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Mariana Ferratto – Ciao
The Gallery Apart ospiterà la mostra “Ciao”, la nuova personale di Mariana Ferratto con il suo ultimo progetto, elaborato, sviluppato e realizzato a Parigi nel corso della residenza presso la Cité Internationale des Arts dove è stata ospite di Incontri internazionali d’arte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
English text below
Dal 25 febbraio al 23 aprile 2011 The Gallery Apart ospiterà la mostra "Ciao", la nuova personale di Mariana Ferratto.
Si tratta dell'ultimo progetto dell'artista, elaborato, sviluppato e realizzato a Parigi nel corso del periodo di residenza dell'artista presso la Cité Internationale des Arts, dove è stata ospite per otto mesi nell'atelier messole a disposizione da Incontri internazionali d'arte, l'Associazione fondata e diretta con grande passione da Graziella Lonardi Buontempo.
Il progetto si sviluppa in due direzioni, un lavoro video e alcune serie fotografiche composte da foto di scena variamente manipolate.
Il video propone una scena che si ripete milioni di volte in tutte le stazioni ferroviarie del mondo: una donna scende dal treno e si dirige verso un uomo che l'attende. Camminano uno in direzione dell'altra, sorridendo ed affrettandosi sempre più per abbreviare il tempo della promessa dell'incontro, finché si abbracciano felici. Una serie di inquadrature sui dettagli delle mani, delle braccia che stringono il corpo dell'altro, dei volti carichi di emozioni ci accompagnano nel breve tragitto lungo il quale le espressioni cominciano a modificarsi, i movimenti denunciano un disagio crescente, finché gioia e felicità si tramutano in serietà e tristezza. L'uomo e la donna cominciano dunque a separarsi, riprendendo ognuno la direzione da cui erano venuti. Risalita sul treno, poco dopo la donna ne scende di nuovo e la scena ricomincia daccapo.
Mariana Ferratto ha accuratamente selezionato la stazione in cui ambientare il video, scegliendo la stazione di Austerlitz che per le sue architetture si presta particolarmente a rendere l'atmosfera senza tempo che l'artista ha inteso sottolineare con il ricorso al bianco e nero. Il video infatti non racconta una storia, ma vuole descrivere una condizione emotiva reale e concreta, quella di chi, sradicato dalle sue origini, conduce una vita da esule, costretto a continui ed immediati distacchi ogni volta che, fisicamente o anche solo spiritualmente, riesce per pochi istanti a riallacciare i contatti con i suoi affetti, con la sua famiglia d'origine, con la sua patria abbandonata. Forte è, come peraltro in gran parte della produzione artistica della Ferratto, l'elemento autobiografico, essendo l'artista nata in Italia da genitori argentini. E lei stessa, con buona parte della sua famiglia rimasta in Argentina, ha conosciuto più volte il passaggio dalla felicità alla tristezza, l'amara sensazione che deriva dalla consapevolezza della durata infinitesimale di una ricongiunzione attesa per anni.
Il lavoro fotografico nasce dalla selezione delle molte foto di scena scattate durante le riprese del video. L'attenzione in questo caso è rivolta ai dettagli della stazione, al paesaggio urbano che si intravede in lontananza, alla varia umanità che del tutto casualmente si intromette sulla scena. Mariana Ferratto declina il tema su tre diversi piani. Una prima serie di grandi fotografie, solo in parte esposte in mostra, segnano con nitidezza il luogo prescelto, restituito nella pienezza della sua potenzialità evocativa attraverso l'uso della sineddoche, per cui lo spettatore vive la grandiosità della stazione ferroviaria attraverso particolari selezionati e spettacolari. Un secondo lavoro è composto da una serie di trittici di piccole dimensioni in cui le immagini, estrapolate dalle parti non a fuoco di alcune foto di scena, assumono una valenza pittorica e una dimensione pressoché astratta, così da esaltare il carattere di non luogo della stazione, pronta ad accogliere ogni forma di esperienza emotiva. Infine, un'ultima serie di immagini è stata trattata da Ferratto sovrapponendo su alcune fotografie a colori altrettante identiche immagini in bianco e nero, ritagliate dall'artista in modo da lasciare senza cromia le strutture della stazione in primo piano, facendo invece prepotentemente entrare il colore dall'immagine sottostante per le parti di sfondo e di paesaggio circostante.
