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Marina Azizian / Tonino Guerra – Dizionario fantastico
Allestita in gran parte nell’insolito spazio della «Legnaia», ma attraversando anche le suggestive stanze di Casa Moretti, l’esposizione offre un percorso di immagini che evocano “magicamente” le lettere del nostro alfabeto. Grazie anche alle parole di Tonino Guerra, che l’artista Azizian ha letteralmente “ricamato” sui suoi arazzi, il percorso assume i toni della fiaba in cui semplicità è magia, racconto è fantasia
Comunicato stampa
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Si aprirà a Casa Moretti sabato 21 giugno alle ore 19, alla presenza dell’artista armena Marina Azizian e del maestro Tonino Guerra la mostra di arazzi dal titolo Dizionario Fantastico, oggetti di poesia che muovono da un pensiero: «Se si smarrisce l’alfabeto che diventa appena un rumore in mezzo al frastuono della pioggia e dei motori, quel popolo che lo usa e quella nazione non esistono più» (T.G.).
Allestita in gran parte nell’insolito spazio della «Legnaia», ma attraversando anche le suggestive stanze di Casa Moretti, l’esposizione offre un percorso di immagini che evocano “magicamente” le lettere del nostro alfabeto. Grazie anche alle parole di Tonino Guerra, che l’artista Azizian ha letteralmente “ricamato” sui suoi arazzi, il percorso assume i toni della fiaba in cui semplicità è magia, racconto è fantasia…
Lavorare sull’immagine della lettera, come i copisti medievali che decoravano di intricatissime miniature le iniziali, e accostarvi il senso che la letteratura ha saputo dare alle parole, ha creato un connubio perfetto fra l’arte della Azizian e la poesia di Guerra.
Già esposte al Museo dell’Hermitage di S. Pietroburgo, le composizioni create dai due artisti rievocano, con i materiali e le parole, atmosfere lontane nel tempo, perché somigliano a manufatti d’altre epoche, e nello spazio perché c’è tutta la ricchezza dei toni, della luce e delle sfumature dell’Armenia. E tuttavia rappresentano la contemporaneità perché sono espressione di due delle massime figure del panorama culturale internazionale.
La mostra rimarrà aperta fino al 24 agosto 2008. Catalogo a stampa Maggioli.
L’alfabeto
La cosa che mi impressionò di più quando vidi per la prima volta l’Armenia, fu il monumento all’alfabeto. Sul primo mi sembrò soltanto una cosa curiosa, ma subito raccolsi il grande messaggio di quella indicazione: l’alfabeto è il collante vero e solido di una nazione. Se si smarrisce l’alfabeto che diventa appena un rumore in mezzo al frastuono della pioggia e dei motori, quel popolo che lo usa e quella nazione non esistono più.
È anche per questo che ho accolto con entusiasmo l’idea di Marina Azizian di illustrare le lettere dell’alfabeto italiano. È componendo, incastrando, allineando quelle lettere del nostro alfabeto che Dante ha regalato alle orecchie del mondo la voce della sua Divina Commedia e il Petrarca e il Boccaccio tanta luce per il nostro viaggio terreno.
Così accettai con entusiasmo di accompagnare le magnifiche presenze create da Marina con frammenti e brandelli di mie creazioni poetiche.
Tonino Guerra
La letteratura un tempo era detta “litterae”, ovvero lettere. Come scrisse Sergey Averintsev «la letteratura più consapevole non può essere indifferente all’atmosfera psicologica che emerge dalle caratteristiche dell’antica rappresentazione, le iscrizioni di geroglifici o lettere, i fogli di papiro o pergamena, i materiali di un rotolo o un codice. Questa atmosfera psicologica è l’aria della letteratura». Inoltre, io aggiungerei, è l’aria della creatività, almeno nel caso della cultura russa, con il suo inerente logocentrismo (anche se, ovviamente, non possiamo dimenticare le influenze orientali e occidentali). Osip Mandelshtam sottolineò che «per noi la scomunica dal linguaggio è equivalente alla scomunica dalla storia».
