PAESAGGI INTERIORI

personale di pittura e scultura di MARIA TERESA BERTINA
all’Istituto Portoghese di Sant’Antonio, dal 9 maggio 2019

Sotto l’alto patrocinio di S.E. l’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede, Dr. ANTÓNIO DE ALMEIDA LIMA, il Rettore dell’Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma, Mons. AGOSTINHO DA COSTA BORGES, è lieto di presentare la personale dell’artista portoghese MARIA TERESA BERTINA, che sarà inaugurata presso la galleria dell’Istituto Portoghese di Sant’Antonio in Roma giovedì 9 maggio p.v., alle ore 18.00.

Maria Teresa Bertina - pittrice, scultrice franco-portoghese – ha studiato Storia dell’Arte a Parigi. Entra nel Atelier “la Grande Chaumière” e “Nicolas Poussin” (antico atelier di Picasso) avendo come maestri allievi di Zadkine e Matisse. L’influenza del “École de Paris” è notevole nella sua opera che ricorda il fauvismo nei colori e nello stile figurativo l’espressionismo di forte carica simbolica. Impegnate nelle grande cause, fa parte nel 2010 del gruppo gruppo “la fame nel mondo” presso la sede di ONU a Ginevra. Ha ottenuto la medaglia dell’Academia Arts-Sciences-Lettres di Parigi. Partecipa a numerose esposizioni internazionali, tra le quali “Carrousel du Louvre”, “Art Capital” al Grand Palais, la “Biennale di Firenze”, “Museo Tetriakov di Mosca”, “Art-Expo in New York. Oggi vive tra Parigi e Roma.

In questa mostra ci parla della vita e presenta opere che, nel tempo, si sono strutturate attorno a tre temi: l'uomo, la natura e il mondo animale. E ci spiega: "Tutti fanno parte dello stesso mondo, dello stesso ecosistema. La vita dell'uno dipende dal rispetto dell'altro. Ognuno fa domande all'altro. I campi lessicali si uniscono: la linfa, le radici, i rami, il tronco.” Sogno e verità s’integrano nelle sue realizzazioni.

Reinventa "Paesaggi interiori" con un approccio poetico, sensazioni ed emozioni provate ogni giorno, creando un'osmosi scultorea di scrittura libera e spontanea: le parole incarnano in scultura, pittura, incisione. L'esultanza cromatica dei suoi dipinti è controbilanciata dalla sobrietà delle incisioni e dalla forza dei suoi bronzi. Una scultura non è mai sola - si nutre dei dipinti che la circondano, che a loro volta la completano; poesie, musica o suoni portano il loro contributo e i loro colori. Maria Teresa dipinge o plasma la terracotta al ritmo della musica; infatti il pianoforte è stato, da molto giovane, il suo primo risveglio all’arte. Testimone del suo tempo, Maria Teresa si riconosce nella dichiarazione: "l’arte deve portare messaggi di gioia e di amore, dare emozione e la speranza di un mondo nuovo."