Nella mostra saranno esposte le " Opere da borsetta " di Marika Santoni.
Progetto liberamente ispirato alle sculture da viaggio di Bruno Munari e alle mostre a domicilio di Guglielmo Achille Cavellini. La produzione consiste in 116 piccole opere sul tema della parola "gatto", le dimensioni sono volutamente ridotte perchè devono essere facilmente trasportabili. Nascono così l'" Impiegatto", il "Coniugatto", il " Gattolico" etc, pensando sempre alla celebre frase di Bruno Munari "...giocare é una cosa seria".
Saranno anche esposte tre sculture inedite della serie "Trame", prodotte nel 2017, realizzate con scarti di lavorazione industriale. I rifiuti sono stati spesso usati dagli artisti a partire dalle avanguardie del 1900, l'intento era e in questo caso continua ad essere, di affermare che anche con i materiali ritenuti più vili si può dare luogo a manufatti dal carattere estetico esattamente come si fa utilizzando dei materiali che tradizionalmente appartengono alla creazione di opere d'arte.