L'esclusione degli attori e l'introduzione, parziale o totale, del colore sottolineano il carattere complementare ma autonomo delle fotografie rispetto al video. Con le fotografie, infatti, Mariana Ferratto ha voluto evidenziare il versante oggettivo di un'esperienza che si ripete innumerevoli volte in migliaia di luoghi diversi nel mondo. E' il qui ed ora dell'esperienza descritta nel video, ne è l'ambientazione reale e per questo viva, secolarizzata nei colori della vita, nitidi o sfocati come sono i ricordi.
SCHEDA INFORMATIVA:
MOSTRA: MARIANA FERRATTO, CIAO
LUOGO: The Gallery Apart – Via di Monserrato, 40 – 00186 Roma
INAUGURAZIONE: venerdì 25 febbraio 2011- ore 18,30
DURATA MOSTRA: 25 febbraio 2011 – 23 aprile 2011
ORARI MOSTRA: dal martedì al sabato 16,00 - 20,00 e su appuntamento
INFORMAZIONI: The Gallery Apart – tel/fax 0668809863 – info@thegalleryapart.it – www.thegalleryapart.it
MARIANA FERRATTO è nata a Roma nel 1979, dove vive e lavora.
MOSTRE PERSONALI
2009 I pesci rossi crescono in base alla dimensione del loro acquario, a cura di Cecilia Canziani, The Gallery Apart presso Fondazione Adriano Olivetti, Roma
Inside #4 – Mariana Ferratto – Nascondino, The Gallery Apart, Roma
2005 Why?, The Gallery Apart presso la Fondazione Pastificio Cerere, a cura di Cecilia Casorati, Roma
WorkUp, rassegna di arte contemporanea, Parafò, Roma
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
2010 Mode de vie + Légèreté, Galerie Celal, Parigi
Videoprogetto Roma - Birmingham, 26cc, Roma
Platform Translation_Interface, MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università La Sapienza, Roma
Screensavers - Open video projects in Amidei , 29° Premio Sergio Amidei, Palazzo del cinema, Villa Coronini, Gorizia
L'imparfaite, Le Monnaie de Paris, Parigi
My Generation. Dentro Roma 2 - Artisti under 35, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Roma
Lo spazio bianco - La mostra, 26cc, Roma
FishEye - International Esperimental Film & Video Festival, Nuovo Cinema Aquila, Roma
2009 STUDIOVISIT A review on works by young artists, Academy of Fine Arts and Design, Bratislava, Slovakia
EXTRACONTEMPORANEA, Nuovo Cinema Aquila, Roma
USINE DE RÊVE, 26cc, Roma
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema EQUILIBRI SOGGETTIVI - IL SEGNO 45°, a cura di Antonio Pezzuto, Palazzo Gradari, Pesaro
Sensualità/sessualità, a cura di fabrizio Pizzuto, Condotto C, Roma
2008 N.EST 2.0 – The making of the city/Disegna la tua città, Museo MADRE, Napoli
All day video & sound Art. Works selected by indipendent curators, Boots Contemporary Art Space of the Contemporary Art Museum, St. Louis, Missouri - USA
Videoteque in Calypso, Sala Rekalde, Bilbao
XIII Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, Fiera del Levante, Bari
SPAZI APERTI 6, Accademia di Romania, Roma
Rec Mode 01, Video-Rassegna internazionale delle Accademie di Belle Arti - Premio Valentina Moncada, Galleria Valentina Moncada, Roma
“HELP YOURSELF” become an ego lover, Cordy House, Londra
Streams of consciousness – sei artisti contemporanei, Palazzo Grassi, Chioggia
Lucania Film Festival, rassegna di videoarte VIDEOCRAZIA, Pisticci (Matera)
ABRE TUS OJOS, Vari luoghi, Buenos Aires, Argentina
Itinerant Visions, in the frame of Vision Forum, organizzata da White Space, Zurich (CH)
ART SHAKE Festival di arte contemporanea, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Termoli
2007 V Festival Internacional del Cine Pobre, Gibara, Cuba
Spazi aperti 5, Accademia di Romania, Roma
Isola Video 2006 strong>, Studio Stefania Miscetti, Roma
Attori/Spettatori, Auditorium Parco della Musica, Fondazione Alda Fendi, Brancaleone, Roma
Latinolatino, Lamarque Museum & Artlab, Maglie (Le)
2006 Dissertare/Disertare, Centro internazionale per l’arte contemporanea, Castello Colonna, Genazzano (RM)
Video Island, Isola Tiberina, Roma, a cura di G. Calò, L. Curci, M. Di Veroli e O. Spatola
Isola Video 2006, percorso video per raccontare il territorio, Isola delle Femmine (PA), a cura di B. D’Ambrosio e C. Meli
Give Me Two Times, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea MLAC, Roma
Premio Razzano, Museo del Sannio, Benevento
Almadromestica, esplorazione del quartiere romano Pigneto attraverso sette appartamenti occupati dall’arte
