al 30 aprile 2014 la mostra Macchine imperfette, personale di Maria Rita De Giorgio che espone un nucleo di nuove opere lignee, installazioni e tele dipinte a olio, accompagnate dai testi
Foemina Mechanica di Marcella Cossu:
“… Sussiste, oggi come ieri, omaggio e anello di congiunzione al mondo dell’Avanguardia Storica tra neoplasticismo, dadaismo, costruttivismo, un’eredità mentale e di cultura, che porta l’artista a riprodurre in questa specie di scatole-composizioni stroboscopiche, una meccanica interiore in 3D, molto più strutturata che per il passato, dove tuttavia l’esuberanza di un tempo si trasforma in riflessione attenuata, a tratti velatamente malinconica. La vivace policromia d’Africa, con gli ocra e i profondi marrone, i blu cobalto e l’oro del sole, si fa qui memoria d’antan, subentrando in sua vece situazioni quasi sempre monocromatiche, con presenza, anche, di neri e di bianchi, non-colori in natura, punti di arrivo o di partenza comunque e sempre relativi a prolusioni di origine concettuale, anziché traduzione irrefrenabile di magiche suggestioni ambientali. La vita scorre e l’esperienza artistica progredisce in parallelo; quel che si “perde” in ardore e intensità giovanile, lo si guadagna, con gli interessi in questo caso, in profondità e rigore di ricerca: e l’impulso si fa metodo. …”
ed Elogio dell’imperfezione di Roberto Gramiccia:
“Le macchine imperfette di Maria Rita De Giorgio non funzionano ma sono belle da vedere. Già questa è una grande qualità. Oggi la funzione – un certo tipo di funzione – è tutto, e la bellezza è niente. L’uomo e la donna sono diventati, cioè, «funzionari» della tecnica e del mercato in un mondo ana-estetico (e anche anestetizzato). … Maria Rita a suo modo risponde con le sue costruzioni … Risponde rivendicando il primato della mente, senza rinunciare all’accuratezza dei suoi incastri, alla precisione implacabile delle sue meccaniche corrispondenze. …”
Maria Rita De Giorgio nasce a Roma dove frequenta l'Accademia di Belle Arti - Corso di Scenografia. Negli anni successivi, si dedica alla sua arte e, in contemporanea, insegna materie artistiche nella scuola dell’obbligo. Dal 1982 al 1984 si trasferisce a Verona dove è incaricata del corso di Scenografia e Storia del Teatro presso l’Accademia di Belle Arti “Cignaroli”. Negli anni novanta, acquisisce le tecniche del restauro del dipinto antico. Dal 2000 al 2009, si trasferisce a Tripoli in Libia dove insegna presso la Scuola Francese. Attualmente, si dedica esclusivamente alla produzione di dipinti e sculture concettuali.
Il “Centro di Documentazione della Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro” presenta dal 4 al 30 aprile 2014 la mostra Macchine imperfette, personale di Maria Rita De Giorgio che espone un nucleo di nuove opere lignee, installazioni e tele dipinte a olio, accompagnate dai testi
Foemina Mechanica di Marcella Cossu:
“… Sussiste, oggi come ieri, omaggio e anello di congiunzione al mondo dell’Avanguardia Storica tra neoplasticismo, dadaismo, costruttivismo, un’eredità mentale e di cultura, che porta l’artista a riprodurre in questa specie di scatole-composizioni stroboscopiche, una meccanica interiore in 3D, molto più strutturata che per il passato, dove tuttavia l’esuberanza di un tempo si trasforma in riflessione attenuata, a tratti velatamente malinconica. La vivace policromia d’Africa, con gli ocra e i profondi marrone, i blu cobalto e l’oro del sole, si fa qui memoria d’antan, subentrando in sua vece situazioni quasi sempre monocromatiche, con presenza, anche, di neri e di bianchi, non-colori in natura, punti di arrivo o di partenza comunque e sempre relativi a prolusioni di origine concettuale, anziché traduzione irrefrenabile di magiche suggestioni ambientali. La vita scorre e l’esperienza artistica progredisce in parallelo; quel che si “perde” in ardore e intensità giovanile, lo si guadagna, con gli interessi in questo caso, in profondità e rigore di ricerca: e l’impulso si fa metodo. …”
ed Elogio dell’imperfezione di Roberto Gramiccia:
“Le macchine imperfette di Maria Rita De Giorgio non funzionano ma sono belle da vedere. Già questa è una grande qualità. Oggi la funzione – un certo tipo di funzione – è tutto, e la bellezza è niente. L’uomo e la donna sono diventati, cioè, «funzionari» della tecnica e del mercato in un mondo ana-estetico (e anche anestetizzato). … Maria Rita a suo modo risponde con le sue costruzioni … Risponde rivendicando il primato della mente, senza rinunciare all’accuratezza dei suoi incastri, alla precisione implacabile delle sue meccaniche corrispondenze. …”
Maria Rita De Giorgio nasce a Roma dove frequenta l'Accademia di Belle Arti - Corso di Scenografia. Negli anni successivi, si dedica alla sua arte e, in contemporanea, insegna materie artistiche nella scuola dell’obbligo. Dal 1982 al 1984 si trasferisce a Verona dove è incaricata del corso di Scenografia e Storia del Teatro presso l’Accademia di Belle Arti “Cignaroli”. Negli anni novanta, acquisisce le tecniche del restauro del dipinto antico. Dal 2000 al 2009, si trasferisce a Tripoli in Libia dove insegna presso la Scuola Francese. Attualmente, si dedica esclusivamente alla produzione di dipinti e sculture concettuali.
04
aprile 2014
Maria Rita De Giorgio – Macchine imperfette
Dal 04 al 30 aprile 2014
arte contemporanea
Location
CENTRO LUIGI DI SARRO
Roma, Via Paolo Emilio, 28, (Roma)
Roma, Via Paolo Emilio, 28, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19
Vernissage
4 Aprile 2014, ore 18
Autore
Curatore