Dieci anni fa scompariva prematuramente il geniale pittore Mario Schifano, di volta in volta ricordato con numerosi e sempre imperfetti appellativi: l’atleta dello sguardo, il protagonista della pop art italiana, l’Andy Warhol europeo e via di seguito.
Tra le manifestazioni a lui dedicate, il 6 giugno si apre a Roma una mostra - curata dallo storico dell’arte Pierluigi Amen - eccezionale perché inaspettata quanto sorprendente, spiazzante quanto affidabile e veritiera. Viene infatti per la prima volta in assoluto esposto al pubblico un ciclo di 28 opere del Maestro (15 acrilici, 3 tecnica mista, 10 disegni su carta, tutti di grande dimensione nell’ordine 130x160 e 70x100) eseguite tra il ’95 e il ’96 su commissione specifica del mecenate Domenico Tulino e che, in seguito alla sua scomparsa, sono state acquisite dalla Fondazione a lui dedicata.
La mostra dello Schifano mai visto, intitolata Mater Matuta, è volutamente allestita nel palazzo di Piazza di Spagna dove operava professionalmente il Dott. Tulino, una residenza prestigiosa già abitata da Lord George Byron ed oggi sede dello Shenker Culture Club che organizza questo come altri eventi artistici .
Il tema delle opere commissionate è rivolto alla Mater, quella dea Aurora generatrice di vita, partoriente, maternale, divinità del mattino da cui “prende vita il giorno”.
Vanno ringraziati infine per la gentile collaborazione Monica Schifano e Renzo Colombo.