Libero Accesso, secondo festival delle arti visive a Ceglie Messapica, ex convento dei domenicani, Puglia
2005 Take five, Galleria VM21, Roma
From February 25 to April 23, 2011, The Gallery Apart will host the exhibition "Ciao", the new solo show by Mariana Ferratto. This is the artist's latest project, elaborated, developed and produced in Paris during a period of residence at the Cité Internationale des Arts, where she was hosted for eight months in the atelier provided by Incontri internazionali d'arte, the association founded and directed with great passion by Graziella Lonardi Buontempo.
The project consists of two parts: a video and some series of photographs taken on the scene during the shoot. The video depicts a scene that is repeated millions of times in train stations all over the world: a woman steps off a train and walks towards a man who is waiting for her. They walk toward one another, both smiling and hurrying to shorten the time until they finally embrace happily. A series of frames, detailing the hands, the arms that embrace the other's body and the faces full of emotions, reveals a brief moment when the expressions begin to change and the movements convey growing uneasiness, until the joy and happiness are transformed into seriousness and sadness. The man and the woman then begin to separate, each turning back to the direction from which they came. The woman re-enters the train: then, she gets back off and soon the scene starts over again.
Mariana Ferratto carefully selected the station in which the video is shot: the Austerlitz station, whose architecture lends itself particularly well to creating a timeless atmosphere which the artist highlights with the use of black and white video. The work, in fact, does not tell a story, rather it describes the emotional condition of those who, taken from their origins, conduct a life of exile, those who are forced to face continuous and immediate detachment, physically or even just spiritually, each time they manage to reconnect with loved ones, with family, with their abandoned homeland for just an instant.
The autobiographical element of the work is very strong, as is common in Ferratto's artistic work. Ferratto was born in Italy to Argentinean parents. She herself, with much of her family remaining in Argentina, has experienced many times the passage from happiness to sadness, the bitter sensation that comes from knowing the short duration of a long-awaited reunion.
The photographic work comes from a selection of many pictures taken during the video shoot. The attention in this case is focused on the details of the station, on the urban landscape which is seen from afar, on the humanity which casually moves into the scene.
Mariana Ferratto articulates the issue on three different levels. A first series of large photographs, only partly on display, marks with clarity the chosen location, which retains the importance of its potential, reminiscent of the use of synecdoche, for which the viewer experiences the grandeur of the station through selected spectacular details. A second work consists of a series of small triptychs in which images, made up of selected out of focus scenes from the photos, take on an almost abstract painting quality and size so as to emphasize the atmosphere of the station as a "non-place" ready to accept any form of emotional experience. A final set of pictures has been treated by superimposing some color photographs of identical images in black and white, cut by the artist in order to leave the structures of the station colorless, in the foreground, and instead forcefully bringing to our attention the color from the underlying image of the background and surroundings.
The exclusion of the actors and the partial and/or total introduction of color, highlight the complementary and autonomous character of the photographs with respect to the video. Indeed, with the photographs Mariana Ferratto intends to highlight the true and objective side of an experience which repeats itself innumerous times in millions of places throughout the world. It is through the here and the now of the experience portrayed in the video that makes the setting tangible and alive imbuing it with the colors of life, with their sharpness or lack of focus - just as our memories are.
