L’orizzonte visionario di Schifano si sovrappone - nel nucleo più consistente della mostra - alle immagini stereotipate dello schermo televisivo, distorte e reinterpretate dal suo inconfondibile segno pittorico.
Come tessere di un più complesso mosaico, le fotografie dipinte raccontano una possibile storia italiana di fine Novecento, doppiamente filtrata dalla finzione mediatica e dalla visione dell’artista. Lucido nella sua personale lettura del panorama artistico e sociale a lui contemporaneo, Mario Schifano sapeva cogliere l’essenza nascosta dietro ogni immagine e restituirla in forma nuova servendosi di un lessico inconfondibile e universale per immediatezza e capacità comunicativa. Di questa estrema vitalità, che fu la cifra caratteristica di tutto il suo lavoro, sono piena espressione le opere pittoriche in mostra, eseguite in un arco temporale dalla metà degli anni Settanta ai primi anni Novanta.
Le opere di Schifano esposte allo Studio d’Arte Raffaelli mantengono intatta la loro vitalità narrativa, in una riscoperta quanto mai attuale del suo lavoro che sarà impreziosita dalla pubblicazione di un catalogo.