Madonne, volti cinquecenteschi ambientati in paesaggi industriali e post-moderni. Il connubio tra tradizione e modernità si presenta in questo ciclo di opere di Mario Corinthios sotto il segno del disagio, dell’inquietudine e dello spaesamento dell’Uomo nella società contemporanea. In “Grande paesaggio industriale”, opera rappresentativa della mostra, il cui sottotitolo “Crepuscolo degli Dèi” suggerisce una connotazione drammatica, una maestosa figura di donna si fa lentamente strada, silente e trasognata, tra le macerie del mondo; ma l’opera è anche un inno al “mal di vivere”, cantato in maniera sublime da Baudelaire nei bellissimi versi di “A une passante”. Il paesaggio urbano di periferia, con le sue fabbriche e le sue ciminiere, acquista così nelle ultime opere dell’artista romano una poesia e un fascino struggenti, una valenza simbolica.