INFORMATION:
EXHIBITION: MARIANA FERRATTO, CIAO
LOCATION: The Gallery Apart – Via di Monserrato, 40 – 00186 Rome
OPENING: Friday, February 25, 2011 – 6:30pm
DURATION: February 25, 2011 – April 23, 2011
HOURS: Tuesday-Saturday, 4pm-8pm and by appointment
CONTACT: The Gallery Apart – tel/fax 0668809863 – info@thegalleryapart.it – www.thegalleryapart.it
MARIANA FERRATTO On November 22, 1979, she was born in Rome where she currently works and lives.
SOLO EXHIBITIONS
2009 I pesci rossi crescono in base alla dimensione del loro acquario, curated by Cecilia Canziani, The Gallery Apart at Fondazione Adriano Olivetti, Rome
Inside #4 – Mariana Ferratto – Nascondino, The Gallery Apart, Rome
2005 Why? The Pastificio Cerere Foundation- The Gallery Apart, Rome
WorkUp, Contemporary Art Review, Parafò, Rome
GROUP EXHIBITIONS
2010 Mode de vie + Légèreté, Galerie Celal, Paris
Videoprogetto Roma - Birmingham, 26cc, Rome
Platform Translation_Interface, MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università La Sapienza, Rome
Screensavers - Open video projects in Amidei , 29° Premio Sergio Amidei, Palazzo del cinema, Villa Coronini, Gorizia
L'imparfaite, Le Monnaie de Paris, Paris
My Generation. Dentro Roma 2 - Artisti under 35, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Rome
Lo spazio bianco - La mostra, 26cc, Rome
FishEye - International Esperimental Film & Video Festival, Nuovo Cinema Aquila, Rome
2009 STUDIOVISIT A review on works by young artists, Academy of Fine Arts and Design, Bratislava, Slovakia
EXTRACONTEMPORANEA, Nuovo Cinema Aquila, Rome
USINE DE RÊVE, 26cc, Rome
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema EQUILIBRI SOGGETTIVI - IL SEGNO 45°, curated by Antonio Pezzuto, Palazzo Gradari, Pesaro
Sensualità/sessualità, a cura di fabrizio Pizzuto, Condotto C, Rome
2008 N.EST 2.0 – The making of the city/Disegna la tua città, Museo MADRE, Naples
All day video & sound Art. Works selected by indipendent curators, Boots Contemporary Art Space of the Contemporary Art Museum, St. Louis, Missouri - USA
Videoteque in Calypso, Sala Rekalde, Bilbao
XIII Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, Fiera del Levante, Bari
SPAZI APERTI 6, Accademia di Romania, Rome
Rec Mode 01, Video-Rassegna internazionale delle Accademie di Belle Arti - Premio Valentina Moncada, Galleria Valentina Moncada, Rome
“HELP YOURSELF” become an ego lover, Cordy House, London
Streams of consciousness – sei artisti contemporanei, Palazzo Grassi, Chioggia
Lucania Film Festival, rassegna di videoarte VIDEOCRAZIA, Pisticci (Matera)
ABRE TUS OJOS, Vari luoghi, Buenos Aires, Argentina
Itinerant Visions, in the frame of Vision Forum, organizzata da White Space, Zurich (CH)
ART SHAKE Festival di arte contemporanea, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Termoli
2007 V Festival Internacional del Cine Pobre, Gibara, Cuba
Spazi aperti 5, Accademia di Romania, Rome
Isola Video 2006 strong>, Studio Stefania Miscetti, Rome
Attori/Spettatori, Auditorium Parco della Musica, Fondazione Alda Fendi, Brancaleone, Rome
Latinolatino, Lamarque Museum & Artlab, Maglie (Le)
2006 Dissertare/Disertare, Centro internazionale per l’arte contemporanea, Castello Colonna, Genazzano (RM)
Video Island, Isola Tiberina, Rome, curated by G. Calò, L. Curci, M. Di Veroli e O. Spatola
Isola Video 2006, percorso video per raccontare il territorio, Isola delle Femmine (PA), a cura di B. D’Ambrosio e C. Meli
Give Me Two Times, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea MLAC, Rome
Premio Razzano, Museo del Sannio, Benevento
Almadromestica, esplorazione del quartiere romano Pigneto attraverso sette appartamenti occupati dall’arte
Libero Accesso, secondo festival delle arti visive a Ceglie Messapica, ex convento dei domenicani, Puglia
2005 Take five, Galleria VM21, Rome
Dal 25 febbraio al 23 aprile 2011 The Gallery Apart ospiterà la mostra "Ciao", la nuova personale di Mariana Ferratto.
