È inevitabile non dover parlare di Scilla e di quanto peso abbia avuto nella formazione del giovane Benedetto. Questo luogo natio che sin dall’età omerica è più legato alla mitologia che alla storia, con la sua natura, il paesaggio marino, le condizioni di vita dei pescatori, le loro barche e le case sul mare, ha offerto non pochi spunti al giovane pittore.

Nelle tele di questo periodo, come precisa A. Ferrante, esiste come una struttura portante di un lungo racconto lirico o, mutatis mutandis, di una lirica lunga e solenne che acquista toni e moduli di racconto. L’esposizione raccoglie opere (Vicolo, Ragazzo seduto, Cernia, Pescatore a Chianalea, ecc) e temi che nel 1985 confluiranno nella mostra 100 opere sulla civiltà contadina e marinara in Calabria di Zurigo. Non sono incluse, invece, le opere collegabili all’attenzione che Benedetto mostra verso tutti quei nuovi fermenti che hanno agitato il mondo delle arti visive di questi anni di grandi trasformazioni sociali.