Nella cornice di uno dei più suggestivi quartieri di Roma, il Rione Monti, si inaugura, mercoledì 12 Dicembre, la Mostra “GRAVITA’” con opere e sculture di Marianna Mascolini. “I Monti”, come lo chiamano affettuosamente i romani, è ormai consacrato come il punto di raccordo delle più interessanti e stimolanti realtà artistiche romane; è uno dei luoghi più “bohemien” e incantati della Capitale e la galleria M.o.C.a Studio, che ospiterà dal 12 Dicembre al 20 Gennaio, la Mostra “Gravità” si sta consolidando come uno degli spazi simbolo di questa rigenerazione culturale e di questa avanguardia artistica innovativa. E’ una delle gallerie predilette da giovani artisti contemporanei, che, come Marianna Masciolini, fanno dell’arte un territorio di scoperta, di viaggio, di creazione, un universo in cui far convertire le diverse discipline artistiche da cui provengono e fonderle fino a unirle in una vera e propria filosofia, che prescinde dalle singole arti e veicola un messaggio più profondo, che esprime la visione del mondo, l’opinione di vita, la sensibilità propria dell’artista che si materializza in varie forme…

Marianna è anche un’attrice di teatro, e forse, è proprio da quest’ arte che le viene la sua speciale attitudine del guardare. Il teatro, come la radice etimologica della parola rammenta “TEAOMAI”, è l’arte di chi guarda, osserva; il teatro “TEATRON” è il luogo dove si guarda, dove si vede. Marianna Masciolini, attraverso la visibilità “debole” delle sue trasparenze e dei suoi colori appesi a un filo, “ mette in scena l’appercezione di raggi di mondo nelle cui immagini e lacune palpitano le strutture “quasi sensibili” delle trame che compongono l’umanità senziente”. L’eleganza di un logos arcaico e modernissimo insieme, attinto direttamente al senso di meraviglia da cui trae origine la conoscenza umana, quasi come scienza, fede, o incanto del possibile.

Ci ricorda che la forma visibile non è semplicemente un dato naturale, ma una forma che tende a un senso, la cui percezione non si ferma nei segni nella quale noi possiamo esprimerla. Essa giunge a una vita più segreta, incorporea, invisibile, gravitante senza gravità, come un’ombra di luce tra il fogliame argenteo di un bosco che all’occhio ingenuo dell’uomo antico rivela la presenza del divino e a noi moderni ‘nani sulle spalle dei giganti’, la potenza dell’immagine.

Le opere presentate in “Gravità” sono la celebrazione di questo guardare attraverso la materia, trapassandola, attraversandola e filtrandola fino ad una nuova dimensione, sospesa a metà fra gli opposti che caratterizzano la complessità umana.

La parola gravità deriva dal latino “gravis”, che significa pesante. Gravità significa pertanto "essere pesanti". Di solito questo è un concetto legato agli oggetti fisici, tangibili, invece Marianna Masciolini con le sue opere vuole condurci sulla strada del Mistero che lega il Visibile, il “pesante”, all’Invisibile e che con una “grazia” e una forza inspiegabili ed eterne lo rendono “sensibile”, tangibile. E’ l’eterna opposizione della pesantezza del mondo esteriore rispetto a quella diversa, ma intrinsecamente indivisibile, del mondo interiore.

“L’essenziale è invisibile agli occhi” - Antoine de Saint Exupery.


La Mostra è patrocinata da due delle più prestigiose Fondazioni culturali a livello internazionale, la Fundacion Guayasamin e la Fondazione Esquel.











LA TECNICA E I MATERIALI USATI


MATERIALI


Plexiglass
Filo Nailon: diametro 0.10 mm – 0.18 mm – 0.20 mm
-0.22 mm – 0.40 mm

- Ottone Turco

- Smalti Indiani da vetro

- Acetati

- Policarbonato

- Travertino

- Silicone Spray


TECNICA


Fori – Nodi – Passaggi incrociati.


GRAVITA’ 1.111 NODI


1.100 m di Filo

400 Kg di Plexiglass

1.700 Fori

400 Kg di Travertino

450 Ore di lavoro