Si tratta dell'ultimo progetto dell'artista, elaborato, sviluppato e realizzato a Parigi nel corso del periodo di residenza dell'artista presso la Cité Internationale des Arts, dove è stata ospite per otto mesi nell'atelier messole a disposizione da Incontri internazionali d'arte, l'Associazione fondata e diretta con grande passione da Graziella Lonardi Buontempo.
Il progetto si sviluppa in due direzioni, un lavoro video e alcune serie fotografiche composte da foto di scena variamente manipolate.
Il video propone una scena che si ripete milioni di volte in tutte le stazioni ferroviarie del mondo: una donna scende dal treno e si dirige verso un uomo che l'attende. Camminano uno in direzione dell'altra, sorridendo ed affrettandosi sempre più per abbreviare il tempo della promessa dell'incontro, finché si abbracciano felici. Una serie di inquadrature sui dettagli delle mani, delle braccia che stringono il corpo dell'altro, dei volti carichi di emozioni ci accompagnano nel breve tragitto lungo il quale le espressioni cominciano a modificarsi, i movimenti denunciano un disagio crescente, finché gioia e felicità si tramutano in serietà e tristezza. L'uomo e la donna cominciano dunque a separarsi, riprendendo ognuno la direzione da cui erano venuti. Risalita sul treno, poco dopo la donna ne scende di nuovo e la scena ricomincia daccapo.
Mariana Ferratto ha accuratamente selezionato la stazione in cui ambientare il video, scegliendo la stazione di Austerlitz che per le sue architetture si presta particolarmente a rendere l'atmosfera senza tempo che l'artista ha inteso sottolineare con il ricorso al bianco e nero. Il video infatti non racconta una storia, ma vuole descrivere una condizione emotiva reale e concreta, quella di chi, sradicato dalle sue origini, conduce una vita da esule, costretto a continui ed immediati distacchi ogni volta che, fisicamente o anche solo spiritualmente, riesce per pochi istanti a riallacciare i contatti con i suoi affetti, con la sua famiglia d'origine, con la sua patria abbandonata. Forte è, come peraltro in gran parte della produzione artistica della Ferratto, l'elemento autobiografico, essendo l'artista nata in Italia da genitori argentini. E lei stessa, con buona parte della sua famiglia rimasta in Argentina, ha conosciuto più volte il passaggio dalla felicità alla tristezza, l'amara sensazione che deriva dalla consapevolezza della durata infinitesimale di una ricongiunzione attesa per anni.
Il lavoro fotografico nasce dalla selezione delle molte foto di scena scattate durante le riprese del video. L'attenzione in questo caso è rivolta ai dettagli della stazione, al paesaggio urbano che si intravede in lontananza, alla varia umanità che del tutto casualmente si intromette sulla scena. Mariana Ferratto declina il tema su tre diversi piani. Una prima serie di grandi fotografie, solo in parte esposte in mostra, segnano con nitidezza il luogo prescelto, restituito nella pienezza della sua potenzialità evocativa attraverso l'uso della sineddoche, per cui lo spettatore vive la grandiosità della stazione ferroviaria attraverso particolari selezionati e spettacolari. Un secondo lavoro è composto da una serie di trittici di piccole dimensioni in cui le immagini, estrapolate dalle parti non a fuoco di alcune foto di scena, assumono una valenza pittorica e una dimensione pressoché astratta, così da esaltare il carattere di non luogo della stazione, pronta ad accogliere ogni forma di esperienza emotiva. Infine, un'ultima serie di immagini è stata trattata da Ferratto sovrapponendo su alcune fotografie a colori altrettante identiche immagini in bianco e nero, ritagliate dall'artista in modo da lasciare senza cromia le strutture della stazione in primo piano, facendo invece prepotentemente entrare il colore dall'immagine sottostante per le parti di sfondo e di paesaggio circostante.
