Percorrere il sentiero dei raggi improvvisi che accendono
il mosaico dei cuori. Tessere, tratti, frammenti, questo il volto
che Mario Giancola suggerisce e indaga passando per
microscopiche sintesi mai solo perimetrali e sempre fulcranti.
Note limpide per segreti accordi visivi con la lente vagabonda,
tra le ombre sommate, alterne, su altalene simboliche, dove
vuoti e pieni liberano superfici irradiate.
Materia, luce e ombra, pietra, cristallo, metallo, nell’avvicendarsi
di illusioni ottiche emerse dai fondali.
Così l’artista risale profondità ancestrali e rivive ravvicinate tracce
contemporanee.Il significato delle trasparenze rarefatte e pulsive
che, raggiunte dal raggio, prolificano generando nuovi e originali
campi prospettici. Per Mario Giancola l’ombra che si nasconde,
rivela, nel gesto simultaneo della scintilla con la cromia intensa
d’un terso squillo, quello che parla alla profonda pupilla interiore.


Riccardo Melotti 22/2/2013