Tornando al periodo precedente, a Gutemberg, Marina Azizian conta sulle sue mani. La sua tecnica favorita, cucire, è riscoperta non tanto come forza quanto come strumento per «dita visuali», come un’opportunità per ritornare alle radici della creazione (ancora una volta lasciateci ricordare l’originale affinità fra rappresentazioni e scritti). Le sue composizioni letterarie fanno rivivere immagini di antiche lingue: greco, latino, armeno e russo. Le parole creano letteralmente immagini e le sviluppano sul cotone, mentre bellissimi pensieri restituiscono alle parole il loro impeto creativo (un’analogia con le iniziali dei manoscritti medievali e inevitabile e naturale), la bellezza del senso creativo.
Tuttavia, Marina non è sorda ai linguaggi contemporanei. È decisamente difficile descrivere le sue varie composizioni. Abbiamo bisogno di spiegare le metafore? Le riproduzioni parlano da sole, ma è egualmente chiaro che nessuna stampa può rivaleggiare con gli originali realizzati a mano da Marina Azizian.
Sergey Daniel
MARINA AZIZIAN
Marina Azizian è una artista che collabora con noti registi e coreografi teatrali, realizzando un gran numero di opere in luoghi come il Teatro Bolshoi di Mosca (Il lago dei cigni, La Bohème). Ha lavorato anche nel cinema per numerosi film (Monologue, Kain XII, L'ospite, solo per citarne alcuni).
composizioni che riguardano l’alfabeto intendono ridare attenzione ed espressività alla dimensione visiva delle antiche lingue quali il greco, il latino, l’armeno e il russo. Le immagini dei suoi arazzi nascono dalle lettere di un alfabeto ma in esse le radici di diverse culture si intersecano e si fondono in un insieme armonico.
Grandi e piccole composizioni, semplici o complesse, create dai tessuti cuciti o intrecciati, incarnano insieme la forza della Sacra Scrittura, della mitologia, dell’arte arte popolare. Dietro a una sola lettera si può sentire tutta una orchestra di idee, di fede e di tradizioni.
Un posto speciale nelle opere di Marina Azizian è riservato alle lettere e ai crittogrammi: decorati con vari motivi, soprattutto floreali. Il suo lavoro condotto con la precisione del gioielliere si basa sulla combinazione dei tessuti con il suo ricamo.
Allestita in gran parte nell’insolito spazio della «Legnaia», ma attraversando anche le suggestive stanze di Casa Moretti, l’esposizione offre un percorso di immagini che evocano “magicamente” le lettere del nostro alfabeto. Grazie anche alle parole di Tonino Guerra, che l’artista Azizian ha letteralmente “ricamato” sui suoi arazzi, il percorso assume i toni della fiaba in cui semplicità è magia, racconto è fantasia…
Lavorare sull’immagine della lettera, come i copisti medievali che decoravano di intricatissime miniature le iniziali, e accostarvi il senso che la letteratura ha saputo dare alle parole, ha creato un connubio perfetto fra l’arte della Azizian e la poesia di Guerra.
Già esposte al Museo dell’Hermitage di S. Pietroburgo, le composizioni create dai due artisti rievocano, con i materiali e le parole, atmosfere lontane nel tempo, perché somigliano a manufatti d’altre epoche, e nello spazio perché c’è tutta la ricchezza dei toni, della luce e delle sfumature dell’Armenia. E tuttavia rappresentano la contemporaneità perché sono espressione di due delle massime figure del panorama culturale internazionale.
La mostra rimarrà aperta fino al 24 agosto 2008. Catalogo a stampa Maggioli.
L’alfabeto
La cosa che mi impressionò di più quando vidi per la prima volta l’Armenia, fu il monumento all’alfabeto. Sul primo mi sembrò soltanto una cosa curiosa, ma subito raccolsi il grande messaggio di quella indicazione: l’alfabeto è il collante vero e solido di una nazione. Se si smarrisce l’alfabeto che diventa appena un rumore in mezzo al frastuono della pioggia e dei motori, quel popolo che lo usa e quella nazione non esistono più.