L'esclusione degli attori e l'introduzione, parziale o totale, del colore sottolineano il carattere complementare ma autonomo delle fotografie rispetto al video. Con le fotografie, infatti, Mariana Ferratto ha voluto evidenziare il versante oggettivo di un'esperienza che si ripete innumerevoli volte in migliaia di luoghi diversi nel mondo. E' il qui ed ora dell'esperienza descritta nel video, ne è l'ambientazione reale e per questo viva, secolarizzata nei colori della vita, nitidi o sfocati come sono i ricordi.
SCHEDA INFORMATIVA:
MOSTRA: MARIANA FERRATTO, CIAO
LUOGO: The Gallery Apart – Via di Monserrato, 40 – 00186 Roma
INAUGURAZIONE: venerdì 25 febbraio 2011- ore 18,30
DURATA MOSTRA: 25 febbraio 2011 – 23 aprile 2011
ORARI MOSTRA: dal martedì al sabato 16,00 - 20,00 e su appuntamento
INFORMAZIONI: The Gallery Apart – tel/fax 0668809863 – info@thegalleryapart.it – www.thegalleryapart.it
MARIANA FERRATTO è nata a Roma nel 1979, dove vive e lavora.
MOSTRE PERSONALI
2009 I pesci rossi crescono in base alla dimensione del loro acquario, a cura di Cecilia Canziani, The Gallery Apart presso Fondazione Adriano Olivetti, Roma
Inside #4 – Mariana Ferratto – Nascondino, The Gallery Apart, Roma
2005 Why?, The Gallery Apart presso la Fondazione Pastificio Cerere, a cura di Cecilia Casorati, Roma
WorkUp, rassegna di arte contemporanea, Parafò, Roma
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
2010 Mode de vie + Légèreté, Galerie Celal, Parigi
Videoprogetto Roma - Birmingham, 26cc, Roma
Platform Translation_Interface, MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università La Sapienza, Roma
Screensavers - Open video projects in Amidei , 29° Premio Sergio Amidei, Palazzo del cinema, Villa Coronini, Gorizia
L'imparfaite, Le Monnaie de Paris, Parigi
My Generation. Dentro Roma 2 - Artisti under 35, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Roma
Lo spazio bianco - La mostra, 26cc, Roma
FishEye - International Esperimental Film & Video Festival, Nuovo Cinema Aquila, Roma
2009 STUDIOVISIT A review on works by young artists, Academy of Fine Arts and Design, Bratislava, Slovakia
EXTRACONTEMPORANEA, Nuovo Cinema Aquila, Roma
USINE DE RÊVE, 26cc, Roma
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema EQUILIBRI SOGGETTIVI - IL SEGNO 45°, a cura di Antonio Pezzuto, Palazzo Gradari, Pesaro
Sensualità/sessualità, a cura di fabrizio Pizzuto, Condotto C, Roma
2008 N.EST 2.0 – The making of the city/Disegna la tua città, Museo MADRE, Napoli
All day video & sound Art. Works selected by indipendent curators, Boots Contemporary Art Space of the Contemporary Art Museum, St. Louis, Missouri - USA
Videoteque in Calypso, Sala Rekalde, Bilbao
XIII Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, Fiera del Levante, Bari
SPAZI APERTI 6, Accademia di Romania, Roma
Rec Mode 01, Video-Rassegna internazionale delle Accademie di Belle Arti - Premio Valentina Moncada, Galleria Valentina Moncada, Roma
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Lucania Film Festival, rassegna di videoarte VIDEOCRAZIA, Pisticci (Matera)
ABRE TUS OJOS, Vari luoghi, Buenos Aires, Argentina
Itinerant Visions, in the frame of Vision Forum, organizzata da White Space, Zurich (CH)
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2007 V Festival Internacional del Cine Pobre, Gibara, Cuba
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Isola Video 2006 strong>, Studio Stefania Miscetti, Roma
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Latinolatino, Lamarque Museum & Artlab, Maglie (Le)
2006 Dissertare/Disertare, Centro internazionale per l’arte contemporanea, Castello Colonna, Genazzano (RM)
Video Island, Isola Tiberina, Roma, a cura di G. Calò, L. Curci, M. Di Veroli e O. Spatola
Isola Video 2006, percorso video per raccontare il territorio, Isola delle Femmine (PA), a cura di B. D’Ambrosio e C. Meli
Give Me Two Times, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea MLAC, Roma
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Almadromestica, esplorazione del quartiere romano Pigneto attraverso sette appartamenti occupati dall’arte
Libero Accesso, secondo festival delle arti visive a Ceglie Messapica, ex convento dei domenicani, Puglia
