Nella splendida cornice del B&BArt Museo di arte contemporanea a Collinas, in Sardegna, un nuovo appuntamento internazionale, “Tensiones” di Maria Victoria Gómez Jaramillo
La mostra e il catalogo bilingue, dedicati all’opera dell’artista colombiana, sono a cura di Bianca Laura Petretto e Sandra Miranda Pattin.
Tensiones si inaugura il prossimo 17 settembre alle ore 18,30 con la presentazione del giornalista, scrittore, artista Gianni Zanata.
La mostra sarà visitabile dal 18 settembre al 31 dicembre tramite prenotazione. (www.blpetretto.com).
Maria Victoria Gómez Jaramillo espone le opere che appartengono alla serie Tensiones, Cruces e Papaya realizzate dal 2003 al 2011.

B&BArt Museo di arte contemporanea Italia-Colombia con la partecipazione di FABBRICA di Angelo Grassi, Escola de Comunicações e Artes da Universidade de São Paulo, Centro Mario Schenberg de Documentação da Pesquisa em Artes , MAC de São Paulo, lo studio di Jaime Arango Correa Bogotà, nell’ambito delle iniziative del PROJECTO INVISIBLE 9 BRASILE – ITALIA 2011, con il Comune di Collinas , il Comune di Morgongiori, il Parco Naturale del Monte Arci e la collaborazione dell’Antica Casa Diana di Sardara e Casa Garau di Collinas,

promuove la mostra internazionale Tensiones – Maria Victoria Gómez Jaramillo che propone opere di fotografia, grafica e mixed media, per promuovere un progetto di informazione e diffusione dell’arte contemporanea rivolto a un pubblico sempre più vasto che può apprezzare queste forme d’arte in luoghi non canonici, ma quotidiani e facilmente godibili.

Tensiones è un’esposizione unica nel suo genere che utilizza le opere fotografiche, grafiche e di mixed media in uno spazio espositivo inedito. Si può dormire tra le opere d’arte dinamiche che cambiano periodicamente, mangiare, oziare e sentirsi in uno spazio del pensiero libero, passeggiare in un borgo antico tra le colline del medio campidano a un passo dalle terme e da una serie di siti archeologici e incontrare artisti che lavorano a contatto con la natura e l’ambiente placido e incontaminato del villaggio sardo.
Le opere fanno parte attiva del Museo: nelle camere da letto, nei bagni, nel giardino si possono apprezzare, attraverso un’esposizione garbata e integrata con gli arredi di Angelo Grassi, essi stessi pezzi unici e d’arte, la serie Cruces e Papaya. Al piano, terra nella sala principale, le opere Tensiones fluttuano sospese sulla pietra basaltica e proseguono nella stanza del pensiero.
Maria Victoria Gómez è un’artista colombiana che prima di addentrarsi nel profondo del mondo creativo segue un percorso nel mondo imprenditoriale e per strada scopre l’arte come fonte di vita e guarigione. Parte dalla necessità di esprimersi, da una condizione di salute precaria che segna la sua quotidianità, a volte con la necessità dell’urgenza, a volte in modo sottile. Questi eventi sono un motore potente che sostiene la sua vita anche nei momenti più difficili, dove la speranza diviene flebile. Il percorso inizialmente introspettivo, invita ad una visione silenziosa, spesso melanconica delle sue opere.
Nel tempo, si slega dall'iniziale preoccupazione della malattia e l’interesse per la persona palpitante rimane forte, esplora la memoria del corpo ed è cosi che nascono le trasparenze e le sovrapposizioni di immagini. Si tratta di opere che parlano di visioni, comuni nel percorso creativo che osservano l'intimità, con il suo corpo cambiante.
La sovrapposizione di immagini che dipingono il corpo attraverso la fotografia, l'impronta che lascia il dolore sulle carni e la nuova ricerca di leggerezza che scopre nel guarire, sono i segni antitetici e contrastanti sui quali si concentra il suo nuovo lavoro, che divengono strumento e catarsi del dolore, della tensione sul corpo, per sottolineare la forza con cui l’artista e la donna trova la maniera di reinventare la propria esistenza e la forza per riprovarci ancora.
Le immagini delle opere si presentano con differenti strati sovrapposti, le fotografie si incontrano con i disegni, le trasparenze permettono ai tratti androgini di assumere sfumature colorate e generano molteplici letture, ci parlano di corpi in tensione che si spingono verso la guarigione, di sensazioni viscerali, d’intimità e accettazione della trasformazione inevitabile del contenitore corpo, dell’ involucro fisico.
Maria Victoria Gómez cita in modo silenzioso un corpo in movimento, non più in decadenza, un corpo che si è ritrovato, poiché l’arte ha quel potere di trasformare in forza, la nostra fragilità.

Tensione di Maria Victoria Gomez è la possibilità di incontro dell’arte che si muove e non ha paura della lontananza e del confine.
B&BArt Museo di arte contemporanea nella sede istituzionale in Sardegna, a Collinas, chiude il primo appuntamento internazionale dell’anno, Polaroid, che è stato un omaggio a una serie di artisti vicini al pensiero dei creatori del museo, e apre la stagione di Tensiones che è un omaggio all’arte lontana geograficamente, ma vicina con lo sguardo e il comune sentire presente e attivo nella sede internazionale di B&BArt in Colombia a Bogotà, diretta da Sandra Miranda Pattin.
L’artista Maria Victoria Gomez con la sua mostra Tensiones e il catalogo d’arte bilingue (spagnolo e italiano) diviene una splendida opportunità di vicinanza e di arricchimenti culturale, un appuntamento artistico e un’occasione per conoscere, per parlare, per socializzare, per incontrare persone nuove o quelle perse di vista, per ritrovarsi in un luogo dove l’accoglienza dell’altro è un valore.
TENSIONES è la testimonianza della possibilità concreta di far circolare e viaggiare l’arte, le idee e il pensiero, per arricchire la libertà delle persone, è una proposta diversa per una passeggiata fuori porta e per scoprire un luogo dell’arte contemporanea, quella sconosciuta che vive tra noi.