È anche per questo che ho accolto con entusiasmo l’idea di Marina Azizian di illustrare le lettere dell’alfabeto italiano. È componendo, incastrando, allineando quelle lettere del nostro alfabeto che Dante ha regalato alle orecchie del mondo la voce della sua Divina Commedia e il Petrarca e il Boccaccio tanta luce per il nostro viaggio terreno.
Così accettai con entusiasmo di accompagnare le magnifiche presenze create da Marina con frammenti e brandelli di mie creazioni poetiche.
Tonino Guerra
La letteratura un tempo era detta “litterae”, ovvero lettere. Come scrisse Sergey Averintsev «la letteratura più consapevole non può essere indifferente all’atmosfera psicologica che emerge dalle caratteristiche dell’antica rappresentazione, le iscrizioni di geroglifici o lettere, i fogli di papiro o pergamena, i materiali di un rotolo o un codice. Questa atmosfera psicologica è l’aria della letteratura». Inoltre, io aggiungerei, è l’aria della creatività, almeno nel caso della cultura russa, con il suo inerente logocentrismo (anche se, ovviamente, non possiamo dimenticare le influenze orientali e occidentali). Osip Mandelshtam sottolineò che «per noi la scomunica dal linguaggio è equivalente alla scomunica dalla storia».
Tornando al periodo precedente, a Gutemberg, Marina Azizian conta sulle sue mani. La sua tecnica favorita, cucire, è riscoperta non tanto come forza quanto come strumento per «dita visuali», come un’opportunità per ritornare alle radici della creazione (ancora una volta lasciateci ricordare l’originale affinità fra rappresentazioni e scritti). Le sue composizioni letterarie fanno rivivere immagini di antiche lingue: greco, latino, armeno e russo. Le parole creano letteralmente immagini e le sviluppano sul cotone, mentre bellissimi pensieri restituiscono alle parole il loro impeto creativo (un’analogia con le iniziali dei manoscritti medievali e inevitabile e naturale), la bellezza del senso creativo.
Tuttavia, Marina non è sorda ai linguaggi contemporanei. È decisamente difficile descrivere le sue varie composizioni. Abbiamo bisogno di spiegare le metafore? Le riproduzioni parlano da sole, ma è egualmente chiaro che nessuna stampa può rivaleggiare con gli originali realizzati a mano da Marina Azizian.
Sergey Daniel
MARINA AZIZIAN
Marina Azizian è una artista che collabora con noti registi e coreografi teatrali, realizzando un gran numero di opere in luoghi come il Teatro Bolshoi di Mosca (Il lago dei cigni, La Bohème). Ha lavorato anche nel cinema per numerosi film (Monologue, Kain XII, L'ospite, solo per citarne alcuni).
composizioni che riguardano l’alfabeto intendono ridare attenzione ed espressività alla dimensione visiva delle antiche lingue quali il greco, il latino, l’armeno e il russo. Le immagini dei suoi arazzi nascono dalle lettere di un alfabeto ma in esse le radici di diverse culture si intersecano e si fondono in un insieme armonico.
Grandi e piccole composizioni, semplici o complesse, create dai tessuti cuciti o intrecciati, incarnano insieme la forza della Sacra Scrittura, della mitologia, dell’arte arte popolare. Dietro a una sola lettera si può sentire tutta una orchestra di idee, di fede e di tradizioni.
Un posto speciale nelle opere di Marina Azizian è riservato alle lettere e ai crittogrammi: decorati con vari motivi, soprattutto floreali. Il suo lavoro condotto con la precisione del gioielliere si basa sulla combinazione dei tessuti con il suo ricamo.
21
giugno 2008
Marina Azizian / Tonino Guerra – Dizionario fantastico
Dal 21 giugno al 24 agosto 2008
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
CASA MUSEO MARINO MORETTI
Cesenatico, Via Marino Moretti, 1, (Forlì-cesena)
Cesenatico, Via Marino Moretti, 1, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
giugno, sabato domenica e festivi 15.30-18.30; luglio-agosto, tutti i giorni 16.30-22.30
Vernissage
21 Giugno 2008, ore 19
Autore