2005 Take five, Galleria VM21, Roma
From February 25 to April 23, 2011, The Gallery Apart will host the exhibition "Ciao", the new solo show by Mariana Ferratto. This is the artist's latest project, elaborated, developed and produced in Paris during a period of residence at the Cité Internationale des Arts, where she was hosted for eight months in the atelier provided by Incontri internazionali d'arte, the association founded and directed with great passion by Graziella Lonardi Buontempo.
The project consists of two parts: a video and some series of photographs taken on the scene during the shoot. The video depicts a scene that is repeated millions of times in train stations all over the world: a woman steps off a train and walks towards a man who is waiting for her. They walk toward one another, both smiling and hurrying to shorten the time until they finally embrace happily. A series of frames, detailing the hands, the arms that embrace the other's body and the faces full of emotions, reveals a brief moment when the expressions begin to change and the movements convey growing uneasiness, until the joy and happiness are transformed into seriousness and sadness. The man and the woman then begin to separate, each turning back to the direction from which they came. The woman re-enters the train: then, she gets back off and soon the scene starts over again.
Mariana Ferratto carefully selected the station in which the video is shot: the Austerlitz station, whose architecture lends itself particularly well to creating a timeless atmosphere which the artist highlights with the use of black and white video. The work, in fact, does not tell a story, rather it describes the emotional condition of those who, taken from their origins, conduct a life of exile, those who are forced to face continuous and immediate detachment, physically or even just spiritually, each time they manage to reconnect with loved ones, with family, with their abandoned homeland for just an instant.
The autobiographical element of the work is very strong, as is common in Ferratto's artistic work. Ferratto was born in Italy to Argentinean parents. She herself, with much of her family remaining in Argentina, has experienced many times the passage from happiness to sadness, the bitter sensation that comes from knowing the short duration of a long-awaited reunion.
The photographic work comes from a selection of many pictures taken during the video shoot. The attention in this case is focused on the details of the station, on the urban landscape which is seen from afar, on the humanity which casually moves into the scene.
Mariana Ferratto articulates the issue on three different levels. A first series of large photographs, only partly on display, marks with clarity the chosen location, which retains the importance of its potential, reminiscent of the use of synecdoche, for which the viewer experiences the grandeur of the station through selected spectacular details. A second work consists of a series of small triptychs in which images, made up of selected out of focus scenes from the photos, take on an almost abstract painting quality and size so as to emphasize the atmosphere of the station as a "non-place" ready to accept any form of emotional experience. A final set of pictures has been treated by superimposing some color photographs of identical images in black and white, cut by the artist in order to leave the structures of the station colorless, in the foreground, and instead forcefully bringing to our attention the color from the underlying image of the background and surroundings.
The exclusion of the actors and the partial and/or total introduction of color, highlight the complementary and autonomous character of the photographs with respect to the video. Indeed, with the photographs Mariana Ferratto intends to highlight the true and objective side of an experience which repeats itself innumerous times in millions of places throughout the world. It is through the here and the now of the experience portrayed in the video that makes the setting tangible and alive imbuing it with the colors of life, with their sharpness or lack of focus - just as our memories are.
INFORMATION:
EXHIBITION: MARIANA FERRATTO, CIAO
LOCATION: The Gallery Apart – Via di Monserrato, 40 – 00186 Rome
OPENING: Friday, February 25, 2011 – 6:30pm
DURATION: February 25, 2011 – April 23, 2011
HOURS: Tuesday-Saturday, 4pm-8pm and by appointment
CONTACT: The Gallery Apart – tel/fax 0668809863 – info@thegalleryapart.it – www.thegalleryapart.it
MARIANA FERRATTO On November 22, 1979, she was born in Rome where she currently works and lives.
SOLO EXHIBITIONS
2009 I pesci rossi crescono in base alla dimensione del loro acquario, curated by Cecilia Canziani, The Gallery Apart at Fondazione Adriano Olivetti, Rome
Inside #4 – Mariana Ferratto – Nascondino, The Gallery Apart, Rome
2005 Why? The Pastificio Cerere Foundation- The Gallery Apart, Rome
WorkUp, Contemporary Art Review, Parafò, Rome
GROUP EXHIBITIONS
2010 Mode de vie + Légèreté, Galerie Celal, Paris
Videoprogetto Roma - Birmingham, 26cc, Rome
Platform Translation_Interface, MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università La Sapienza, Rome
Screensavers - Open video projects in Amidei , 29° Premio Sergio Amidei, Palazzo del cinema, Villa Coronini, Gorizia
L'imparfaite, Le Monnaie de Paris, Paris
My Generation. Dentro Roma 2 - Artisti under 35, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Rome
Lo spazio bianco - La mostra, 26cc, Rome
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2009 STUDIOVISIT A review on works by young artists, Academy of Fine Arts and Design, Bratislava, Slovakia
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Videoteque in Calypso, Sala Rekalde, Bilbao
XIII Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, Fiera del Levante, Bari
SPAZI APERTI 6, Accademia di Romania, Rome
Rec Mode 01, Video-Rassegna internazionale delle Accademie di Belle Arti - Premio Valentina Moncada, Galleria Valentina Moncada, Rome
“HELP YOURSELF” become an ego lover, Cordy House, London
Streams of consciousness – sei artisti contemporanei, Palazzo Grassi, Chioggia
Lucania Film Festival, rassegna di videoarte VIDEOCRAZIA, Pisticci (Matera)
ABRE TUS OJOS, Vari luoghi, Buenos Aires, Argentina
Itinerant Visions, in the frame of Vision Forum, organizzata da White Space, Zurich (CH)
ART SHAKE Festival di arte contemporanea, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Termoli
2007 V Festival Internacional del Cine Pobre, Gibara, Cuba
Spazi aperti 5, Accademia di Romania, Rome
Isola Video 2006 strong>, Studio Stefania Miscetti, Rome
Attori/Spettatori, Auditorium Parco della Musica, Fondazione Alda Fendi, Brancaleone, Rome
Latinolatino, Lamarque Museum & Artlab, Maglie (Le)
2006 Dissertare/Disertare, Centro internazionale per l’arte contemporanea, Castello Colonna, Genazzano (RM)
Video Island, Isola Tiberina, Rome, curated by G. Calò, L. Curci, M. Di Veroli e O. Spatola
Isola Video 2006, percorso video per raccontare il territorio, Isola delle Femmine (PA), a cura di B. D’Ambrosio e C. Meli
Give Me Two Times, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea MLAC, Rome
Premio Razzano, Museo del Sannio, Benevento
Almadromestica, esplorazione del quartiere romano Pigneto attraverso sette appartamenti occupati dall’arte
Libero Accesso, secondo festival delle arti visive a Ceglie Messapica, ex convento dei domenicani, Puglia
2005 Take five, Galleria VM21, Rome
25
febbraio 2011
Mariana Ferratto – Ciao
Dal 25 febbraio al 23 aprile 2011
arte contemporanea
Location
THE GALLERY APART
Roma, Via Francesco Negri, 43, (Roma)
Roma, Via Francesco Negri, 43, (Roma)
Orario di apertura
ore 16-20
Vernissage
25 Febbraio 2011, ore 18.30
Autore